Immobile: "Cairo ha fatto un grande sforzo per riportarmi al Toro"
E' stato presentato ai media Ciro Immobile, un gradito ritorno al Torino, che ha ridato da subito quel tocco di entusiasmo che non si è visto solo in campo, ma anche fuori. Senza contare che la sua velocità ed imprevedibilità di gioco ha dato un nuovo slancio alla manovra, trascinando anche i compagni in un ottimismo maggiore
"Ringrazio il presidente e tutto l'ambiente granata, che mi hanno sempre trattato come un figlio. Cairo ha fatto un grande sforzo a riportarmi qui, ma c'era la volontà da ambedue le parti. Non c'è solo la voglia di rivalsa e di mettermi in mostra, a volte si pensa che noi giocatori siamo legati ai soldi, ma in realtà non mi piace stare in un posto dove gioco poco e non mi trovo a mio agio. Queste esperienze mi hanno insegnato tanto a livello umano, i brutti momenti mi hanno reso più forte", ha cominciato Immobile a parlare con i giornalisti presenti.
"Mi sono allenato bene per essere pronto, sono cresciuto tecnicamente. In particolare nei movimenti, a proteggere la palla, ho assimilato meglio queste cose. Penso che il Torino deve ambire al massimo, la squadra è fortissima, sono arrivati tanti giovani, poi si le difficoltà sono sempre tante. Dobbiamo fare come contro il Frosinone, con voglia di fare risultato, c'è ancora quache cosa da sistemare, come nella testa, qualcuno era ancora un po' bloccato, magari per qualche fischio".
Riguardo alla possibilità di tornare nel giro azzurro, il centravanti granata ha commentato: "Conte è sempre stato chiaro, ho giocato poco per andare in Nazionale, la mia scelta di venire qui è stata dettata dalla voglia di giocare, sapendo che posso andare agli Europei. E' chiaro che se non gioco non posso ambire alla Nazionale".
Tornando al Toro, Immobile ha aggiunto: "Con Ventura sono legato per come lavora dentro e fuori dal campo, prepara la partita in modo perfetto, questo mi ha aiutato nella scelta di tornare. Emery cura molto i dettagli, Klopp invece è un motivatore ed è sempre molto grintoso".
Potrebbe nascere una nuova coppia del gol made in Napoli, visto che in squadra c'è anche Quagliarella: "Sono contento che Fabio abbia fatto la pace con i tifosi, con il Gallo ci siamo trovati bene, non so se è stata fortuna (usa un termine più colorito, ndr), ora dobbiamo continuare a lavorare". Cairo al suo fianco ha confermato che dovrebbero rimanere sia Quagliarella che Lopez.
L'esperienza all'estero non è stata delle migliori, come ricorda Ciruzzo, con una punta di malumore: "La Germania l'ho trovata completamente diversa, non me l'aspettavo questa differenza, come stare insieme nello spogliatoio, non mi sono trovato bene, ho capito che non era adatta a me. A Siviglia è andata meglio, però l'allenatore ha fatto determinate scelte, e sono dovuto andare via perchè giocavo poco. Noi in Italia siamo abituati ad aiutare lo straniero, mentre all'estero non ci accompagnano con la mano come facciamo noi".
La scelta del numero dieci è semplice: "Mia madre è nata il 10 dicembre".
Immobile ha trovato un Toro che gioca in modo diverso rispetto a un anno e mezzo fa: "All'epoca c'era Cerci sulla fascia ed El Kaddouri come mezz'ala, in pratica, i movimenti sono cambiati ma il gioco è sempre questo. Non penso che il calcio italiano sia inferiore, il nostro è un campionato equilibrato, non dimentichiamo che la Juve è andata in finale di Champions League l'anno scorso".
Per quanto riguarda la sua forma ha ancora bisogno di lavorare ma si sente già pronto per entrare in pianta stabile nell'attacco granata: "Solo giocando trovi la forma nelle gambe, però mi aspettavo peggio, oggi mi allenerò ma non sento le gambe pesanti. Se ho sentito Cerci? Sì, mi ha scritto".
Per quanto riguarda il futuro c'è la possibilità per Immobile di fermarsi più tempo al Torino: "Cairo aveva fatto di tutto per tenermi, io ho fatto di testa mia sbagliando, ma volevo giocarmi l'occasione che mi era arrivata. Spero di non essere qui solo di passaggio perchè il Toro ha il diritto di riscatto".