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Juric, con te il Toro può cambiare. Tre possibili novità nello scacchiere

di Claudio Colla

Tecnico ardimentoso, talora spregiudicato, e non certo privo del coraggio di sperimentare, Ivan Juric ha ora davanti a sé una rosa già non scevra da buchi, e che a breve potrebbe impoverirsi ulteriormente, col pensiero che vola - inevitabilmente - all'ormai più che probabile cessione di Andrea Belotti.

Al di là di quelli che saranno gli innesti estivi nell'organico granata, pochi o tanti, low-cost o meno, quali potrebbero essere, sulla base di quanto osservato soprattutto lungo il biennio scaligero, le innovazioni tattiche apportate dal tecnico croato, in particolare sull'impiego di alcuni degli elementi già presenti in rosa?

Mandragora tuttocampista - Caratteristiche atletiche in parte differenti da quelle di Sofyan Amrabat, esploso a Verona sotto Juric, il neo-ventiquattrenne potrebbe essere sperimentato, adeguata preparazione estiva permettendo, in una chiave non dissimile da quella utilizzata per il centrocampista marocchino, ora alla Fiorentina. Piedi buoni da far valere lì davanti, più inserimenti, meno impostazione di gioco classica - quella che, almeno in parte, gli aveva cucito addosso Nicola, pur non senza privarlo dell'opportunità di andare al tiro, - più giropalla rapido con movimenti in verticale e in diagonale. Mandragora, di contro, potrebbe persino rappresentare una buona alternativa al centro della difesa, da neo-libero di matrice gasperiniana, poca ruvidezza e molta costruzione; matrice certamente familiare, ça va sans dire, a Ivan Juric.

Verdi "alla Lazovic" - Al di là del supposto interesse della dirigenza granata per il serbo stesso, Simone Verdi, che nel biennio finora trascorso al Toro si  è spesso trovato imbrigliato da una difficile collocazione tattica, potrebbe finire per essere sperimentato, come "pendolino" tra posizione da esterno di fascia puro - copertura inclusa - e trequarti, proprio sulla falsariga delle soluzioni che hanno a dir poco valorizzato le caratteristiche del succitato Lazovic. Possibilità di partire largo - tendenzialmente da sinistra - e convergere verso il centro, per tentare la soluzione personale, creare la superiorità numerica, innescare le punte; magari in un costante scambio di posizione con Cristian Ansaldi, la cui evoluzione offensiva appariva alle porte verso la fine del ciclo targato Mazzarri.

Lukic, ritorno al (suo) futuro - Tra i pochi giocatori granata ad avere davvero mercato, lo sforzo della società di mantenere Sasa Lukic in organico sembra nei programmi. Sotto Moreno Longo, il serbo, nato centrocampista centrale, tra regista e incontrista, aveva fatto vedere del buono, in più di un'occasione, quando gli era stata concessa maggior libertà offensiva. Persino durante la guida Giampaolo, Lukic si era distinto da trequartista (memorabile il 3-3 di Sassuolo del 23 ottobre), mostrando movimenti - in verticale, in diagonale, palla al piede e non - che lo investono dell'opportunità di giocarsi le carte per ricoprire a dovere una posizione avanzata nel 3-4-2-1 di Juric.


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