Juric da standing ovation e Cairo e Vagnati che fanno? Stanno a guardare?
Fonte: Elena Rossin
Quattro a zero alla Fiorentina è un risultato che non ci si aspettava dal Torino bisogna ammetterlo con onestà, ma Juric e i giocatori hanno fatto un capolavoro dribblando mille avversità dal Covid, agli allenamenti saltati, agli infortuni e all’assenza di nuovi arrivi malgrado il mercato aperto da otto giorni. La Fiorentina di fatto non è pervenuta in campo sbagliando atteggiamento e non sapendovi rimediare, però resta la prestazione del Torino che ha saputo facendo il suo approfittarne e infatti già nel primo tempo ha chiuso la partita spedendo nella porta di Terracciano tre volte la palla con Singo, e doppietta di Brekalo per poi nella ripresa rifilare il poker con Sanabria e senza mai correre il rischio di subire anche solo un abbozzo di rimonta e permettendo quindi al giovane Gemello, al debutto in Serie A, di mettersi in mostra con qualche parata per lo più ordinaria e un bell’intervento su un tiro di Gonzalez nella ripresa che ha permesso a lui e al Torino di mantenere la porta inviolata. Ma in generale tutti i granata hanno disputato una partita senza sbavature.
Tutto bene certo e lo sarà ancora di più se come ha dichiarato Juric a fine gara: “Da settimane notavo sempre maggior fluidità e intensità. Se si lavora bene, poi in partita si vede e ci togliamo tante soddisfazioni”. Nelle prossime partite serve che prosegua questo trend e che ci sia continuità di risultati positivi. Ma questo non deve diventare un alibi per Cairo e di conseguenza Vagnati nell’evitare di dare i rinforzi che servono e che lo stesso mister alla fine del girone d’andata, era il 22 dicembre, diceva che occorrevano: “Sul mercato può essere utile cercare qualcuno che sappia creare la superiorità numerica, ma senza creare danni perché il gruppo che sto allenando si sta comportando più che bene. Non sarà facile sostituire chi adesso sta facendo bene, però è indubbio che un po’ di qualità ci serva. Ci manca un po’ di tutto per alzare il livello”. Aggiungendo: “All’inizio non sono stato capito al meglio dalla società, quando arrivi ti devono prendere un po’ le misure. C’era paura perché il Toro arrivava da investimenti importanti, ma che avevano portato pochi risultati. Adesso il presidente è contento, ha capito che assieme possiamo realizzare cose importanti. Non ci serve solo un attaccante, anche perché in teoria avremmo Belotti che purtroppo è stato pochissimo con noi”. Sottolineando che “E’ limitativo dire che occorre un attaccante, io penso anche a più indietro: in estate non fui capito”.
Il Torino adesso è al 9° posto con Sassuolo e Empoli, ma ha disputato una partita in menoquella con l’Atalanta e si vedrà se dopo questa sera quando sarà giocata Cagliari-Bologna i felsinei saranno ancora dietro, accadrà solo in caso di vittoria dei sardi. A prescindere, l’Europa non pare più solo un bel sogno infatti il sesto posto che porta alla Conference League (potrebbe bastare anche il settimo se la vincitrice della Coppa Italia in campionato sarà fra le prime sei) occupato da Fiorentina (deve recuperare una gara), Roma e Lazio dista solo 4 punti. Ieri il presidente Cairo e il direttore tecnico Vagnati hanno visto la partita, come in precedenza tutte le altre, e sanno quali sono stati i progressi e che manca però ancora qualche cosa perciò quando faranno la loro parte?