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Juric non solo chieda ma pretenda rinforzi in modo da non essere complice della mediocrità del Torino

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Ivan Juric

 Ivan Juric lo ha detto chiaro e tondo e pubblicamente dopo la brutta partita della sua squadra, che dal minuto 63 era in superiorità numerica, con la Cremonese, e il passaggio ai sedicesimi di Coppa Italia solo ai rigori, che servono rinforzi perché altrimenti “non si va da nessuna parte”. Lui stesso nella disamina della gara ha detto: “Si è vista una squadra ben lontana da quella che deve essere. Mi aspettavo di più” e se lo dice lui che da più di un mese è a stretto contatto quasi quotidiano con i giocatori non è di certo un buon segno. E ha proseguito: “Abbiamo fatto fatica in tutto. Sono preoccupato, pensavo che fossimo più avanti” già però le amichevoli con Al Fateh, Rennes e Az Alkmaar avevano già messo in luce i limiti della rosa dalla difficoltà di saltare l’uomo e creare superiorità numerica in attacco, alla macchinosità con troppi retropassaggi di fronte al muro degli avversari e lentezza della manovra indice di poche idee e confuse, al lanci lungi con palla che si perde sul fondo o non arriva al destinatario, agli errori nei passaggi, alla pochezza sotto porta e alle disattenzioni in fase difensiva. E in relazione ai rinforzi ha puntualizzato: “Alla società avevo già detto la mia dopo il ritiro. Ho detto tutto quello che bisogna fare. Tante cose non vanno. La squadra ha perso pezzi buoni e non è completa. C’è bisogno di giocatori importanti per alzare il livello. In campo c’erano spazi per fare bene, ma non riusciamo a vederli. Bisogna fare le cose con una certa velocità, ma non riusciamo a capirlo e tecnicamente bisogna alzare il livello. Dobbiamo migliorare e mettere altri giocatori dentro, perché così non andiamo da nessuna parte”. E come dargli torto.

Giusto che mister Juric si sia lamentato, ma deve trovare il modo di pretendere dal presidente Cairo che gli fornisca quei 3-4 giocatori che servono: un trequartista di ruolo, un centrocampista capace di interrompere il gioco degli avversari e far ripartire immediatamente la squadra e un difensore centrale che possa essere una valida alternativa a Bremer e se alla fine Belotti andasse via, a prescindere da quello che ha detto al mister che rimane senza firmare il rinnovo, anche un attaccante che garantisca di andare in doppia cifra segnando almeno una quindicina di gol. E deve anche ottenere che chi non rientra più nei piani tecnici sia ceduto eliminando quei paletti economici di richieste eccessive per giocatori che hanno poco mercato che frenano le uscite. Soprattutto Juric non deve accontentarsi di fare di necessità virtù e utilizzare giocatori in ruoli non nelle loro corde, nell’emergenza dovuta agli infortuni è comprensibile che qualche calciatore si sia dovuto adattare a giocare fuori ruolo, come Buongiorno in mezzo alla difesa o Linetty da trequartista, ma non deve essere la regola. Il mister deve anche non accettare l’eventuale arrivo di giocatori che hanno alle spalle infortuni importanti perché già in rosa più di un giocatore ha acciacchi vari che ne condizionano il rendimento e l’utilizzo, Ansaldi, o arrivano da infortuni, Baselli, e nell’ultimo periodo più di uno ha accusato problemi da affaticamento per cui aggiungerne altri che nel corso della stagione possano dare forfait sarebbe un boomerang. Juric conosce tutti i problemi che ci sono non sia pertanto complice della mediocrità del Torino avvallando, anche se obtorto collo, le scelte societarie.  


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