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Keep calm and carry on: il mercato apre il primo luglio

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Mantieni la calma e vai avanti anche se Immobile è stato ceduto, se Cerci non accettasse, come circola voce, il rinnovo proposto dal Torino e se passano i giorni e non ci sono annunci ufficiali che sono stati ingaggiati giocatori importanti. Il tifoso del Toro freme ed ha ragione, però il calciomercato inizia ufficialmente il primo luglio e in questi giorni tutte le squadre sono concentrate prima di tutto a trovare le soluzioni delle comproprietà. E’ vero che la squadra si radunerà il trenta giugno sera, quindi esattamente fra diciassette giorni e dal giorno successivo inizierà a preparare la nuova stagione, ma due intere settimane e qualche giorno non sono così pochi per fornire a Ventura i calciatori che servono.

 

E’ innegabile che oggi il Torino è meno forte di quello dello scorso anno anche se rimanessero Cerci e Darmian perché finora è andato via il capocannoniere e ci sono stati solo conferme di giocatori che già c’erano e in più è arrivato solo Martinez che, per quanto potenzialmente capace, deve dimostrare di essere un reale rinforzo. Si deve liberare un posto fra chi ha passaporto extracomunitario per annunciare Bruno Peres. Nonostante i dati di fatto la società non è ferma ad attendere gli eventi. C’è la trattativa per Sanchez Miño, con le classiche scaramucce da ambo le parti. Si sta portando avanti il discorso con il Napoli per trattenere in granata El Kaddouri. L’agente di Botta, Sergio Levinton, non ha negato che ci sia stato un contatto fra Inter e Torino e che per il suo assistito l’approdo nella squadra granata potrebbe essere una soluzione da valutare. Le piste che portano ai vari Paulinho, Kone, Cigarini e Nocerino non sono tramontate. Pavoletti e Biraghi sono altri giovani che sono stato accostati al Torino.

 

La situazione è in divenire anche se manca il classico annuncio che fa fregare le mani ai tifosi permettendo loro di sognare. Meglio tenere i piedi per terra, sicuramente vigilando con grande attenzione, ma senza farsi prendere dalla frenesia di vedere tutto nero. Non è pensabile e non ci sono indizi che portino a ritenere che la dirigenza del Torino sia così masochista da non formare una squadra che possa almeno ripetere quanto fatto lo scorso anno. Diciassette giorni sono un buon margine per trovare il sostituto d’Immobile e sarà per primo Ventura a mettere pressione a Cairo e a Petrachi per essere accontentato sull’attaccante, e non solo, che gli serve, non è per carattere sicuramente un allenatore che vuole fare la figura del pollo spennato che prima raggiunge il settimo posto in campionato e poi anche i preliminari d’Europa League e in seguito si ritrova senza una squadra che possa essere competitiva. Già a Bari qualche anno fa Ventura si era visto smantellare una formazione che aveva condotto al più alto traguardo mai raggiunto, certamente avrà fatto tesoro di quell’esperienza ed eviterà che si ripeta con il Torino.


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