L’arrivo di Pjaca non basta per innalzare il tasso tecnico del Torino
Fonte: Dall'inviata a Santa Cristina Elena Rossin
Lo ha dimostrato anche ieri l’amichevole con i sauditi dell’Al Fatech che al Torino servono giocatori che mettano in pratica quello che chiede mister Juric: circolazione di palla concreta, inserimenti, qualcuno che la butti dentro e attenzione in fase difensiva per evitare pericoli quali i falli per impedire che l’avversario vada via, come quello di Djidji su Alzgaan in avvio di match. Ieri non hanno giocato Bremer, per un problema alla caviglia, e Sanabria, per un affaticamento e non c’è Belotti, in vacanza post Europeo e alle prese con la decisione se restare in granata oppure andare via. Le gambe dei giocatori saranno anche state imballate per il lavoro fisico importante svolto in questo ritiro, ma resta il fatto che il Torino non è andato oltre lo zero a zero con un avversario dal tasso qualitativo modesto, da squadra di buona Lega Pro, e anche nella precedente amichevole contro il Brixen si era visto che i granata, pur vincendo cinque a uno, avevano faticato contro la compagine che milita nell’Eccellenza dell’Alto Adige. Per carità il calcio estivo conta molto poco, ma dopo due stagioni concluse con la salvezza arrivata all’ultimo non si possono fare grandi sconti.
La chiacchierata di un’ora fra Juric e Cairo sulla pista d’atletica dello stadio di Bressanone avrà di certo toccato tanti argomenti e il mister avrà sicuramente esposto al presidente le sue idee sulla squadra e che cosa gli serve per renderla pungente. Dal canto suo Cairo avrà confermato a Juric l’arrivo di Pjaca, l’ufficialità dovrebbe arrivare oggi o al più domani, e gli avrà indicato quali altri giocatori gli fornirà e magari anche quando. La tempistica è fondamentale perché l’allenatore ha bisogno di far raggiungere ai nuovi la forma fisica di chi già c’è e amalgamarli al resto del gruppo poiché le partite che contano per davvero si avvicinano: a Ferragosto, giorno più giorno meno, la Coppa Italia e circa una settimana dopo, il 21, la prima di campionato con l’Atalanta guidata da Gasperini, il maestro di Juric.
Juric non vuole iniziare male la stagione e il Torino non può permettersi passi falsi che renderebbero l’avvio difficile con tanto di polemiche annesse. Al momento il valore aggiunto dei granata è proprio l’allenatore, ma ad andare in campo sono i giocatori e non basta che in panchina ci sia chi li martella dall’inizio alla fine delle partite e anche in allenamento se poi ciò che richiesto non è eseguito velocemente e bene. Nelle ultime ore è tornato in auge l’interesse per Orsolini del Bologna, ma tra domanda circa 15 milioni e offerta sui 9 c’è ancora grande distanza, e sullo sfondo resta Messias del Crotone, ma il Torino per lui non è disposto a sborsare più di 8 mln che inevitabilmente scenderanno più il mercato si approssimerà alla fine, fissata per il 31 agosto. Cairo ieri parlando con i giornalisti non ha specificato il numero dei rinforzi: “Stiamo valutando per il trequartista poi vediamo se andrà via qualcuno e allora si potrà fare un intervento per sostituirlo”. Il momento di passare dalle parole-intenzioni ai fatti è arrivato perché oggi i risultati non contano, ma da metà agosto sì.