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L’attacco del Torino deve ingranare la marcia e servono più input da chi può dettare l’ultimo passaggio

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Duvan Esteban Zapata Banguera

C’è una sorta di paradosso nel Torino. La difesa che ha avuto tanti problemi a causa degli infortuni - Zima, Djidji, solo ultimamente i due sono tornati a disposizione (David operazione di sutura meniscale laterale al ginocchio destro e problemi di infiammazione alla cartilagine, Koffi pubalgia e interventi di sport’s hernia e addominoplastica) e sono ancora alla ricerca della migliore forma atletica, Schuurs, che di fatto ha concluso anticipatamente la stagione (operazione dopo la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro), e persino Buongiorno ha dovuto saltare alcune partite a cavallo fra settembre e ottobre (lesione di primo grado al muscolo lungo adduttore destro) e Sazonov (intervento post frattura al naso) – è comunque un reparto solido essendo il 5° della Serie A insieme a quello della Lazio con 16 reti incassate e con 7 partite su 15 (Cagliari, Genoa, Salernitana, Verona, Lecce, Atalanta e Frosinone) senza aver subito gol dagli avversari. Discorso invece completamente differente per quel che riguarda l’attacco che con l’arrivo di Duvan Zapata, anche se a campionato già iniziato da due giornate, e con Sanabria che nell’annata precedente aveva stabilito il suo personale record di gol, 12, fatti in particolare 10 nel girone di ritorno, quindi si pensava che il reparto offensivo non dovesse avere problemi a segnare, ma purtroppo finora non è stato così. Infatti i granata con 13 reti realizzate sono insieme all’Hellas Verona la quart’ultima forza in A.

Non ci sono dubbi che la classifica del Torino, 11° posto con 20 punti, sia condizionata dal segnare pochi gol e in ben 7 partite non ne sono stati fatti (Cagliari, Lazio, Verona, Juventus, Inter, Bologna e Frosinone). Scontato e banale quindi dire che se il Torino vuole sfruttare la classifica al momento corta però affollata (il Milan che occupa il 3° posto ha nove punti in più e in mezzo ci sono Lazio e Monza davanti di 1 punto, Atalanta con 3, Fiorentina e Napoli con 4 e Bologna e Roma con 5) per avanzare e lottare avendo maggiori possibilità per un posto anche solo in Conference League deve assolutamente segnare di più. Zapata di gol nel ha realizzati finora 3 (Roma e doppietta all’Atalanta) e condivide il ruolo di capocannoniere con Radonjic, Sanabria 2 (Sassuolo e Atalanta su rigore) e Pellegri, che però ha giocato meno degli altri due compagni, 0. I centrocampisti Vlasic e Ilic hanno segnato 1 rete a testa. Buongiorno 2 e Schuurs 1, ma questi ultimi due sono difensori e insieme hanno segnato lo stesso numero di gol di dell’attaccante Zapata e del centrocampista Radonjic.

La colpa dei pochi gol realizzati finora dal Torino però non può essere addossata solo agli attaccanti, anche se con 5 in totale ne hanno oggettivamente segnati pochi, ma va ascritta pure al fatto che sono poco riforniti. Al Torino quindi servono maggiori input da chi può dettare l’ultimo passaggio: con 10 assist i granata sono al 15° posto in Serie A . Giocatori come Vlasic, Ilic, Ricci, ha la scusante che è stato infortunato, Seck e Karamoh, quando giocano, ma anche gli uomini di fascia, Bellanova, Lazaro, Vojvoda e Soppy, possono e devono fare di più per creare la superiorità numerica e sfornare passaggi decisivi per gli attaccanti. Discorso differente per Radonjic stante la discontinuità in partita e l’impegno non sempre massimo in allenamento che lo hanno fatto finire ai margini, però anche lui se si desse una regolata potrebbe tornare ad essere utilizzato da Juric come ha detto, riportato da Tuttosport, lo stesso allenatore: “Ha sicuramente tanto talento, gli abbiamo insegnato come ci si allena e come si vive, abbiamo avuto moltissima pazienza, ma in questi mesi è decisamente andato oltre in diverse situazioni. Troppe volte abbiamo sopportato. Ora non è più possibile. Dovrebbe farsi un bell’esame di coscienza e cambiare atteggiamento. Solo in questo caso potremmo accoglierlo a braccia aperte e sperare che ci dia di nuovo un buon contributo”. Tameze se potesse tornare in pianta stabile a fare il centrocampista, con Djidji e Zima che stanno meglio e con Sazonov in crescita potrebbe essere sdoganato dal fare il braccetto difensivo a destra, ha nelle corde anche la capacità di dettare l’ultimo passaggio e persino di segnare e questo sarebbe un aiuto.

Prima di Natale il Torino affronterà l’Empoli, che ha la terzultima, 27 reti subite, con il Cagliari peggior difesa della Serie A e l’attacco meno prolifico, solo 10 gol fatti, e l’Udinese, con 25 reti incassate è sedicesima e  con 12 gol realizzati è terzultima da questi punti di vista, per cui ha due occasioni da sfruttare in modo da poter poi chiudere il girone d’andata con Fiorentina e Napoli più consapevole dei propri mezzi e si spera anche con una classifica migliore in modo da alzare la posta di  questi due match elevandola a lotta per un posto in Europa.


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