L'attacco granata al microscopio: chi viene e chi va
Solidissima naturalmente la permanenza di Andrea Belotti, in casa Toro, come quasi sempre accade in questo periodo, c'è fermento, sul fronte delle ipotesi in entrata e in uscita. Tra punte, ali, e mezzepunte, l'unico altro giocatore certissimo di restare in granata, almeno fino a giugno, è Alex Berenguer, ancora una volta determinante, domenica scorsa, contro il Bologna. C'è poi il malcontento di Simone Verdi: l'ingente investimento effettuato dal club, tuttavia, porta a pensare che ciò non sarà sufficiente a gettare la spugna, nemmeno in direzione di un prestito secco. L'ex del Napoli e degli stessi felsinei, al di là dei recenti dissapori con Mazzarri, è comunque in crescita, dal punto di vista del rendimento.
Di Simone Zaza si è parlato diffusamente, sulle nostre pagine, appena due giorni fa: https://www.torinogranata.it/primo-piano/zaza-toro-divorzio-per-nulla-scontato-ecco-perche-100061. Fredde le piste spagnole e russe, l'ex-Juve e Valencia non sembra disposto ad approdare su una delle poche piazze che gli garantirebbero una titolarità quasi sicura, Lecce tra tutte. L'ipotesi legata al ritorno al Sassuolo non sembra aver mai davvero preso piede, mentre solleva un certo interesse un'eventuale trattativa con la Fiorentina, soprattutto però in vista dell'estate (ma un'offerta last-minute, a seconda di ciò che accadrà da qui al 31 in casa viola, potrebbe cambiare le carte in tavola). A Zaza si era interessata anche la SPAL, che però sembra ora orientarsi su Iago Falqué: anche se lo spagnolo quest'anno il terreno di gioco lo ha solcato col contagocce, i precedenti tre anni in maglia granata da protagonista, i primi due in particolare da colonna assoluta della squadra, mettono molti nella condizione di "piangere" un addio del 30enne fantasista iberico. Di un prestito semestrale in terra estense, Iago, che, ove recuperato appieno, andrebbe a far la spalla di quel Petagna che piace per un eventuale post-Gallo, potrebbe effettivamente beneficiare.
A fronte del prossimo futuro delle "seconde linee e mezzo" d'attacco granata, nella fattispecie Simone Edera, Vincenzo Millico, e Vincenzo Parigini (almeno due su tre dovrebbero partire, tutti cercati da squadre in lotta per la salvezza o in categoria cadetta), i riflettori appaiono ora puntati su Amin Younes. Ennesimo esterno offensivo pronto a passare da casa Toro, il tedesco d'origine libanese, che soprattutto con la maglia dell'Ajax, tra 2015 e 2018, si era messo in luce sulla scena internazionale, in un anno e mezzo di Napoli, ha messo a registro un bottino ben magro, in termini di presenze in campo. Senza peraltro sfigurare più di tanto, ma non producendo altresì quell'impatto in grado di mettere in discussione la titolarità dei pilastri di ali, trequarti, e fronte offensivo azzurri. Per lui, quest'anno, 170 minuti: esattamente gli stessi accumulati da Iago al Toro. Ci si chiede se Younes possa essere ciò che serve al Toro, in vista della corsa a un piazzamento europeo, che ora appare più che mai possibile. L'auspicio è che la fame di un ruolo da protagonista, pur in un contesto (per ora) dal minor respiro internazionale rispetto a quello partenopeo, possa sopperire fin da subito a un anno e mezzo di scarso impiego. Su di lui anche il solito Genoa (una delle tante di A ad averlo sondato in estate, insieme a Cagliari, Parma, Sassuolo, e Udinese), oltre ai sondaggi da Francia e Germania. Ipotesi prestito con diritto di riscatto, attuale ingaggio annuo pari a un milione e mezzo di euro.