L’incubo del Torino: i gol subiti. Cambia poco chi c’è in porta
Fonte: Elena Rossin
Ok la sciagurata direzione della partita con la Roma dell’arbitro Abisso e dei suoi collaboratori Bresmes e De Meo e del quarto ufficiale Sacchi con altrettanto grave concorso di colpa di chi era al Var Di Bello coadiuvato da Passeri Avar, ma resta il fatto che anche con la Roma il Torino ha incassato 3 gol portando il passivo dopo 12 giornate a 30, con ben cinque reti in più di quelle che hanno subito le neo promosse Crotone e Spezia.
Nelle precedenti partite fra i pali c’era Sirigu, mentre nell’ultima Milinkovic-Savic e comunque la situazione non è cambiata perché a prescindere dagli errori arbitrali gli avversari sono riusciti a spedire la palla tre volte in rete senza che i giocatori del Torino riuscissero ad impedirglielo. Non è quindi una questione di chi è a difesa della porta granata, ma di una squadra nel suo complesso incapace di proteggere a sufficienza la propria porta, di eseguire la fase difensiva in modo decente con difensori che a turno commettono errori così come è anche accaduto in qualche occasione a Sirigu o ai centrocampisti che perdono palla e non fanno da filtro e anche agli attaccanti infatti basta pensare che persino Belotti con un retropassaggio errato di fatto ha servito Dzeko dando il là all’azione che ha portato al rigore trasformato da Veretout.
Giampaolo ha iniziato con la difesa a quattro per poi passare a quella a tre e ha spesso cambiato gli interpreti alla ricerca della soluzione migliore senza però riuscire a trovarla. Lodevole l’impegno dell’allenatore granata nel cercare la quadra visto che oltretutto non gli è stata fornita una rosa con gli elementi adatti al suo gioco, ma con una squadra che è già fragilissima i cambiamenti hanno molto probabilmente portato solo maggiore confusione e disorientamento.
Domani all’ora di pranzo la sfida con il Bologna sarà fondamentale per capire se tutti remano dalla stessa parte per risollevare il Torino. I felsinei che nell’ultima gara hanno pareggiato con lo Spezia dopo che nella precedente avevano subito cinque scoppole dalla Roma non verranno a Torino in gita e l’exMihajlovic non farà sconti, tanto più che la sua squadra deve uscire da un andamento finora troppo altalenante. E il Torino deve dare segnali inequivocabili che ha trovato il modo di migliorare la fragilità difensiva altrimenti anche se solo alla tredicesima giornata il destino di finire in serie B sarà quasi inevitabile. Come riporta La Stampa, l’ultima squadra che si salvò
con un passivo uguale o superiore a quello che il Torino ha in questo momento fu la Pro Patria nel 1950/51, altri tempi oltretutto con la vittoria che valeva due punti e altro calcio, che dopo dodici giornate aveva incassato 35 gol. Il precedente può anche essere di buon auspicio, ma se da allora nessun’altra squadra c’è più riuscita è meglio per il Torino non farci affidamento. Con il Bologna sarà la prima ti tante prove cruciali per i granata e sta solo a loro non sprofondare definitivamente.