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L’obbligo di vincere con il Parma è un bene o un male per il Torino?

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin


La lotta alla salvezza si è fatta serratissima e a sei partite dalla fine per il Torino e a cinque per le altre, Benevento, Cagliari, Spezia e Fiorentina, passi falsi nessuno se li può più permettere, anche se solo una fra queste cinque squadre retrocederà. I granata in particolare da gennaio 2020 si sono rivelati una squadra fragile psicologicamente seppur nell’ultimo periodo con l’arrivo in panchina di Davide Nicola si sono visti miglioramenti su questo piano, ma l’approccio alla partita con il Napoli ha fatto registrate un ritorno al passato. Se sarà stato solo un episodio o sarà il riemergere carsico di problematiche antiche lo si saprà lunedì quando il Torino dovrà affrontare il Parma, che attende solo l’aritmetica che lo condanni alla Serie B e che nello scorso turno ha perso con il Crotone ultimo in classifica.

Per il Torino c’è l’obbligo di vittoria, unico risultato veramente utile per sperare di lasciare il terzultimo posto condiviso con Benevento e Cagliari, che dovranno vedersela rispettivamente con Milan e Napoli. E’ evidente che sorga spontanea la domanda se il Torino reggerà la pressione di dover conquistare i tre punti. Pensando al suo allenatore sì, ma qualche perplessità la si ha pensando ai giocatori tanto più che no ci saranno per squalifica Verdi e soprattutto Mandragora e che Belotti manca all’appuntamento con il gol dal 10 aprile, quando segnò il gol partita su rigore all’Udinese, e che nel girone di ritorno in tredici partite ha realizzato solo tre reti a fronte delle nove in quello d’andata, però, concentrate nelle prime dodici giornate. Il capitano dà l’impressione di essere stanco anche se continua con grande generosità a impegnarsi tanto in campo, ma senza essere un cecchino sotto porta.

La partita con il Parma sarà un bel banco di prova per il Torino poiché si capirà se quanto fatto finora da Nicola è stato veramente recepito dai giocatori visto che adesso devono tirare fuori tutto ciò che hanno per evitare un finale di stagione da incubo e non dilapidare i diciannove punti, diciotto sotto la guida di Nicola, conquistati nelle ultime quindici partite. Percorso che ha avuto una significativa battuta d’arresto solo dopo il focolaio Covid con le tre sconfitte consecutive con Crotone, Inter e Sampdoria. La sconfitta con il Napoli di lunedì ci sta, anche se resta il rammarico per l’approccio sbagliato. Il pronto riscatto è quello che ci si attende dal Torino e in tal senso l’obbligo di vittoria, un pareggio sarebbe troppo poca cosa, può essere un bene che darebbe quello slancio per poi affrontare con rinnovata consapevolezza e maggiori certezze le restanti cinque partite.


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