L'umiliazione del Torino: 22 derby persi degli ultimi 28 e il motivo è palese. Juric è stato molto chiaro sul suo futuro
Fonte: Elena Rossin
Torino per due volte in vantaggio, Karamoh e Sanabria, nel primo tempo con un gol realizzato dopo soli due minuti, poi però la Juventus è riuscita ad andare all’intervallo in parità, Cuadrado e Danilo, e nella ripresa ha completato l’opera segnando altre due reti, Bremer e Rabiot. E così nell’era Cairo il Torino ha perso il suo 22esimo derby su 28 giocati, compresi i due in Coppa Italia. Una sola vittoria e 5 pareggi, 15 gol fatti e 52 subiti. Mai nessuna vittoria in casa della Juventus, il massimo sono stati quattro pareggi. Un trend che va al di là del negativo perché è umiliante. A fotografare molto ben la partita nel post gara è stato l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri: “Nel primo tempo abbiamo sbagliato perché siamo andati troppo dietro al Torino che è una squadra che se la vai a prendere un pochino più alta poi ti allunga con le traiettorie lunghe da parte del portiere e dei difensori su Singo. Sono bravi a palleggiare e noi non abbiamo avuto la pazienza. Il calcio è strano perché dopo un minuto siamo andati sotto su calcio d’angolo difendendo in modo molto leggero. Dopo aver pareggiato la partita era in equilibrio, ma abbiamo sbagliato tecnicamente perché il Torino finché corre e pressa diventa noioso (nel senso che procura noie, ndr) e lo ha dimostrato vincendo a Milano e a Firenze. Nel secondo tempo siamo stati più bravi perché abbiamo avuto la pazienza di aspettare e la maturità di capire che le partite si possono giocare in vari modi. L’interpretazione del secondo tempo è stata giusta”. E poi ha aggiunto: “E' stato fondamentale terminare il primo tempo sul pari. Nell’intervallo abbiamo sistemato due cosine e il secondo tempo abbiamo è andato nettamente bene. Poi con i cambi sono entrati 4-5 giocatori importanti che hanno mantenuto il livello tecnico, se non aumentato”.
Eh già i cambi, la Juventus ha fatto entrare Pogba (68’), Chiesa (68’), De Sciglio (68’), Kean (86’) e Bonucci (90’) al posto di Barrenechea, Di Maria, Cuadrado, Vlahovic e Bremer. Il Torino invece Radonjic (59’), Ricci (74’), Seck (76’), Vojvoda (76’) e Gravillon (84’) per sostituire Karamoh, Linetty, Radonjic, Rodriguez e Djidji. Juric ha tolto Radonjic dopo 17’ minuti per scelta tecnica perché non stava mantenendo le consegne in particolare non era andato a contrastare Chiesa nell’azione che poi ha portato al gol dell’ex Bremer e Karamoh autore del primo gol che aveva sbloccato il risultato, ma che poi dopo 30’ è calato e come ha detto il mister non era più “dentro la partita al 100% e su questo bisogna lavorare e avere più pazienza, amen”. Allegri aveva a disposizione giocatori importanti, mentre Juric, che già non disponeva per infortuni di Zima, Lazaro, Vieira, Vlasic e Pellegri oltre allo squalificato Aina, ha dovuto fare di necessità virtù.
La colpa della sconfitta di ieri sera per 4 a 2 è di certo dei giocatori e anche di Juric perché tutti potrebbero fare di più e meglio, ovviamente. Ma, perché c’è sempre un ma, il problema del Torino è sempre lo stesso: la rosa non ha sufficiente qualità ed è incompleta. E bisogna aggiungere che è formata anche da giocatori che devono rilanciarsi, da giovani di prospettiva e da alcuni che arrivano da infortuni pregressi. Il 7° posto, che poteva portare ai preliminari di Conference League in caso di vittoria della Coppa Italia da parte dell’Inter, adesso è più lontano e difficile da raggiungere perché la Juventus, nonostante la penalizzazione di 15 punti, è davanti di 4 lunghezze così come il Bologna, l’Udinese ha gli stessi punti e il Monza due soli in meno, mentre Fiorentina e Empoli tre e Sassuolo e Lecce quattro: il Torino non può solo guardare avanti, ma deve anche guardarsi di fianco e alle spalle. Mancano ancora 14 partite alla fine della stagione, ma il campionato è entrato nel vivo e tutti lottano e sgomitano per qualche traguardo che può essere raggiunto solo da chi è più in forma e ha maggiore determinazione e qualità.
Juric è stato molto chiaro sul suo futuro, ha ancora un anno di contratto e non ha finora deciso se prolungare accettando la proposta della società. "Sul futuro vedrò – ha detto nel post partita l’allenatore del Torino - guardando la partita di oggi, il percorso di Ilic, Ricci, Buongiorno, Schuurs, Singo e di tutti i ragazzi, ma anche di Sanabria che adesso inizia ad attaccare sul primo palo e fare gol. Per il resto vediamo perché, sinceramente, perdere altri giocatori no. Dipenderà da ciò che si vorrà fare. Discorsi come va bene così, vediamo, poi due pezzi e il giro continua non mi stanno assolutamente bene. Se ci sarà una volontà vera e seria e io mi merito con i risultati e la società è contenta di me allora sì continuiamo anche in futuro, ma se l’andazzo resta uguale allora assolutamente no. Se si vogliono avere ragazzi giusti dico sì con grandissima volontà, orgoglio e forza”. Ma quando prenderà una decisione è stato chiesto a Juric che ha risposto: “Prima devo meritarmi il Torino. Penso di aver fatto tanto visto anche come ha giocato la squadra oggi e per me è tanta roba e vanno bene tante cose. Se me lo meriterò poi si vedrà. Se si perdono sette titolari dell’anno scorso diventa dura e non è così facile e scontato mantenere la metà classifica e figuriamoci fare qualcosa in più. E’ sempre un mezzo miracolo. Sarebbe piacevole avere giocatori per più tempo perché conoscono il gioco e quando si dice che si può migliorare allora si innestano altri giocatori e così si comincia ad avere una squadra che può fare di più e poi l’allenatore si prende la responsabilità e dice che adesso deve fare di più: questo è chiaro. Adesso è importante giocare bene, crescere e fare buoni risultati, dare il massimo, come ho detto oggi si è fatto molto bene, e poi si vedrà”.
Due considerazioni: la prima, i tifosi del Toro vogliono vincere qualche derby. La seconda, una minoranza di tifosi accetta che il Torino bazzichi nella marte di mezzo della classifica, ma la maggioranza vorrebbe che almeno lottasse fino all’ultima giornata per la Conference League e possibilmente ci andasse. Ma i tifosi possono solo sperare e l’allenatore al più può pubblicamente dire le cose come stanno. E Cairo? La domanda è ovviamente retorica perché i fatti sono sotto gli occhi di tutti e parlano molto chiaro.
Di seguito il video con i gol e gli highlights di Juventus-Torino 4-2 (se non riuscite a vederli controllate sul vostro pc, tablet o smartphone che nel browser non sia attivo l’AdBlock).