La A da chiudere entro il 30 giugno, ma ad oggi pare improbabile. Quindi?
L'interessante idea dei play off e dei play out, portata avanti dal numero uno della FIGC Gabriele Gravina, al momento non piace alle società e non viene presa in considerazione, poiché sbilancerebbe troppo la situazione con più di mezzo ritorno ancora da giocare. Un altro fattore importante nella situazione in cui versa il calcio italiano (e non solo), è la fine della stagione che non può andare oltre il 30 giugno (molto complicata l'ipotesi di allungare i termini di uno o due mesi anche se l'idea troverebbe un fronte comune tra le rispettive società), data in cui si rinnovano eventuali contratti a staff e giocatori, oppure scadono causa l'assenza di accordi tra le parti (come potrebbe accadere nel Torino con Lorenzo De Silvestri).
L'ottimismo di poter riprendere la stagione nel weekend del 9-10 maggio, l'ultima data possibile per mantenersi nei termini, è al momento ingiustificato, poiché ancora non è chiaro se e come il Coronavirus verrà debellato completamente (anche pochi casi, come avvenuto in Cina, rischierebbero di alimentare una nuova epidemia). La Lega si è espressa con la chiara volontà di chiudere la stagione regolare (come gli altri, non a caso sono stati rinviati gli Europei per nazionali), sbrogliando alcuni dubbi, ma ora sarebbe bene decidere in che modo, perché allo stato attuale, pensare di giocare tutte le gare rimanenti entro il 30 giugno, oltretutto con l'AIC sul piede di guerra, è pura utopia.