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La Coppa Italia con il Pisa una formalità da non sottovalutare per il Torino

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it

Questa sera il Torino torna in campo per superare il quarto turno di Coppa Italia e l’avversario sarà il Pisa di Rino Gattuso. Sulla carta la partita non ha storia perché pur con tutto il rispetto per i toscani il Torino è più forte, infatti, condivide con il Napoli il sesto posto in serie A mentre il Pisa al dodicesimo in serie B, in coabitazione con Salernitana, Novara e Latina. In più la squadra di Gattuso non potrà disporre di Valera, andato in Uruguay per il funerale del padre, Eusepi e Mannini, squalificati, e degli infortunati Cardelli, Crescenzi e Tabanelli. Come se tutto questo non bastasse da mesi le vicende societarie, con il passaggio di proprietà che continua a non concretarsi, tengono tutto l’ambiente in apprensione e, di fatto, la squadra abbandonata a se stessa a tal punto che il mister avrebbe voluto al termine della partita con il Torino rimanere in Piemonte poiché sabato in campionato dovrà affrontare la Pro Vercelli di Moreno Longo allo stadio Silvio Piola, ma non ci sono i soldi per paragare il soggiorno.  

Mihajlovic parlando di questa partita al termine di quella con il Chievo aveva detto: “Per noi la Coppa Italia è un obiettivo al quale teniamo molto, non giocando le coppe ci rimangono solo campionato e Coppa Italia, quindi, dobbiamo andare il più avanti possibile e magari anche vincerla. Non so chi giocherà, ma qualche cambio lo faremo, vedremo come sta chi ha giocato con il Chievo. Come dico sempre, non ho undici titolari, ma ventidue e quindi ci sarà la possibilità per chi ha giocato meno di mettersi in mostra. Non so quanti ne cambierò, questo devo ancora deciderlo, ma è sicuramente una partita fondamentale per noi e vogliamo fare bene”. Ha poi aggiunto: “Non ho mai sentito di squadre che giochino per perdere. Tutti giocano per vincere, specialmente noi e anche il Pisa verrà qua per vincere. Noi non dobbiamo sottovalutare nessuno perché il Pisa è una squadra tosta, che fa pochi gol, ma che ne subisce anche pochi, quindi, vanno presi sul serio poiché, come ho detto, per noi la Coppa Italia è un obiettivo fondamentale e chi giocherà dovrà dare il massimo. Bisognerà tenere la tensione alta e fare la nostra partita cercando di vincere sapendo che noi siamo più forti e se giocheremo da Toro vinceremo. Dipenderà molto da noi, loro non possono vincere questa partita siamo solo noi che possiamo perderla, con tutto il rispetto per il Pisa, ma penso che noi siamo più forti, al di là di chi giocherà”.

Parole e intenti chiarissimi quelli dell’allenatore del Torino e il risultato ammissibile, quindi, è solo uno: la vittoria. Dovesse scendere in campo anche una squadra completamente rivoluzionata non ci saranno alibi per nessuno. Sarebbe interessante vedere in azione allo stadio Grande Torino Padelli, De Silvestri, Bovo, Ajeti, Moretti, Acquah, Lukic, Obi, Martinez, Maxi Lopez e Boyé per capire fino a che punto sono gli altri undici titolari e dare loro la responsabilità di passare il turno di Coppa Italia per poi affrontare a gennaio il Milan agli ottavi. Un cambiamento così drastico è improbabile, però, molti fra i giocatori che finora hanno trovato meno spazio saranno utilizzati e avranno la possibilità di mettersi in mostra, magari facendo venire qualche dubbio in più a Mihajlovic quando deve scegliere chi mandare in campo anche in campionato.


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