La difesa del Torino da punto di forza a problema per i troppi gol subiti
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Subire quindici gol in dieci partite è un passivo preoccupante che si riflette inevitabilmente sulla classifica e vanifica le reti realizzate che sono state sedici, un bottino di buon valore. Il problema del Torino è in difesa o per meglio dire ed essere più precisi nella fase difensiva. L’inizio di stagione dei granata era stato decisamente positivo, infatti, in quattro partite avevano conquistato dieci punti, poi il calo che ha portato solo altri quattro punti in sei giornate. I tanti infortuni capitati a difensori e centrocampisti hanno pesato, la rosa formata con alcuni giovani da integrare, seppur di prospettiva e già quasi tutti avvezzi alla serie A, comporta inevitabilmente qualche punto lasciato per strada, ma tutto questo non basta a spiegare e giustificare l’inversione di rotta del Torino. Non si può ancora parlare di allarme grave perché i quindici punti corrispondenti al nono posto in coabitazione con la Sampdoria non lo consentono e soprattutto non lo ammettono le ventotto gare ancora da disputare, però affermare che si tratta di un campanello d’allarme da non sottovalutare è doveroso.
Palloni persi e disattenzioni nei pressi della propria area che lasciano buoni spazi di manovra agli avversari evidenziano che ci siano responsabilità individuali e collettive, quindi non serve tanto puntare il dito contro qualcuno in particolare, ma va rivisto tutto l’impianto del gioco. Sarebbe più semplice se la colpa fosse di uno o due giocatori perché basterebbe toglierli, sempre che ci siano le alternative visto che gli infortuni hanno in più di un’occasione costretto mister Ventura a far giocare alcuni calciatori. Anche se ci sarebbe da valutare con grande attenzione se è meglio mandare in campo un uomo che ha bisogno di riposare oppure se si rischia meno a puntare su un altro che magari ha minor esperienza e conoscenza dei movimenti, ma che fisicamente sta meglio.
Ventura può aspettare il ritorno di chi adesso è infortunato per avere alternative e continuare ad arrabbiarsi per ogni gol subito e sfogarsi con sfuriate ai giocatori, com’è avvenuto al termine della gara con il Genoa e sicuramente anche durante gli allenamenti a porte chiuse e nello spogliatoio negli intervalli e al termine delle partite. Oppure può studiare nuove soluzioni di gioco e magari utilizzare anche i pochi calciatori che stanno bene e ai quali finora non ha ritenuto di accordare fiducia. Nel frattempo, sia in un caso sia nell’altro, tutti, tifosi, giocatori, allenatore e dirigenti, possono sperare che diminuiscano i numeri relativi alle palle perse e agli svarioni difensivi e che il gioco offensivo continui a concretizzarsi in un buon numero di gol in modo da controbilanciare quelli incassati e che gli infortunati guariscano al più presto. Non è il massimo per presentarsi al derby con una Juventus ancor più in crisi del Torino e con tre punti in meno in classifica e quindi vogliosa e obbligata davanti al proprio pubblico a riscattarsi. Un derby da metà classifica, questo è il calcio bellezza!