La fase due del progetto del Torino deve portare all’Europa non essere solo una speranza
Fonte: Elena Rossin
Arrivare in Europa in due stagioni era ed è il progetto che si sono dati il Torino e Mihajlovic. La fase uno è terminata con un nono posto con qualche rimpianto che, però, ha posto le basi per il passaggio successivo. Adesso, con l’inizio della nuova stagione, si passa alla fase due: allestire una squadra che raggiunga il traguardo. Tutto, ovviamente, passa dal mercato, prima, e da Mihajlovic e dai giocatori, poi. Un Torino con o senza Belotti cambia di molto il mercato, ma un Torino con Belotti e senza rinforzare adeguatamente gli altri reparti difficilmente potrà andare oltre il centro classifica, posto più, posto meno. Puntare solo o quasi sui giocatori giovani di prospettiva non dà garanzie, anche perché un giovane può sbocciare se inserito in un contesto di livello medio-alto, altrimenti alterna prestazioni positive ad altre meno e finisce per perdersi nelle difficoltà della squadra. Impostare il gioco sulla manovra offensiva non basta se poi in fase difensiva ci sono lacune e il campionato scorso ha impartito una lezione, i gol subiti hanno vanificato quelli realizzati, che se non recepita riproporrà gli stessi problemi.
Il Torino ha un asse portante molto incompleto, infatti, mancano un portiere di comprovata affidabilità, almeno un difensore centrale di spessore, almeno un centrocampista di qualità. C’è la punta, Belotti, ma il “Gallo” resterà? Pur allestendo un undici titolare adeguato, è indispensabile che, poi, ci siano anche delle riserve all’altezza, altrimenti la coperta sarà sempre corta. Il progetto può essere portato avanti solo con investimenti importanti non ci si può illudere che avendo un posto in più nelle coppe europee basta qualche ritocco per adeguare la squadra. Juventus, Roma, Napoli, Lazio, Milan, Inter e Fiorentina senza dimenticare l’Atalanta o qualche altra rivelazione a fine mercato difficilmente avranno squadre meno forti di quelle della passata stagione e se il Torino non si sarà rinforzato a dovere rimarrà fuori dalle coppe internazionali. La fase due del progetto è delicatissima e deve essere affrontata con grande convinzione e determinazione per non lasciare spazio solo alla speranza che a metà stagione inevitabilmente si trasforma in illusione e a fine campionato diventa rimpianto. Il Torino per andare in Europa League deve avere una squadra che possa competere con Lazio, Milan, Inter e Fiorentina, escludendo Juventus, Roma e Napoli, che negli ultimi due campionati hanno sempre occupato le prime tre posizioni, ed essere superiore a tutte le altre formazioni.