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La forza di Izzo: difendere con correttezza e non disdegnare il gol

di Elena Rossin
Armando Izzo

Izzo può essere definito senza smentite un ottimo giocatore. Nello specifico del suo ruolo, il difendere, è uno sostanzialmente corretto, come dimostrano i 39 falli commessi che gli avranno anche fatto prendere cinque ammonizioni, ma nessuna espulsione. A questo va aggiunto che recupera tanti palloni: in ventisei gare 91. Alle volte la palla la perde, gli è capitato cinquantatre volte, ma non si può essere sempre perfetti. Armando oltretutto non si limita a non far segnare gli avversari perché ha anche il vizietto del gol. Ne ha già realizzati 3, dei quali uno all’Inter che è valso la vittoria e un altro all’Atalanta che ha sbloccato il risultato e permesso anche in questo caso alla squadra di conquistare i tre punti, per cui contribuisce in modo determinante alla causa granata.

Se la difesa del Torino è la quarta della serie A, insieme a quella del Milan, con ventitre gol al passivo il merito va anche a Izzo, ovviamente senza dimenticare quanto fatto anche da N’Koulou, Moretti e Djidji. E se Sirigu è rimasto imbattuto per 599 minuti oltre alla sua indubbia bravura deve anche ringraziare i difensori che creano davanti a lui un buon muro protettivo e fra questi c’è appunto Armando. Quanto fatto da Izzo, nel Torino adesso e nel Genoa prima, è servito anche a spalancargli le porte della Nazionale. Il primo Ct a chiamarlo nel club Azzurro fu Ventura, in occasione della partita di qualificazione al Mondiale in Russia con il Liechtenstein e poi per l’amichevole con la Germania, ma anche Mancini lo tiene in considerazione. Infatti, lo ha già chiamato per lo stage a febbraio e domani quando saranno ufficializzate le convocazioni per il doppio impegno valido per la qualificazione a Euro 2020 con la Finlandia e il Liechtenstein dovrebbe esserci anche Izzo. Per uno che è partito da un quartiere difficile come è quello di Scampia a Napoli di strada ne ha fatta e si può stare certi che ne farà ancora visto che ha come obiettivo di portare il Torino in Europa League.


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