La giusta strada esiste basta imboccarla
Alla base di un lavoro che porta risultati positivi non c’è l’amicizia, ma la professionalità. La tregua fra Lerda e Bianchi sulla carta c’è. Le divergenze di opinioni all’interno dello spogliatoio a parole sono superate. Tutti remano nella stessa direzione e verso il traguardo di inizio stagione: la conquista della serie A. Il capitano è molto dispiaciuto per il cattivo esempio che ha dato, soprattutto ai piccoli tifosi granata che in lui credono con la purezza e l’innocenza dell’amore incondizionato che solo un bambino può provare. L’allenatore sa che i gol di Bianchi hanno fatto, fanno e faranno la differenza. I giocatori sono consci che in allenamento e durante la partita il gioco prevede che tutti diano il massimo per contribuire coralmente a costruire la vittoria. Gli avversari vanno sempre rispettati, ma bisogna essere consapevoli dei propri punti di forza e anche, ovviamente, delle proprie debolezze e avere sempre il coraggio di impostare la partita e imporre il proprio gioco fin dal primo secondo della gara.
Gli infortuni e la forma non ottimale di alcuni giocatori hanno caratterizzato e caratterizzano le scelte di Lerda. Però su questo fronte qualche spiraglio si intravede. Pratali, fermo a causa di un problema muscolare al polpaccio, dà segnali di miglioramento e potrebbe essere arruolabile per la trasferta contro il Portogruaro. Garofalo, nonostante il colpo alla coscia ricevuto sabato scorso contro il Pescara, non desta particolari preoccupazioni. Budel continua a lavorare per raggiungere una forma decisamente migliore rispetto a quella fatta vedere con il Cittadella e il Sassuolo. L’affaire Gabionetta pare, la prudenza è d’obbligo, vicino alla soluzione. La società si aspetta, al massimo per domani sera, il via libera da parte della Figc per utilizzarlo e visto che la Fifa già da alcuni giorni ha dato parere favorevole al Torino non si capirebbe il perché di un ulteriore rinvio, che non contempli altro che gli stretti tempi tecnici per espletare l’iter burocratico.
Oltre al totale impegno di giocatori, allenatore e staff tecnico e medico per convogliare tutte energie alla conquista dei massimi punti possibili - quarantacinque sono quelli a disposizione nelle restanti quindici partite rimanenti - anche la società nelle persone di Cairo, Petrachi e Ferri dovrà profondere impegno, capacità e autorevolezza per far si che le divergenze esistenti all’interno dello spogliatoio non rovinino la stagione, ma che siano trasformate in forza propulsiva per riportare il Toro in serie A. Se non vi sarà totale impegno da parte di tutti, ognuno a fine stagione dovrà renderne conto in prima persona a ogni singolo tifoso.