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La Lazio non risparmia neanche un discreto Torino e vince tre a zero

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it

Il Torino è partito bene e ha puntato sul contropiede per provare a interrompere il filotto stagionale che ha visto la Lazio sempre vincente quando gioca in casa e si è chiuso bene in fase difensiva rendendo difficile ai padroni di casa avvicinarsi all’area di Padelli. Ventura ha recuperato Vives e anche Prcic che venerdì non si erano allenati, il primo a causa di una lombalgia e il secondo per la febbre, e in più ha ritrovato Peres che è guarito dall’infortunio. Pioli ha potuto schierare Biglia, superato il problema muscolare, che soprattutto nel secondo tempo è salito di tono e con lui tutta la squadra. La Lazio ha pressato alto con Pioli che chiedeva a Onazi di frenare le incursioni di Baselli e Acquah e in particolare ad Anderson, ma anche a Candreva, di non abbassarsi troppo per andare a prendere la palla e quando i biancocelesti hanno messo maggiormente in pratica quanto richiesto dall’allenatore hanno sbloccato la partita. Il gol di Lulic (40’) è scaturito dalla bravura di Basta che ha visto Klose smarcarsi in area e l’ha servito, poi il tedesco con grandissima intelligenza anziché provare il tiro ha fatto da sponda e con un retropassaggio ha dato la palla a Lulic che ha segnato, con Padelli ormai impossibilitato a rialzarsi e intervenire. I granata hanno, soprattutto nel primo tempo ma fino al secondo gol subito, manovrato più che discretamente, però non sono stati incisivi in attacco. Belotti si è mosso molto, ma non ha inciso facendo reparto con Quagliarella per quanto avrebbe potuto. Anche Quagliarella non è riuscito a giocare palloni realmente pericolosi, nel primo tempo l’occasione più nitida (19’) l’ha avuta con un tiro dalla distanza finito poco oltre il palo. Peres è stato quello che è andato più vicino a segnare (38’) quando dal limite ha tirato, ma Marchetti ha allungato la mano prolungando la traiettoria della palla e mandandola sul fondo.

Nella ripresa il Torino avrebbe potuto pareggiare se l’arbitro Mazzoleni avesse concesso il rigore per un contatto in area fra Belotti e Mauricio (49’), il laziale ha toccato il piede del granata e se fosse stato fischiato il penalty non ci sarebbe stato nulla da eccepire, ma in presa diretta e senza l’ausilio del replay era difficile vedere il contatto fra i piedi dei due giocatori. Biglia nel secondo tempo è risultato più incisivo e tutta la squadra è andata in campo sviluppando maggiormente il proprio gioco e tenendo ritmi più elevati. Il Torino ha continuato a tenere testa alla Lazio, ma non è riuscito ad essere determinante sotto porta e non è bastato che Ventura sostituisse Belotti con Maxi Lopez (61’). Con l’argentino al fianco di Quagliarella il peso specifico dell’attacco granata è cresciuto e infatti l’allenatore ha chiesto subito a Peres di spingere di più e di alzare il ritmo. Potenzialmente il Torino si è reso più pericoloso, anche se è mancato in precisione nell’ultimo passaggio. La Lazio ha continuato a macinare gioco e quando Pioli stava per sostituire Anderson (70’), ma il brasiliano ha fatto cambiare idea al suo allenatore: lancio lungo di Marchetti e sponda di Klose per Anderson che con un diagonale ha portato a due le reti per la Lazio. La difesa del Torino è rimasta imbambolata, un po’ come era accaduto in occasione del gol di Castro del Chievo. Ventura che aveva già sostituito Acquah con Benassi (61’) gioca anche la carta Prcic (73’) per il bosniaco naturalizzato francese è il debutto con la maglia granata, ma ormai la partita è indirizzata e il Torino ha accusato la seconda rete subita, anche se non si arrende, però continua a non trovare il tiro vincente: 81’ Maxi Lopez è in fuorigioco e 84’ Quagliarella tira al volo, ma il diagonale finisce oltre il secondo palo. Al 94’è ancora Anderson a trafiggere Padelli con un tiro in diagonale dal limite dell’area.

Il tre a zero è un passivo eccessivo per il Torino e resta il dubbio che se Maxi Lopez avesse affiancato Quagliarella fin dal primo minuto, magari un gol il Torino l’avrebbe segnato. Come in altre occasioni, senza nulla togliere a Belotti, quando in campo c’è Maxi la squadra ha un mordente superiore. Il rischio che l’acquisto estivo di Belotti si riveli un boomerang è come un tarlo che rosicchia continuamente il legno: c’è il pensiero costante che un ragazzo di prospettiva costato ben otto milioni non può essere lasciato in panchina dall’allenatore, ma relegare Maxi Lopez al ruolo di riserva di lusso potrebbe essere un danno per il Torino. Dopo nove giornate i granata sono al settimo posto con quattordici punti in coabitazione con Sampdoria e Atalanta e in attesa di sapere il risultato fra Chievo e Napoli. Il cammino del Torino è tutt’altro che negativo e in più i tanti infortuni hanno avuto un peso, ma alla classifica manca qualche punto. Già mercoledì con il Genoa, sconfitto ieri due zero dall’Empoli, i granata avranno l’occasione per riscattarsi e provare a risalire la graduatoria verso il famoso quinto posto.      


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