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La patologia del Torino è conosciuta: fare gol. La cura c’è: il mercato

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Vagnati e Cairo

Il Torino è affetto dal mal di gol. Prediamo, ad esempio, la partita con la Lazio: il Torino ha pareggiato 1 a 1 con tanto di “beffa” visto che i biancocelesti hanno segnato al minuto 92 e a prescindere dagli errori commessi da Pellegri, Bremer e Singo se in precedenza fossero state concretizzate le azioni da gol la vittoria non sarebbe sfumata. E così tutte le altre volte che in questa stagione, e anche nelle precedenti, il Torino  a causa di gol subiti nei finali ha lasciato punti per strada.

E’ evidente che se in casa granata si vuole alzare l’asticella il problema va risolto. Con Belotti che non si sa se resterà, ma la probabilità che vada via è decisamente alta visto che non paiono così buoni i rapporti tra lui e Cairo, eloquente in tal senso la frase recentemente pronunciata dal presidente “Potrebbe aver già firmato con qualcuno. Magari poteva comunicarcelo”. E se anche mister Juric continua a dire che sarebbe “strafelice che rimanesse” e che lo stesso giocatore ha dichiarato che deciderà a fine stagione e che “c'è sempre stato lo spiraglio” non pare proprio che la strada sia spianata verso un possibile rinnovo. Quindi se andrà via l’attaccante più prolifico degli ultimi sette anni la questione pochi gol si complicherà e non poco. E a questo si aggiunge che per il gioco di Juric servono due trequartisti e in questa prima stagione con al timone il tecnico croato la soluzione era stata trovata con i prestiti di Brekalo, Pjaca e Praet, ma gli ultimi due hanno avuto ripetuti problemi fisici e il primo dopo un avvio decisamente promettente da un po’ di tempo sta sfoderando prestazioni generose, ma non del tutto convincenti sul piano dell’impostare la manovra offensiva, della rifinitura dell’ultimo passaggio efficace e non è uno che segna tanti gol. C’è anche il giovane Seck, ma al momento può essere classificato di prospettiva e ha tutto da dimostrare,così come Warming. Sul fronte attaccanti di ruolo, Sanabria è una punta funzionale per i movimenti che ha al gioco di Juric, ma è un altro che non segna tantissimo. Pellegri è una promessa del calcio italiano e il gol che ha segnato alla Lazio ha dimostrato che ha il fiuto del gol: sull’angolo calciato da Rodriguez ha staccato con un tempismo perfetto e di testa ha spedito la palla in rete. Peccato che anche lui negli ultimi anni abbia auto tanti problemi fisici che gli hanno impedito a lungo di giocare e infatti non segnava da 496 giorni. E sugli altri passati nelle ultime stagioni è meglio stendere un velo pietoso.

Il Torino necessita di un attaccante che non solo vada in doppia cifra, me che segni almeno una quindicina di gol a campionato e due trequartisti fisicamente integri. E’ quindi evidente che la soluzione può arrivare solo ed esclusivamente dal mercato.