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La questione allenatore al Torino è secondaria rispetto al sarà messo nella condizione di lavorare?

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Marco Giampaolo

Molto probabilmente l’avventura di Giampaolo sulla panchina del Torino è ai titoli di coda e questa sera dopo la partita con il Napoli si assisterà all’epilogo, solo una vittoria, purtroppo difficilmente pronosticabile, potrebbe farlo restare. Un grosso indizio c’è già stato quando dopo la gara con l’Udinese, pareggiata, ma con l’ottava rimonta degli avversari subita, Cairo non ha voluto parlare con i giornalisti che lo attendevano. Un altro è che il mister ieri non ha fatto la conferenza stampa pre-partita, per la verità il tempo era poco visti i due match ravvicinati e la partenza per Napoli, ma dieci minuti era possibile trovarli per rispondere alle domande dei giornalisti.

Ipotizzando quindi un esonero o in subordine le dimissioni di Giampaolo, che alla fine pagherà tante colpe non sue, chi potrebbe essere il nuovo allenatore del Torino? I nomi che circolano sono sostanzialmente cinque: Davide Nicola, Leonardo Semplici, Roberto Donadoni, Giampiero Ventura e Moreno Longo. Ma la questione non è chi di loro sarebbe meglio bensì sarà messo nella condizione di lavorare? Visti i precedenti è una domanda che chi fosse contattato da Cairo o Vagnati dovrebbe porsi e sulla quale riflettere attentamente a prescindere dalle promesse che gli verranno fatte per non trovarsi poi in una situazione di grande difficoltà com’è avvenuto per Giampaolo.

Sfoltire la rosa non sarà facile, a meno che Cairo non accetti cifre tendenzialmente basse per dare via i giocatori, solo così le trattative saranno veloci perché chi è interessato offrirà abbastanza poco sapendo che ci sono calciatori che vogliono andarsene e che il Torino ha bisogno di risistemare la rosa, è la legge del mercato. Rinforzare il gruppo facendolo subito senza attendere gli ultimi giorni di mercato e con giocatori di comprovata qualità e consoni al gioco nell’allenatore è ugualmente complicato perché la squadra sta lottando per evitare la retrocessione ed è quindi poco appetibile per chi è mediamente bravino, anche se in uscita dal proprio club, e fisicamente senza acciacchi o che sia da poco uscito da un infortunio. La questione allenatore al Torino purtroppo è secondaria rispetto a quella di mettere mano alla rosa in modo da evitare la retrocessione, cosa ancora possibile visto che dopo la partita di questa sera ne mancheranno ancora ben 24, ma tutto dipenderà dal mercato di gennaio.


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