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La resa dei conti è domenica sera, ma il Toro può risparmiarsela

di M. V.

La gara di questa sera contro la Lazio, per il Torino di Davide Nicola, conta tantissimo, perché un pareggio regalerebbe la salvezza aritmetica con una giornata di anticipo, e sono tanti i presupposti che spingono tale gara verso questo esito. Senza scomodare la cabala, con il direttore di gara che ancora non ha visto pareggiare i biancocelesti in dieci partite, va detto che storicamente le squadre senza motivazioni di classifica abbassano di molto le proprie velleità in campo, non tanto per favorire chi gli sta di fronte, quanto per il fatto che non avendo nulla da giocarsi l'impegno è di fatto inferiore, ed a questi livelli si traduce in un livello di gioco più basso. A questo possiamo aggiungere il fatto che Inzaghi ha deciso di lasciare a casa uno dei suoi giocatori più rappresentativi, anche sul mercato, Milinkovic-Savic, e Caicedo, mattatore del Torino nella gara di andata.

Dettagli non da poco per chi ormai non ha più l'onere di vincere la partita, ma "solo" di pareggiarla, anche se su un campo complicato e contro una squadra di una certa fattura. Semmai il problema arriva dal Torino: la sconfitta vergognosa contro il Milan è figlia di tanti errori, in primis quello di essersi presentato con la squadra "riserve" convinto di aver già perso in partenza, motivando la decisione un improbabile "avevano già ribaltato un risultato entrando dalla panchina". Atteggiamento che probabilmente ha compromesso le già precarie condizioni morali della squadra, infondendo paura ed un senso di forza altamente ridimensionato, emerso nettamente nel ko contro lo Spezia. Nicola ha compreso l'errore, tant'è che contro la Lazio giocherà la formazione titolare, la migliore possibile, senza turnover, visto che abbandonarsi al Milan, che poi ha pareggiato senza reti in casa contro il Cagliari, è stata una topica. Se poi arriverà l'ennesimo ko, allora si ricorrerà all'ultima gara di campionato nello scontro diretto contro il Benevento, ma sarebbe meglio evitare.


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