La rivoluzione nel Torino ci sarebbe se Cairo per il mercato ascoltasse Bava e Longo
Fonte: Elena Rossin
Cambiare completamente strategia si può, basta volerlo. La conduzione del mercato intesa come linee guida, tempi e modi nel Torino post fallimento è sempre stata decisa dal presidente Urbano Cairo, al più, forse, nei primissimi anni un po’ meno, ma in seguito ben poco hanno deciso direttori sportivi, altri dirigenti e allenatori. Ognuno nelle proprie aziende è libero di agire come meglio crede, ci mancherebbe e non si vuole in questo caso fare processi o disquisire se si poteva fare in altro modo e come. Semplicemente si prova a ipotizzare che se nella prossima sessione di mercato la rotta venisse cambiata si tratterebbe di un’idea e anche di una vera e propria rivoluzione.
Una rivoluzione che ovviamente non garantisce risultati sportivi, ma che andrebbe tentata proprio alla luce del provare a innalzare l’asticella. Se Bava avesse la possibilità di poter agire per provare a consegnare a Longo subito i giocatori fondamentali che servono a completare la rosa la prossima stagione partirebbe con quello slancio che è sempre mancato in quelle precedenti perché i giocatori che dovevano fare la differenza sono sempre arrivati nell’ultimo giorno di marcato e si sono rivelati decisamente meno utili di quanto ci si aspettava, anche in relazione a quanto erano costati.
Longo andrebbe assecondato sia sui giocatori da cedere sia su quelli da prendere in modo che la futura rosa abbia elementi che siano veramente funzionali al progetto di gioco che vuole portare avanti l’allenatore ed è un dato di fatto che né Ventura, né Mihajlovic, né Mazzarri siano mai stati accontentati fino in fondo sulle richieste, parzialmente sì ma mai totalmente. Certo il Torino dalla stagione 2012-2013 ha smesso di fare il sali-scendi dalla A alla B e per due volte ha avuto accesso ai preliminari d’Europa League, la prima arrivando anche a giocarla fino agli ottavi di finale, ma in entrambi i casi solo perché Parma e Milan ne erano stati esclusi. In questa stagione poi ha fatto passi indietro ed è da vedere come concluderà il campionato se il Covid-19 permetterà di ricominciare a giocare. Ma a prescindere, perché non provare a rivoluzionare le linee guida del mercato? Nella peggiore delle ipotesi non cambierebbe nulla, nella migliore magari si otterrebbero risultati superiori alle aspettative. E Cairo riceverebbe i complimenti proprio per aver dato il via a un nuovo corso nella gestione del Torino.