La sfida di Juric è farsi dare da Cairo e Vagnati una rosa adeguata e assortita velocemente
Fonte: Elena Rossin
Il 3-4-2-1 è il marchio di fabbrica di Ivan Juric e così giocherà il suo Torino. In attesa dell’annuncio ufficiale che sarà lui a sedere sulla panchina granata, dovrebbe arrivare oggi, il lavoro si fa frenetico perché dopo il tecnico va allestita la squadra. Cairo e Vaganti hanno poco più di un mese per dare seguito alle promesse fatte in tal senso al neo allenatore perché poi inizierà la preparazione estiva e Juric vuole avere un organico delineato fin dall’inizio per plasmarlo secondo i suoi dettami. Tra giocatori in rientro dai prestiti, su tutti Aina, Djidji, Edera, Falque, forse Meïté dipenderà se il Milan eserciterà il diritto di riscatto oppure no, Millico e Segre, in scadenza di contratto, Ansaldi, Milinkovic-Savic, Nkoulou e Ujkani (gli ultimi due si sa già che andranno altrove), fine prestiti, Murru, Gojak e Bonazzoli (non saranno riscatti), chi ha deluso e ha ben poche chance di rientrare nei piani di Juric, Verdi e Zaza in particolare ai quali si possono aggiungere Linetty e Rodriguez, senza contare i nodi da sciogliere riguardanti Belotti e Sirigu, che hanno contratti che scadono nel 2022, e calciatori da prendere c’è moltissimo da fare.
Juric non è allenatore che si tiene buono con le promesse procrastinate di settimana in settimana o che accetta di buon grado di attendere gli ultimi giorni di mercato, peggio ancora le ultime ore, per vedere se alla fine arriveranno i giocatori che ritiene indispensabili, ma neppure quelli che servono a completare l’organico soprattutto dei titolari. Per cui entro l’8-9 luglio, presunta data di inizio del ritiro estivo, al Torinosi dovranno avere delle certezze su chi resta e sui principali cardini della nuova squadra. Già fin da ora si sa che servono un difensore centrale, un esterno sinistro, una mezzala e un attaccante. Nei giorni intorno a Ferragosto ci sarà la Coppa Italia e poi il 21-22 inizierà il campionato sembrano date distanti, ma sono molto più vicine di quanto si possa credere visto che c’è una squadra da rifondare e un allenatore da accontentare per evitare che si inalberi e se Juric è soprannominato il “Terribile” un motivo ci sarà e non solo perché di nome proprio fa Ivan e tanto più perché al Torino è arrivato non certo per lottare per la salvezza visto che nelle ultime due stagioni con l’Hellas Verona è arrivato rispettivamente nono a pari punti con Fiorentina e Parma e decimo.