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La straripante vittoria del Torino sull’Udinese ha bisogno di un seguito

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it

Il Torino troppe volte in questa stagione, ma anche in passato, ha illuso facendo credere con una prestazione convincente che la svolta tanto invocata era arrivata e poi puntualmente nella partita successiva il flop. Ieri con l’Udinese i granata hanno vinto con un cinque a uno reboante nei numeri, ma anche pregno di contenuti e di sostanza, con qualche piccola sbavatura che può essere accettata se si lavorerà per limarla al fine di non più ripeterla. E’ vero che i padroni di casa gli hanno agevolato parecchio il compito a tal punto da far dire a fine gara a mister De Canio: “Troppo brutti per essere veri”, però, questo non annulla quanto fatto vedere dai giocatori di Ventura, soprattutto da quei giovani che devono formare la squadra del futuro.

Restano due partite con Napoli, in casa, ed Empoli, in trasferta, per chiudere una stagione partita bene e poi scivolata in un’involuzione preoccupante che ha coinvolto tutti, dal presidente agli staff tecnici e medici passando per allenatore e giocatori, e messo in discussione tutto, dalle scelte di mercato al progetto stesso. Qualche fiammata qua e là il Torino l’aveva fatta vedere e nell’ultimo periodo con le tre vittorie consecutive ai danni dell’Inter, dell’Atalanta e del Bologna aveva allontanato ogni ipotetico coinvolgimento nella lotta per non retrocedere, poi, però, le sconfitte con Roma e Sassuolo avevano riaperto discussioni e dubbi, almeno fra i tifosi e gli addetti ai lavori, sull’opportunità di valutare se era giunto il momento di cambiare il progetto che da cinque anni la società sta portando avanti con Ventura.

Jansson, Silva, Acquah, Zappacosta, Martinez e Belotti con l’Udinese hanno dato risposte positive e fatto intendere che gli investimenti fatti su di loro hanno un senso perché un conto e vederli una tantum o anche più spesso, ma immessi singolarmente o pochi per volta in un contesto con compagni più esperti, un altro è vederli all’opera tutti assieme e saper reggere il peso di una partita. Se appunto con Napoli ed Empoli il Torino, schierato in campo con i giovani presi per costruire la squadra del futuro, darà seguito alla prestazione con l’Udinese in molti si convinceranno che il progetto ha motivo di essere portato avanti, magari con qualche aggiustatina, ma senza cambiarlo radicalmente. In caso contrario ci si aspetta che la società senza indugi riprogrammi la squadra per far diventare un obiettivo concreto e non solo agognato e sognato la lotta per conquistare un posto utile per disputare l’Europa League.


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