La trattativa Ogbonna-Immobile tiene in scacco il mercato granata
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
“Che noia, che barba, che barba, che noia!” verrebbe da dire prendendo a prestito una celebre frase di Sandra Mondaini per commentare, provando anche a metterla sul ridere malgrado sia una cosa seria, il tormentone del passaggio alla Juventus di Angelo Ogbonna e del conseguente approdo in granata di Ciro Immobile il cui cartellino è a metà fra il club bianconero e il Genoa, con la società rossoblu titolare del tesseramento. Di questo affare si parla da tanto tempo, però non si è ancora arrivati a concluderlo. A parte il tenere sulla corda i due giocatori, ma chi esercita questa professione sa che situazioni di questo tipo rientrano tra gli inconvenienti del mestiere; chi rimane maggiormente bloccato è il Torino che non può procedere a rinforzare il reparto attaccanti che al momento conta solo su Meggiorini e Barreto, oltretutto quest’ultimo ha la spada di Damocle di una eventuale squalifica qualora fosse ritenuto coinvolto nella vicenda legata alla compravendita di partite della sua ex squadra, il Bari.
Mancano dieci giorni al termine delle vacanze per i giocatori del Torino e altri cinque alla partenza per la prima parte del ritiro che si svolgerà a Bormio e di buchi nell’organico c’è ne sono. Ogni giorno che passa senza che una trattativa sia conclusa rende un po’ più preoccupato l’allenatore e i tifosi. Il Torino ha sì confermato giocatori che già c’erano lo scorso anno e alcuni anche quello precedente, che quindi non hanno bisogno di apprendere ex novo il gioco del mister, ma mancando più di un titolare, a prescindere da modulo o dai moduli che saranno adottati, la situazione organico oggi risulta incerta. Dato per certo che andrà via Ogbonna e che la Juventus è disposta a cedere al Torino la sua parte del cartellino di Immobile (mancano solo limature per arrivare alle firme), non ci sono altrettante certezze sul fatto che il Genoa trovi un accordo con il club granata per l’altra metà. Il presidente Preziosi non ne fa una questione di incedibilità del giocatore, ma di soldi, infatti, valuta la metà del cartellino del calciatore 4 milioni di euro, mentre Cairo vorrebbe al massimo arrivare a tre. Di solito in sede di trattativa quando balla un milione un accordo alla fine lo si trova, però di fronte ci sono Preziosi e Cairo, due presidenti che non cedono facilmente e che vogliono concludere non solo senza rimetterci, ma guadagnandoci, per non correre il rischio di fare la figura di chi non è abbastanza abile nel trattare.
La situazione potrebbe comunque sbloccarsi da un momento all’altro, magari anche grazie all’intervento della Juventus che non ama essere tenuta in stand-by a lungo quando vuole aggiudicarsi un giocatore, come è nel caso di Ogbonna. Ma Torino e Genoa potrebbero tranquillamente proseguire con il tira e molla sulla valutazione ancora per un bel po’ di tempo, capita nel mercato. Già, però a farne le spese sarebbe il Toro che non ha un numero sufficiente di attaccanti per la prossima stagione. Tergiversare sarebbe controproducente soprattutto se altri calciatori che sono nel mirino finissero per accasarsi altrove. I vari Maxi Lopez, El Kaddouri che però è più un trequartista, Calaiò, Nico Lopez che è portato naturalmente a giocare come ala destra, Derdiyok, Barrios (molto vicino al Werder Brema), Scocco e Hernandez (al momento il Palermo ha detto no all’offerta del Torino), sempre che siano veramente graditi a Ventura e che possano considerarsi titolari e che soprattutto siano in grado di fare almeno una decina di gol, giusto per non far rimpiangere Bianchi, non attenderanno ancora per molto e sicuramente, pur gradendo il Torino, accetterebbero un’offerta concreta da altre società.
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