La vicenda Cerci e l'arrivo di Amauri: ecco l'ultimo giorno di mercato del Toro
Sono ormai passate più di ventiquattrore dalla chiusura ufficiale del calciomercato. Ma i tifosi granata sono ancora molto perplessi e anche delusi per quanto successo negli ultimi due giorni: "Perché Cerci è stato ceduto a ridosso del gong finale?", "Perché sostituirlo con Amauri che tecnicamente parlando è totalmente diverso dall'ex Fiorentina?", sono solo due degli interrogativi più ricorrenti.
La vicenda Cerci ha fatto discutere, ma prima di addossare tutte le colpe a Cairo bisogna contare fino a dieci. Certamente la cessione doveva essere fatta prima dal momento che nessuno avrebbe messo sul piatto i 19/20 milioni richiesti, consci che trovare un sostituto all'altezza (non che Amauri non lo sia, facciamo parlare il campo...) in un giorno sarebbe stata un'impresa difficilissima. In Italia soprattutto. Questa, al massimo, è l'unica cosa che si può imputare al presidente. Il punto è un altro: nel calcio di oggi comandano i giocatori. E se uno vuole andare via, alla fine, quasi sempre ci riesce. Per carità, è comprensibile la scelta di Cerci di andare a giocare la Champions League in uno dei club più importanti d'Europa, ma il Torino gli ha dato tanto e forse, a ventiquattrore dal gong, avrebbe potuto valutare un attimo anche la proposta di Cairo di rimanere un altro anno in granata.
Chiusa la telenovella Cerci, Petrachi si mette subito alla ricerca di un sostituto. Con un'idea ben precisa: Ventura chiede una prima punta. Gli obiettivi sono due: il "solito" Duvan Zapata e Amauri. Una nuova telefonata a Bigon, ma il Napoli a questo punto non lo cede più. In mattinata nei saloni dell'Ata Hotel Executive circolano anche i nomi di Sebastian Giovinco e Alejandro Gomez. Due che per caratteristiche di gioco assomigliano molto a Cerci. Ma entrambi sono inarrivabili. Il primo la Juventus lo cede solo se prende una punta, il secondo è extracomunitario. I contatti con Amauri, intanto, vanno avanti. L'Udinese si defila. E in mattinata il Torino trova l'accordo con il Parma. Il calciatore, dunque, arriva a Milano per incontrare la dirigenza emiliana e firmare il nuovo contratto con i granata. In tarda serata sbarca all'Ac Hotel. Pantalone grigio e camicia bianca. Con lui c'è il suo agente Giampiero Pocetta. Dopo il lungo confronto con Leonardi, alle 21.30 circa arriva la firma: Amauri è un nuovo giocatore del Torino. Esce finalmente dall'hotel, ovviamente non parla, torna in macchina, lascia trasparire un timido sorriso e riparte. Il mercato finisce qui. I tifosi volevano un nome più "ad effetto", qualcuno di qualità più che di quantità. Forse hanno ragione. Ora, però, aspettiamo che sia il campo parlare. Il miglior giudice...
Twitter: @LBuconi