L’attacco segna e tutta la squadra ha cambiato passo
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
All’inizio era la difesa il reparto che dava garanzie e ha saputo reggere il periodo altalenante tenendo il Torino sopra la linea di galleggiamento, quando centrocampo e attacco non riuscivano a trovare l’assetto migliore. La difesa che non solo incassava un numero limitato di gol, ma che contribuiva in maniera determinante a segnare, basti pensare che dei tredici gol delle prime diciotto giornate di campionato sei erano stati messi a segno da difensori Glik (4), Darmian (1) e Peres (1). C’è voluto del tempo e quando si erano quasi perse le speranze poco alla volta anche centrocampo e attacco hanno iniziato a girare come dovevano, magari non avranno trovato in assoluto l’equilibrio perfetto, però hanno cambiato decisamente passo e il Torino è approdato nella parte sinistra della classifica e oggi è a quattro punti di distanza dal quinto e quarto posto, occupati da Fiorentina e Sampdoria appaiate a quota trentacinque. Ovviamente la difesa ha continuato ad essere una diga importante, non per nulla è la quarta del campionato.
L’attacco si è sbloccato e infatti nelle ultime quattro partite, guarda caso quattro vittorie, otto dei ben dodici gol realizzati sono stati fatti da attaccanti Quagliarella (5), Maxi Lopez (1), Martinez (1) e Amauri (1). Giusto per non farsi mancare niente anche i rigori - altro tallone d’Achille della prima parte della stagione con i tre errori di Larrondo, El Kaddouri e Sanchez Miño - sono stati tutti realizzati (2), ma con Quagliarella sul dischetto non c’è più di tanto da stupirsi. Il lavoro di tutto il gruppo è stato fondamentale per la metamorfosi della squadra, ma se non si fosse trovato un maggiore equilibrio a centrocampo difficilmente si sarebbero ottenuti risultati cosi netti. La crescita di Benassi con ampissimi margini di ulteriore miglioramento, non è una critica dire che è al cinquanta per cento del suo potenziale ma uno sprone, la granitica sicurezza che dà Gazzi, la visione del gioco di Farnerud hanno fatto le fortune del Torino in generale e risollevato non solo la mediana di loro competenza, ma anche l’attacco.
Il Torino sarà sicuramente stato agevolato dal dover solo impegnarsi sul campionato perché l’Europa League era ferma, però questo ha comunque permesso alla squadra di compiere quei doverosi passi in avanti. Da domenica si ricomincia con le settimane piene perché torna l’Europa League e per i granata ci sarà la prova più importante quella di capire se hanno la forza di competere su due fronti oppure se gli sforzi fatti non sono sufficienti a far fronte ai due impegni che comportano anche trasferte internazionali e minor tempo per preparare ogni singola partita. Quanto sia cresciuto questo Torino lo dirà il campo, ma non si può negare che sia squadra ben diversa da quella di inizio stagione.