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Le difficoltà del Torino possono essere risolte solo dai giocatori di talento che finora hanno reso troppo poco

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Radonjic e Ilic

Lecce, Frosinone in Coppa Italia, Sassuolo e Monza: 4 partite in 14 giorni nei quali il Torino deve risollevarsi. E per risollevarsi s’intende produrre un gioco che porti gol perché da quattro partite i granata non segnano e finora in nove gare di gol ne hanno fatti solo sei, tre dei quali alla Salernitana. Conta poco il modulo perché sono gli interpreti che devono fare la differenza e finora i giocatori di maggior talento non l’hanno fatta.

Sul banco degli imputati è finito Juric, già si paventa che se di qui alla prossima sosta del campionato, quindi dopo le prossime quattro partite succitate, la squadra non si sarà rimessa in carreggiata l’allenatore rischia l’esonero. Nessuno è ancora arrivato a chiederne esplicitamente la cacciata, ma poco ci manca. Nel calcio non esiste la riconoscenza, ma solo l’opportunismo e chi non è più sulla cresta dell’onda viene subito tirato sott’acqua. Ma Juric è stato anche sfortunato perché Djidji e Zima hanno più problemi del previsto e poi Soppy è andato ko, Buongiorno si è fatto male e adesso si attendono notizie sulle condizioni di Schuurs. Indubbiamente se il Torino non sta girando qualche responsabilità il tecnico ce l’ha, però che la maggior parte delle colpe siano sue è una disonestà intellettuale. Certo lui ha voluto Ilic e il ritorno di Vlasic e di Lazaro, può aver sottovalutato le condizioni fisiche di Djidji e Zima, ma se i giocatori che non hanno problemi fisici non rendono abbastanza dipende soprattutto da loro.  

Ilic doveva aggiungere qualità e inventiva e lo ha fatto solo in qualche occasione. Vlasic, che era il fidatissimo “pitbull”, dopo il Mondiale non è stato più, se non solo di tanto in tanto, quello che si era visto al suo arrivo al Torino. Lazaro era stato preso per incrementare il numero di cross utili possibilmente trasformandoli in assist e fino a prima dell’infortunio del gennaio scorso aveva fatto vedere buone cose, però in questa stagione finora non è tornato su quei livelli. Bellanova, giovane promettente, come Lazaro doveva implementare i cross efficaci, ma rispetto al compagno che è a zero assist ha fatto ben poco meglio infatti è a quota uno e non abbonda in cross utili. Vojvoda aveva iniziato bene quest’anno poi prima a metà settembre un problema fisico accusato in Nazionale e in seguito un altro il 2 ottobre che gli ha precluso la convocazione per la gara con il Verona lo hanno fatto un po’ uscire dai radar. Radonjic seppur sia il capocannoniere avendo segnato tre gol, la metà di quelli finora realizzati, si accende solo a sprazzi. Soppy è stato sfortunato poiché stava integrandosi, ma poi l’infortunio lo ha messo fuori dai giochi. Sanabria dopo la sua migliore stagione realizzativa avrebbe dovuto ripetersi e invece è entrato in crisi per la concorrenza di Zapata, anziché trovarvi uno stimolo. In parte anche lo stesso Zapata che avrebbe dovuto contribuire a risolvere il problema del gol finora ne ha segnato solo uno, avrà ricevuto pochi palloni e deve integrarsi con i nuovi compagni però ha talmente tanta esperienza e fiuto del gol che può sopperire e una sola rete è poca cosa. Karamoh dopo che l’anno scorso nella seconda parte del campionato aveva fatto bene si è perso. Seck, che gode della fiducia dell’allenatore, non è ancora riuscito a incanalare le doti che ha in giocate che si concretizzino positivamente e non restino solo ben fatte per come iniziano. Ricci forse ha un po’ patito le voci di mercato estive che lo volevano alla Lazio e ha rallentato il suo percorso di crescita, anche se ultimamente sembra in ripresa.

E’ arrivato il momento che tutti questi giocatori, alcuni più di altri, si mettano in riga e non si facciano scudo del fatto che tanto è colpa di Juric se le cose non vanno bene perché in campo sono loro ad andarci e le prestazioni non all’altezza delle possibilità che hanno sono sotto gli occhi di tutti.
I giocatori sanno benissimo quanto devono al mister: i più giovani anno avuto e continuano ad avere la possibilità di crescere e chi invece era ai margini e faceva panchina altrove ora può giocare. Juric li ha sempre difesi, magari qualche volta ha pubblicamente ha tirato le orecchie a qualcuno però come dargli torto e poi lo ha sempre fatto per stimolare chi si era adagiato, e cercato di valorizzarli provando a tirare fuori da ognuno il massimo quindi sono loro che non solo non devono voltargli le spalle, ma anche togliere il Torino dalle difficoltà.


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