Le grandi trattative del Torino - 1959, Ferrini torna dal prestito e diventa il "Capitano dei Capitani"
E’ il mostro sacro granata, il giocatore di gran lunga con più presenze con il Torino. Giorgio Ferrini viene scovato nel 1955 nelle giovanili del Ponziana, squadra dilettantistica di Trieste, e, dopo tre stagioni sotto la Mole, viene prestato al Varese per crescere. Poi, nel 1959, il ritorno che gli avrebbe cambiato la vita e la carriera. Ferrini non avrebbe più abbandonato il granata, diventando capitano e simbolo del Toro che stava provando a ricostruire dopo la tragedia di Superga: con 566 presenze complessive è il giocatore più presente della storia.
Grinta, tremendismo e passione, le caratteristiche di Ferrini combaciano alla perfezione con il modo di intendere il Toro. Mezzala o interditore, a centrocampo dominava la scena, e non sono mancate le scintille nei derby: come in quello del 1963, quando inseguì Sivori nel finale di partita per prenderlo a calci. Si ritirò nel 1975, divenne il vice di Gigi Radice nella stagione dello Scudetto.
Fu l’ultima gioia, perché nell’estate del ’76 venne colpito per due volte da emorragia cerebrale: la prima il 25 agosto, poi il 18 ottobre. Sarebbe stata fatale, tanto che Ferrini morì l’8 novembre ad appena 37 anni. Da quel giorno, nell’immaginario collettivo, ha raggiunto i grandi scomparsi del mondo granata, dal Grande Torino a Gigi Meroni. Si è aggiunto anche lui per guidarli dall’alto, anche perché il suo soprannome parla da solo: è il Capitano dei Capitani. La sua vita completamente dedicata al Toro gli ha riservato un posto tra le leggende granata.