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Le grandi trattative del Torino - 1988, Marchegiani è il portiere più vincente dell’era moderna granata

di Emanuele Pastorella

Tre trofei in cinque anni: non è mai stato semplice vincere qualcosa sotto la Mole, sponda granata, specialmente dopo la parentesi degli anni Quaranta del Grande Torino. Luca Marchegiani, invece, ci è riuscito, diventa il portiere più vincente del Toro dell’era moderna. Una serie B, una Mitropa Cup e una coppa Italia, oltre al grande rimpianto di una coppa Uefa sfuggita soltanto per colpa di tre pali. E lo ha fatto da esordiente assoluto, perché tra Jesi, Aurora Latini e Brescia non aveva mai calcato un prato di serie A. Nel 1988 la chiamata del Toro, a soli 22 anni, e l’incontro con il mentore Lido Vieri: è dalla bandiera granata, estremo difensore cresciuto al Filadelfia, che Marchegiani scopre i segreti del mestiere. Il primo anno va male, concluso con la retrocessione tra i cadetti, poi la scalata di squadra e personale. Perché il Toro vince il campionato e una Mitropa Cup, Marchegiani diventa uno dei portieri più interessanti del panorama calcistico italiano.

Fa ancora in tempo ad arrivare in finale di coppa Uefa, persa con due pareggi contro l’Ajax nel ’92, e a vincere una coppa Italia l’anno successivo: sarebbe stata la prima coppa di una lunga serie per l’estremo difensore classe 1966. Nel ’93, infatti, viene ceduto alla Lazio per 13 miliardi di lire e lascia così il Toro dopo 183 presenze in cinque stagioni, nella Capitale sarebbe iniziato un lungo ciclo vincente fatto di uno scudetto, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, due Supercoppe Italiane e due coppe Italia. Ma il processo di maturazione di Marchegiani è avvenuto al Toro, dove è diventato il portiere più vincente dell’era moderna granata.


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