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Le grandi trattative del Torino - 1994, lo scambio Vieri-Petrachi: la prima vita in granata del ds

di Emanuele Pastorella

C’era una volta Gianluca Petrachi in versione calciatore. Oggi tutti lo conoscono come direttore sportivo, con le esperienze in sella a Torino e Roma che lo hanno consacrato tra i migliori addetti ai lavori, eppure fino ai primi anni 2000 correva in campo: era un discreto esterno, cresciuto nel Lecce e che ha girovagato per buona parte dell’Italia. Poca serie A e tantissima serie B, Petrachi probabilmente non è riuscito a dimostrare fino in fondo le proprie qualità. E uno dei rimpianti della sua carriera è sicuramente il Toro.

Già, perché i tifosi granata, quando a fine 2009 si presentò come nuovo dirigente, avevano imparato a conoscerlo in precedenza. E il suo curriculum da calciatore al Toro è stato disastroso. Una vera e propria meteora, passato alla storia più per un clamoroso scambio che per le sue gesta in campo. E’ il 1994, nel settore giovanile granata c’è un attaccante del quale si dice un gran bene: è un certo Christian Vieri, già reduce da due esperienze a suon di gol tra Pisa e Ravenna, che Rosario Rampanti, maestro dei giovani del Toro, ritiene un ottimo prospetto ma ancora bisognoso di una stagione in prestito per terminare la maturazione. Il Venezia si fa sotto, dalle parti della Laguna hanno capito che Vieri può essere un affare: mettono sul piatto 600 milioni più la metà di Petrachi. Rampanti prova a fermare il patron Calleri, è troppo rischioso perdere così il promettente bomber, eppure lo scambio si concretizza. Tutti sanno poi cosa fece Vieri e cosa fece Petrachi, uno scambio che ha dell’incredibile. Anche perché l’ormai ds totalizzerà appena tre presenze con la maglia granata (una in campionato, due in coppa Italia) per poi non essere riscattato dal Toro.

Ecco perché non tornò all’ombra della Mole sotto una buona stella, visto il suo passato da calciatore. “I tifosi granata non videro il vero Petrachi, ero uno dei migliori esterni della serie B ma in quella squadra non avevo le caratteristiche per il 3-5-2” si è provato a difendere durante gli anni. Ma se la sua apparizione in campo con il granata addosso fu talmente fugace da non essere ricordata da nessuno, dietro a una scrivania contribuì al salto di qualità del Toro: dalla B all’Europa nel giro di cinque anni, tra risultati sportivi ed economici la coppia Ventura-Petrachi riuscì ad esaltare il club di Urbano Cairo. L’estate scorsa la rottura definitiva, tra accuse reciproche e richieste di risarcimento danni, e un divorzio più che burrascoso con il patron del Toro. Ora è l’uomo mercato della Roma, dove proverà a ripetere le imprese compiute in granata. Da direttore sportivo, naturalmente, non da calciatore.


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