Le grandi trattative del Torino - 2016, Iago-Ljajic: gli attaccanti per Miha arrivano dalla Roma
Spregiudicato e offensivo, è questo il modo di interpretare il calcio di Sinisa Mihajlovic: una squadra anche sbilanciata in avanti, che per vincere non deve prendere un gol in meno dell’avversario ma segnarne uno in più. E pure al Torino il serbo si è fatto conoscere, e in parte anche amare, per la sua sfrontatezza. Ecco perché i suoi primi desideri appena si insediò sulla panchina granata furono due attaccanti. Li voleva perfetti per il 4-2-3-1, o il 4-3-3, i due moduli che aveva in mente per far volare il Toro ereditato da Gian Piero Ventura. Così, il ds Gianluca Petrachi si mise alla ricerca delle punte.
Gli occhi si posarono ben presto sulla Capitale, alla Roma c’erano non uno ma ben due profili ritenuti ideali da Miha: Iago Falque e Adem Ljajic, ormai ai margini della rosa giallorossa, rappresentavano un doppio colpo perfetto. I discorsi cominciano a inizio mercato, la telenovela però procede fino a luglio inoltrato. Perché se lo spagnolo accetta subito la corte granata, per il serbo ci vuole un po’ più tempo, e l’operazione è imbastita sul doppio trasferimento. Poi, a metà mese, la svolta: il 16 luglio 2016 il club di via Arcivescovado annuncia entrambi i colpi, Mihajlovic può sorridere e alla Roma vanno complessivamente oltre 15 milioni di euro tra prestiti e diritti di riscatto poi esercitati.
Il primo anno va alla grande per entrambi, 12 gol a testa (con tanto di punizione-perla nel derby per il serbo), anche se le troppe fragilità difensive non permettono al Toro di salire sul treno Europa. Poi, al secondo tentativo, ecco che le strade di Iago e Ljajic cominciano a dividersi: lo spagnolo centra il record personale di 14 reti, il serbo si ferma soltanto a 6 tra prestazioni discontinue. E, nel frattempo, Mihajlovic è stato esonerato e con Mazzarri il rapporto è tutt’altro che idilliaco. Il fantasista vive l’estate 2018 da separato in casa, prima di accettare il trasferimento al Besiktas dove gioca ancora oggi e concludere la parentesi in granata con 18 reti in 65 apparizioni. Iago, invece, è rimasto al Toro ancora per un anno e mezzo, prima del prestito al Genoa di gennaio scorso. Ma la storia con il granata non è finita: a giugno, infatti, senza riscatto da parte del Grifone, tornerà sotto la Mole. E potrà riprendere da dove aveva lasciato, dalle 108 presenze condite da 32 gol complessivi.