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Le grandi trattative del Torino - 2018, Izzo è il difensore più caro dell'era Cairo

di Emanuele Pastorella

Walter Mazzarri si appresta a cominciare la prima, vera stagione sulla panchina granata: è arrivato a gennaio per sostituire l’esonerato Sinisa Mihajlovic, non ha centrato l’obiettivo Europa League ma si è comunque meritato la conferma. Tocca a lui, quindi, costruire il nuovo Toro, il primo nome sulla lista è un suo fedelissimo: Armando Izzo, conosciuto ai tempi del Napoli e con il quale si instaurò subito un rapporto molto stretto. Il ragazzo gioca nelle giovanili azzurre, la sua famiglia vive a Scampia e la situazione economica non è delle migliori. Mazzarri gli compra un paio di scarpe, da lì sarebbe nata una profonda amicizia e stima reciproca. Il tecnico lo vuole a tutti i costi, il patron del Genoa Preziosi spara altissimo: eppure, il presidente Cairo decide di accontentare il suo allenatore, è una trattativa lampo. Si chiude già il 4 luglio 2018, con lo sbarco a Caselle del difensore che viene scambiato con Cristiano Ronaldo per la somiglianza con il campione portoghese. E’ un’operazione importante, anche e soprattutto per la cifra sborsata al club rossoblù: Cairo firma un assegno da circa 9,7 milioni di euro, non aveva mai speso così tanto per un difensore. Ma l’investimento si rivelerà azzeccato.

Izzo diventa subito insostituibile per Mazzarri, al punto che in tutta la stagione salta soltanto una partita per squalifica. E arrivano anche i gol: in quattro anni al Genoa ne aveva segnati due, in granata arriva addirittura a quattro in un unico campionato. Prestazioni in costante crescita, al punto da guadagnarsi la chiamata in Nazionale e l’esordio il 26 marzo 2019 nel finale della sfida contro il Liechtenstein. Il primo anno col Toro è indimenticabile, al secondo cominciano le difficoltà: tutta la squadra fatica, Izzo è in netto calo. Non perde mai il posto, nemmeno dopo l’arrivo di Moreno Longo, però il difensore dell’anno precedente sembra un lontano ricordo. Questa sosta forzata servirà anche a lui per ritrovare lucidità e concentrazione, proprio i punti forti della stagione scorsa. Intanto, il presidente Cairo lo ha blindato fino al 2024: il Toro non vuole perderlo, anche perché specialmente la Roma è intenzionata a fare sul serio per il giocatore.