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Le pagelle di Torino-Debreceni: Belotti gol alla prima. Ansaldi maiuscolo

di Elena Rossin
Fonte: Dall'inviata ad Alessandria Elena Rossin

Sirigu: 6 Per la verità non è stato molto impegnato, ma la sua sola presenza è una garanzia. Non gli si può dare oltre la sufficienza perché non ha effettuato praticamente nessuna parata degna di questo nome.

Izzo: 7 Concentrato come se fosse un veterano, anche se è solo un debuttante. Ha duellato quando serviva e si è si è spinto anche in avanti. Più che buona la prima.

Nkoulou: 7,5 Come al solito elegante, attento e preciso. Ha dato in continuazione input ai compagni di reparto alla prima esperienza in Europa. Una certezza.

Bremer: 6,5 Si è divorato un gol a inizio partita, ma non è il suo mestiere. Non ha patito più di tanto né la prima in Europa né la ruvidità degli avversari. Ha innescato Ansaldi in occasione del secondo gol e si è ripetuto nel terzo con Zaza. Se Mazzarri parla bene di lui un motivo c’è.

De Silvestri: 7 Cuore, grinta e polmoni. Lo si era già visto in ritiro a Bormio che era in buona forma. Ha coperto bene la sua fascia di competenza ed è stato una spina nel fianco degli ungheresi quando avanzava. Un sicurezza.

Meïté: 6 Ci ha messo i muscoli e la determinazione che servivano, ma non sempre è stato preciso nel servire i compagni perché alle volte è un po’ troppo precipitoso.

Baselli: 6,5  Doveva dare equilibrio e non ha fallito nel compito. In qualche momento si è estraniato dal gioco, se riuscirà a superare anche questo difetto la Nazionale che tanto agogna potrebbe anche arrivare, Mancini permettendo. A sua parziale discolpa era alla prima in Europa. E’ calato un po’ alla distanza.

Ansaldi: 7,5  Ha potuto permettersi di giocare anche da attaccante aggiunto perché gli avversari lo hanno concesso e, infatti, ha messo a segno il secondo gol seppur volendo crossare per Falque. Una colonna portante.

Falque: 6 Non è facile quando si è circondati da marcantoni che spesso ricorrono alle maniere rudi lavorare di fino. Il suo compito di numero 10 è innescare la manovra offensiva e non gli è riuscito quanto avrebbe dovuto. Può e sa fare di più. Un problema alla caviglia sinistra lo ha obbligato a lasciare il campo. (Dal 75‘ Lukic: 6 Non è stato solo forza fresca, ma ha dato apporto geometrico in mezzo al campo).

Belotti: 6,5 Era all’esordio in Europa, ma non si è fatto per nulla intimorire e da buon capitano ha dato l’esempio lottando come di consueto e costringendo al fallo da rigore Nagy e poi l’ha battuto dagli undici metri. Ha provato a ricercare il secondo gol, ma gli è mancata in qualche caso la precisione.    

Berenguer: 6 Suo il lancio per Belotti che ha portato al rigore che ha sbloccato la partita, ma nel primo tempo non ha fatto molto altro, meglio nella ripresa quando è andato anche vicino al gol purtroppo prendendo il palo. (Dal 78‘ Zaza: 6,5 E’ riuscito a farsi ammonire, ma ha siglato anche il terzo gol che ha ipotecato il passaggio del turno).

Mazarri: 7,5 Aveva messo in guardia i suoi che lo hanno ascoltato. La preparazione anche se di sole tre settimane è stata quella giusta perché fino all’ultimo la squadra ha retto nonostante il caldo umido e le zanzare. Ha studiato il Debreceni e ha trasmesso le informazioni ai suoi giocatori.  

DEBRECENI: Nagy 5, Kinyik 5 (Dal 74‘ Kusnyir : 5,5), Pavkovics 5,5, Szatmari 6, Ferenczi 6, Szecsi 5, Tozser 6, Haris 6, Varga 5,5 (Dall' 86‘ Pinter: n.g.), Trujic 5,5, Zsori 5 (Dal 46' Garba: 6).
Herczeg: 5,5.

Arbitro Maae: 5,5 Arbitraggio come si dice in Italia all’inglese, ma in campo internazionale è la norma. In occasione del rigore concesso per il fallo del portiere ungherese su Belotti  avrebbe però anche dovuto tirare fuori il cartellino.