Leandro Castan: "Mi sento bene, i medici dicono che sono guarito totalmente"
Molto attesa anche la presentazione di Leandro Castan, giunto a Torino dopo un solo mese di Sampdoria e comunque dopo due anni di quasi inattività causa un grave problema di salute. Per lui le curiosità da soddisfare sono tante: “Penso di essere arrivato a Torino al momento giusto. Ho tanta voglia di rinascere come giocatore. Dopo due anni è arrivato il momento di rifarmi. In allenamento ci metto sempre tutto me stesso e sono a disposizione del mister totalmente. La storia del Toro è veramente molto bella, mi sono trovato da subito benissimo qui e ringrazio tutta la società che mi ha dato fiducia e tranquillità. Ho fatto un buon esordio credo, ma posso ancora migliorare tantissimo, per questi tifosi che amano tantissimo la maglia. Mi sento bene, i dottori dicono che non ho più nulla. Mi manca solo la continuità: se stati troppo tempo senza giocare o allenarti, è normale trovare difficoltà, per tutti. Sono umano come gli altri, ho perso reattività e contatto con la palla, ma sto tornando piano piano ai miei livelli".
Domanda amarcord sull'indimenticato brasiliano del Toro: "Certo che conosco Leo Junior, è stato un grande campione che qui ha fatto benissimo".
La spiegazione della breve avventuura blucerchiata è semplice, senza ipocrisia Castan punuta il dito verso il cambio di gestione doriana: "Quando ho accettato la Samp c’era un altro allenatore, poi sono cambiate tante cose con l'arrivo di Giampaolo. Il Presidente ferrero ha detto che ero salito sul treno sbagliato no? Ora credo di aver preso il treno giusto, quello che mi ha portato a Torino".
Sul nuovo tecnico: "Ho sentito Mihajlovic prima di arrivare, mi ha solo chiesto come stavo. A lui ho detto ciò che ho detto oggi a voi e lui mi ha subito mandato in campo dandomi la fiducia che serviva. Posso solo ringraziarlo per questo. Il fatto che lui abbia giocato nel mio ruolo è meglio per me, da lui posso imparare ancora di più e infatti lo ascolto sempre con grande attenzione. La mia più grande vittoria sarà fare una conferenza stampa in cui non mi chiederanno più come stai".
Domanda canonica sulle ambizioni internazionali: "La nazionale? Il nuovo tecnico verdeoro è anche quello che mi ha lanciato nel grande calcio, sono sicuro che facendo una grande annata al Toro potrò anche giocarmi le mie carte in nazionale".
Lo dico con sincerità: da quando sono arrivato non ho mai pensato che fosse una società di passaggio per me. Il Toro mi ha aperto le sue porte e mi hanno subito fatto sentire a casa, non sarebbe nemmeno corretto pensare se restare o dove andare. Hart? Lui è un campione, mi ricordo di lui in un amichevole tra Inghilterra e Brasile quando parò un rigore a Ronaldinho, pensai subito che fosse un portiere eccezionale. Non dimentichiamo nemmeno gli altri portieri, sono molto forti anche loro. Per fare una grande stagione abbiamo bisogno di tutti”.
Alex Bembi