LIVE Bellanova: "Ho trovato un bellissimo gruppo. Non vedo l'ora di cominciare. Posso giocare anche a sinistra, ma mi esalto di più a destra"
Fonte: Dall'inviata Elena Rossin al Torino FC Store della Rinascente a Torino
Il nuovo terzino destro del Torino, Raoul Bellanova, sta per essere presentato nell’ambito dell’evento che svelerà la terza maglia per la stagione 2023/24. Evento che si tiene alla Rinascente di via Lagrange 15 presso il Torino Fc Store.
Come stanno andando queste prime settimane?
"Buongiorno a tutti, ho trovato un bellissimo gruppo. Ringrazio la società, il mister e questo bellissimo gruppo che mi ha accolto sin dal primo giorno come se fossi uno di loro. Quando vado al campo sono contento e mi sento come se fossi qua già da uno o due anni. A livello fisico è abbastanza provante con mister Juric all’inizio perché venivo da una realtà diversa, ma pian piano sto prendendo la forma e non vedo l'ora di stare bene per cominciare".
Che cosa le chiede di fare Juric in campo?
“Il mister ha sempre lavorato bene con i giocatori del mio ruolo e li ha sempre valorizzati. Dice che devo divertirmi e vuole che ci abbassiamo e facciamo la giocata sul terzo divertiamo, che giochiamo sempre in avanti e anche quando recuperiamo palla vuole che siamo determinanti anche in fase offensiva. E quest’anno dobbiamo essere importanti anche nel fare gol”.
In cosa pensa di dover migliorare?
"Sono un ragazzo ancora giovane e devo crescere sotto tanti punti di vista. Il mio punto forte penso sia la fase offensiva: negli ultimi metri quando crosso, però devo migliorare in fase realizzativa e sono sicuro che per questo aspetto con il mister non ci saranno problemi. E devo anche migliorare nella fase difensiva, sono già migliorato, ma devo fare ancora di più perché a volte sono distratto quando prendo velocità".
Che cosa ha già capito che vuole Juric da lei?
"Mi fa piacere che il mister in ogni allenamento sottolinei quando un giocatore fa una cosa giusta o che lo riprenda quando sbaglia. Facendo così fa capire che ci tiene al giocatore. Non abbiamo parlato in particolare nel dettaglio su cosa voglia, ma lui richiede tanto sacrificio e un buon apporto in fase offensiva, che è la cosa che fa la differenza”.
Che cosa l’ha spinta ad accettare l’offerta del Torino?
“C'era qualche altra squadra su di me, ma ho scelto il Toro perché ho visto un grande interessamento da parte del presidente, della società e del mister e quando l’ho sentito al telefono appena ho messo giù non ho dubbi su quale sarebbe stata la mia destinazione".
Pensa di poter giocare anche a sinistra?
"Mi è già capitato in passato sia a Cagliari sia all'Inter di giocare a sinistra. A Pinzolo il mister mi ha provato in qualche allenamento anche in quella parte, ma prevalentemente preferisco giocare a destra perché emergono meglio le mie qualità nel dribblare e nel crossare. Comunque non mi dispiace anche giocare a sinistra e se ci sarà bisogno a parte il portiere posso fare tutto".
A Torino ha trovato anche Ricci e Pellegri. Come immagina i prossimi anni al Torino?
"Conoscevo già diversi calciatori, anche Buongiorno e Gemello con i quali avevo giocato in Nazionale. E' una cosa che mi fa molto piacere ed è stata anche determinante nella mia scelta perché sapevo di trovare un gruppo italiano unito, compatto e italiano. Cercherò di dare meglio quest’anno, ma peso di partita in partita e poi quello che verrà, verrà. Ora voglio solo cominciare la stagione e cercare di aiutare il più possibile questa squadra penso che ci siano grandi basi per fare cose buone".
E' importante avere uno zoccolo duro che conosca il calcio italiano? I giocatori italiani che cosa possono dare?
"Una squadra non deve essere per forza composta solo da gente italiana, ma questo è il nostro campionato e diverse società prediligono l'acquisto degli stranieri. Per il Toro invece è un punto di forza avere diversi italiani e tra di noi ci troviamo, ma qui tra italiani e non ho parlato con tutti sin dal mio arrivo e abbiamo tutti gli stessi obiettivi ed ho trovato persone incredibili. Non penso ci saranno problemi legati alla nazionalità".
Cosa le ha lasciato l'esperienza dell'Europeo?
"Mi ha lasciato un po' di amaro. Non avevamo cominciato nel migliore dei modi contro la Francia, non è stato bello il gol annullato al 90' che ci ha lasciati con zero punti. Penso che poi però ci siamo scavati noi la fossa da soli: con la Norvegia non potevamo perdere e invece abbiamo perso ed è stato giusto andare a casa. Come ho detto anche prima dell’Europeo, avevamo un grande gruppo e c’erano giocatori forti, ma ci prendiamo le critiche e le "accuse" perché un gruppo così non poteva uscire ai gironi".
Cosa le ha lasciato giocare la finale di Champions League?
"Non mi aspettavo di entrare e quando sono andato in campo non ho sentito per nulla la pressione ed ero tranquillo. Volevo solo dimostrare che potevo giocare certe partite. Sono veramente contento di aver fatto la scelta del Toro quest'anno perché voglio essere protagonista e appunto dimostrare di poter tornare a fare partite di quel calibro".
Che messaggio manda ai tifosi e dove può arrivare questo Toro?
"Ho un po' di sensazioni, ripeto, siamo un grande gruppo e siamo ambiziosi, ma allo stesso tempo dobbiamo avere i piedi per terra. Bisogna vedere di partita in partita. Alla fine contano i fatti: noi possiamo anche dire che vogliamo arrivare Champions League, ma alla fine gara dopo gara è in campo che dimostriamo dove possiamo arrivare. Non ci poniamo obiettivi quest’anno: dobbiamo cercare di migliorarci e ogni anno bisogna fare meglio della stagione passata. Dalla prima partita contro il Cagliari cercheremo in ogni partita di conquistare più punti possibile e alla fine vedremo dove saremo arrivati".
Cosa conosceva della storia del Toro?
"Conoscevo la storia che conoscono tutti del Grande Torino e sapevo della tragedia di Superga successa a quella squadra incredibile che aveva sorpreso tutti. A dire la verità, ammiravo questa società e c'ero già stato vicino già in passato, anche se non si era mai concretizzato nulla. Non mi sono messo a studiare la storia del Toro, voglio solo giocare a calcio e dare il meglio per la squadra".