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LIVE Juric: "Sazonov deve imparare ancora molto, lo vedo più centrale. Zapata fa un po' più fatica a recuperare"

di Elena Rossin
Fonte: Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin
Ivan Juric

Il Torino dopo due vittorie consecutive vuole ottenere anche la terza e fare punti anche con le big relegando a episodio il passo falso col Milan. L’allenatore del Torino, Ivan Juric, fra poco in conferenza stampa presenterà la gara con la Roma che si disputerà domani alle 20,45 allo stadio Grande Torino Olimpico.

La Roma non ha bisogno di presentazioni, qual è la sua analisi pre-match?
 a "Si sono sbloccati un po’, hanno vinto sia in coppa, sia a Empoli 7 a 0. Hanno tante opzioni per fare cambi e fare gioco: sono sicuramente in un buon momento".

Lo stadio sarà pieno o quasi, si aspetta il dodicesimo uomo in campo?
"Ci fa piacere che ci sia entusiasmo e sicuramente i tifosi ci daranno una mano come sempre"

Ci sono novità dall'infermeria?
"Vlasic e Ilic sono recuperati, Vojvoda dobbiamo vedere, ma non per questa partita spero per la prossima. Zima continua ad avere problemi al ginocchio. Dove abbiamo più problemi è sicuramente dietro avendo perso Djidji e con Zima che non riesce ad allenarsi con continuità".

Sazonov ha fatto una buona impressione in conferenza stampa, lei lo vede più centrale o braccetto desto? Quanto ha già appreso e nel caso sarebbe pronto?
"E' un giocatore più centrale diciamo meno Djidji e più altri. Il ragazzo come hai detto lascia una buona impressione per il comportamento e per tutto, ma secondo me c’è tantissimo da lavorare sia a livello di tattica sia a livello di passo, di gamba e di movimenti. C’è tanto lavoro da fare con lui”.

Non è ancora pronto quindi?
“Siamo in emergenza totale dietro, ma c’è anche N'Guessan che può darci una mano. E’ un ragazzo che ha bisogno di lavoro, questo è sicuro".

E' cambiata la preparazione di Radonjic? Come mai non incide con le big? Con la Roma potrebbe giocare un po’ più vicino a Zapata?
"E' sempre uguale la preparazione e il ragazzo è sempre lo stesso e bisogna prenderlo per come è. Per quel che riguarda la seconda domanda, spesso facciamo discussioni su questo. Per esempio, quando si fa allenamento si mette uno conto un altro e questo si diverte, dribbla, tira e fa gol e poi lo metti a contro con Djidji e non tocca più la palla. Per me la spiegazione è molto semplice: quando affronti giocatori di altro spessore, di grande velocità e forza ogni attaccante fa più fatica perché funziona così. Con i difensori molto forti si fa più fatica e con quelli meno bravi quelli meno bravi emergi per qualità e con la velocità. La terza domanda, lui non ha problemi, ma noi quando giochiamo contro le difese a quattro giochiamo con due attaccanti con uno che si allarga un po’, mentre contro le difese a tre è un po' diverso. Radonjic tende ad andare un po’ sulla fascia, anche se noi in certe situazioni vorremmo che giocasse più in mezzo, ma lui tende ad andare molto più alto perché preferisce stare largo, mentre con Karamoh o Vlasic si avvicinano di più alla punta centrale”.

Domani non può essere una di quelle situazioni in cui serve uno che si allarga meno?
“Lui non vuole starci, non si trova bene perché non esalta le sue caratteristiche e non si trova bene. Se giochiamo contro una difesa a tre sta tra il terzo e il quinto e se giochiamo con una difesa a quattro tra il terzino e il difensore centrale. Lui  cerca questi spazi. Brekalo in mezzo ci andava volentieri, mentre Radonjic no perché vuole stare più largo, più separato, diciamo più escluso dal gioco per avere i suoi spunti: così lui si trova meglio".

Può esserci una svolta da questa partita?
"E' troppo presto per dirlo, ci sono tante piccole svolte. La partita è importantissima: arriviamo da due vittorie e dobbiamo fare la terza e pensiamo solo a domani e non alle svolte e al campionato. Siamo molto concentrati solo su questa partita per affrontarla al meglio".

Cosa vuole vedere dal gruppo?
"Mi ha fatto intristire, in certo senso, aver perso per la prima volta la squadra a Milano e non era un caso poiché era da un po’ che vedevo certe cose che non andavano bene, ma, secondo me, adesso ci siamo ritrovati e spero che la squadra rimanga sempre sul pezzo, concentrata altrimenti non farà grandi partite e farà un brutto campionato, se invece sta sul pezzo, lavora forte ed è concentrata allora si può fare bene. Voglio ripetere le ultime due prestazioni a livello caratteriale e di spunti e poi ripensavo alle domande dell’altra volta sul gioco e dipende molto da chi si mette. Con uno o con un altro cambia proprio il modo di interpretare la partita e di giocare. Con certi giocatori si trova più velocità e con tre passaggi si arriva in porta. E’ un dominio. Domani mi aspetto una grande prestazione”.

Ricci è più costruttore e Tameze più equilibratore, l’accoppiata è ripetibile? Quanto la squadra può reggere l’urto sbilanciata con due trequartisti come Seck e Radonjic e il centravanti Zapata?
“Per me, Tameze è un giocatore completo perché ha interdizione e sa giocare a calcio. A centrocampo siamo ben coperti e abbiamo più soluzioni: preferisco sempre Ricci a destra ma può agire anche a sinistra. Quando ci sono tre attaccanti così e con Zapata che deve ancora trovare la migliore condizione si è un po' sbilanciati e si ha meno il dominio e la sensazione di potere, però si hanno spunti che magari ti fanno vincere la partita".

Dal 2019 il Torino non vince tre partite di fila, come mai?
"Una squadra media è così, vincere tre partite di fila non è facile".

La Roma ha solidità difensiva, come si può scalfirla?
"Hanno un’ottima difesa e anche un modo di difendere tosto, con tanti giocatori maliziosi detto in senso positivo, da Cristante a Mancini. Sanno interpretare benissimo la fase difensiva e non prendere gol. Contro di loro magari all’Olimpico l’anno scorso noi abbiamo fatto anche meglio, ma non è facile perché sanno difendersi veramente bene".

Come si gestisce Sanabria?
"Non deve essere gestito. C'è più concorrenza adesso, l'anno scorso era praticamente da solo perché Pallegri c’era e non c’era e si era trovato bene. Ora la situazione è cambiata: la settimana scorsa era così così, umanamente non è facile ed è normale che soffra, ma questa settimana l’ho visto molto meglio: era più partecipe e voglioso. Abbiamo parlato e sa che la situazione è cambiata, ma darà il massimo per conquistarsi il posto di nuovo. Nessuno ha il posto fisso e ognuno deve dimostrare di essere meglio di un altro. In certe zone di campo abbiamo concorrenza, questa può e deve diventare una forza. I nostri giocatori devono lottare per conquistare il posto”.

Quest’anno ha rivisto il vero Belotti?
"Prima di tutto è un grande ragazzo. Ho sempre avuto la sensazione che prima che arrivassi non ha lavorato come avrebbe dovuto, ma nei momenti in cui sta bene è un top player. Per me ha doti fantastiche e mi sembra che in questo inizio di campionato lo stia dimostrando: è un giocatore, come tanti, che deve lavorare tanto e stare fisicamente bene per muovere la massa muscolare che ha e quando riesce a muoverla bene diventa un giocatore forte".

Come sta Zapata?
"Si è allenato poco, il nostro obiettivo è quello di farli alzare la condizione: vogliamo portarlo al livello di due o tre anni fa. L'anno scorso ha sofferto tanto e ha fatto pochi gol, per quello che vediamo siamo molto soddisfatti ma vogliamo che faccia buoni allenamenti e alzi la condizione. E' il nostro obiettivo, senza che si faccia male. Siamo rimasti molto contenti della sua partita a Salerno, però questa settimana non ha recuperato benissimo e non si è allenato con continuità”.

Zapata nell’ultima partita non ha corso molto, glielo ha chiesto lei per averlo più lucido sotto porta?
“Lui correrà sempre meno degli altri, come tutte le punte centrali in generale che non hanno tanta corsa. Poi c'è l’eccezione come Giovanni Simeone che corre sempre e per me è un top player e non si ferma mai. Poi ci cono giocatori come Zapata o Lukaku che hanno una determinata struttura fisica e correranno sempre meno e non chiedi loro certe cose. Duvan ha fatto benissimo durante la sosta, ha lavorato veramente bene in tutti gli allenamenti così ha poi fatto 90 minuti dopo tantissimo tempo, Gasperini lo usava per 60’ o 30’, e pian piano vogliamo che innalzi la condizione e che trovi la fiducia in se stesso. Siamo stra soddisfatti della sua prestazione e vogliamo che continui così”.

L’anno scorso Schuurs è andato in difficoltà con Osimhen, come si può marcare Lukaku che ha più o meno le stesse caratteristiche? Potrà esserci una doppia marcataura?
"Contro Osimhen patiscono tutti, anche i giocatori di Milan e Juventus. I giocatori come Osimhen sono molto forti e bisogna adattarsi ed essere bravi a trovarne il punto debole. Sicuramente si dà loro particolare attenzione raddoppiano la marcatura, magari non del tutto perché si sa che questi giocatori fanno come quelli della pallacanestro: ne metti uno davanti e gli si dà la palla e gli altri si muovono e lui li trova. Spesso accade che li vi va a raddoppiare e loro comunque riescono a dare la palla a chi è rimasto smarcato. Sicuramente in campo dovremmo fare grande attenzione".

Ma Zapata domani è in condizione di giocare?
"Sì. E' normale che rispetto ad altri faccia un po’ più di fatica a recuperare, non è niente di che. L'importante è che con il lavoro riesca a tornare ai suoi livelli di prima. Lui ce la sta mettendo tutta".

Per affrontare la Roma e provare a vincere serve più inventiva o concretezza?
"Serve Tutto. Dobbiamo avere grandissima concentrazione per non prendere gol, l’anno scorso glielo abbiamo regalato e loro hanno fatto la partita che volevano. Seconda cosa, noi abbiamo certi giocatori che magari partecipano meno al gioco rispetto a quello che vorremmo in determinate situazioni, però questi giocatori poi hanno spunti determinanti. Ci vuole grandissima concentrazione e un grande sforzo da parte di tutti. I cambi saranno decisivi, ma abbiamo anche bisogno degli spunti come contro il Genoa che quando loro erano tutti dietro è servito avere le individualità per vincere".


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