LIVE – Nicola: "Con il Milan dovremo interpretare bene gli spazi. Siamo curiosi di misurarci con un avversario di valore"
Fonte: Dall'inviata Elena Rossin
Il Torino è a un passo dalla salvezza, ma servono ancora punti per avere la certezza di restare in Serie A. La vittoria con il Parma e il pareggio con il Verona hanno permesso alla squadra granata prima di lasciare il terzultimo posto e poi di raggiungere il quindicesimo gradino della classifica in coabitazione con il Cagliari e mettersi alle spalle Benevento e Spezia, ma nelle restati quattro partite va data continuità a questi risultati utili. Davide Nicola a breve, dalla sala conferenze dello stadio Grande Torino Olimpico, presenterà la sfida con il Milan di domani sera. Segui la diretta testuale su Torinogranata.it.
Come si ferma il Milan?
"E' una squadra qualitativa, in forma e che ha un attacco posizionale per cui affrontandoli bisogna interpretare gli spazi perché sono molto rapidi e in attacco hanno elementi molto rapiti e terzini che supportano costantemente l’azione. Oggi in allenamento continueremo a provare soluzioni e vedremo chi sarà a disposizione, ma a prescindere da chi andrà in campo dall’inizio e chi entrerà a gara in corso ci faremo trovare pronti e tutti saranno importanti nello sviluppo della gara come con il Verona"
Come si contiene Kessié?
"Ha una grande esperienza e ha più interpretazioni del suo ruolo. S'inserisce molto bene e sa giocare anche da mezzala. E' un giocatore che partecipa alla manovra offensiva per cui la nostra abilità dovrà essere quella di interpretare gli spazi. Il Milan ha come punto di forza il valore tecnico e gioca con due mediani interscambiabili e per questo dovremo riconoscere chi entra in un dato spazio e leggere velocemente e bene il modo di stare in campo degli avversari, ma non abbiamo incontrato solo il Milan con questo tipo di gioco. Non so chi giocherà del Milan, se Ibra non sarà della partita ci saranno comunque Leao, Rebic e Mandzukic, tutti giocatori in grado di non dare punti di riferimento e di consentire alla squadra di avere padronanza del gioco. Noi siamo curiosi di misurarci con un avversario di valore com'è il Milan, tanto più perché giochiamo in casa e perché vogliamo anche capire se saremo capaci a limitarli poiché si può agire su qualche concessione che i rossoneri possono fare"
Come si reinventa la difesa vista l’assenza di Nkoulou e forse di Izzo e con Lyanco che sembra essersi un po' perso?
"Lyanco non si è perso, ma quando stava avendo continuità ha avuto l’infortunio ed è rimasto fuori. Conta dare continuità ai momenti positivi. Io non mi sono mai lamento se mancava qualcuno e ho fiducia in chi c'è. Sicuramente non si sarà Nkoulou, a prescindere dalla squalifica, e vedremo nei prossimi giorni se recupererà dall'infortunio. Valuterò se potrà esserci Izzo, non ci fosse giocheranno altri. Buongiorno ha sempre fatto bene quando è stato chiamato in causa, è un giovane di assoluto valore e ha la capacità di affrontare giocatori di qualità. E' una fortuna avere giocatori come lui perché così non si resta mai a piedi"
A che punto è l'intesa fra Sanabria e Belotti?
"Abbiamo compiuto grandi passi avanti sulla tecnica e sull'armonia del gruppo. In allenamento non facciamo coppie predefinite, ma interscambiamo gli interpreti perché tutti gli attaccanti possono dire la loro in ogni contesto, poi alcuni hanno avuto più possibilità. Per me è importante vedere come è accaduto a Verona che ho tolgo due attaccanti e inserito Zaza e Bonazzoli che hanno impattato ottimamente. La capacità di interazione è richiesta a tutti. Siamo partiti con Zaza e Belotti perché Sanabria aveva il Covid e poi hanno giocato Sanabria con Belotti e Sanabria con Zaza. poi tutti possono essere interscambiati. Le caratteristiche dei miei giocatori si prestano a questo e possono occupare posizioni diverse assecondando i principi che abbiamo nell’attaccare gli spazi e chiudere in area sugli attacchi laterali. Oggi verificherò lo stato di forma di tutti, anche domani avremo bisogno dei cinque cambi"
Quali sono le caratteristiche di Baselli e Mandragora visto che con il Verona si sono scambiati di posizione?
"Per noi il play di centrocampo deve essere molto mobile e inserirsi in avanti, Loro possono fare i centrali costruendo il gioco e ribaltando il triangolo per inserirsi e dare rotazioni in mezzo senza far perdere l'equilibrio. Entrambi possono interscambiarsi per cui sfrutteremo questo"
Sentite più carica o responsabilità dovendo fare punti per cercare di evitare di giocarvi la salvezza l’ultima giornata?
"Capisco questo punto di vista che può essere condiviso, ma non programmiamo un campionato o una partita, ogni gara può essere più o meno facile e non ci affidiamo a quelle che potrebbero essere più semplici. Per raggiungere l'obiettivo finale ogni gara può diventare determinante, ma dobbiamo concentrarci su noi stessi. Sappiamo di dover fare un tot di punti per salvarci e anche ciò che faranno gli altri avrà un peso. Ci sono avversari più qualitativi e altri che magari sono difficili da affrontare proprio perché vengono ritenuti più alla portata. Desideriamo al cento per cento raggiungere l'obiettivo. In ogni partita ci sono difficoltà emotive, ma nulla è finito perché il nostro campionato non finisce domani. Dobbiamo essere ottimisti perché possiamo conquistare altri punti. Non so quanti, ma noi puntiamo sempre al massimo. Dobbiamo essere consapevoli che abbiamo quattro partite e la prima quella di domani è sempre la più importante. Non scindo mai aspetto psicologico da quello tecnico-tattico poiché in base a ciò che stiamo costruendo ci può essere una maggiore o minore convinzione e questo vale per tutti. La capacità distaccarsi è sempre importante. Dico sempre ai ragazzi che nello zaino per un viaggio dobbiamo portare solo ciò che ci serve per portare a termine il viaggio"
Ha detto che anche domani serviranno i cinque cambi, come sta la squadra dal punto di vista atletico?
"Non si possono distinguere i vari aspetti fisici, psicologici, tecnici e tattici perché non saprei dove comincia uno e finisce l'altro. Ci sono momenti in cui non si avverte la stanchezza seppure ci sia poiché subentrano fattori emotivi. La squadra sta lavorando da tempo su parametri importanti perché vogliamo giocare con intensità e con il possesso palla che ci crei spazi e non per attirare l’avversario. Il cambio di metodologia è stato assimilato e tutti i giocatori sono in condizioni ottimali. C’è la variabile dei diffidati che va valutata. Non c’è quasi stato stacco dalla precedente stagione e per forza la preparazione estiva è stata differente come non era mai capitato prima e da marzo ad oggi i ragazzi hanno dovuto subire una sospensione di tanti giorni a causa del Covid e solo giocando si ritrova la forma ottimale. Mi confronto con il mio staff pensando a tutti questi fattori e che la partita può cambiare in ogni momento. Le esigenze cambiano così come gli stati di forma e il nostro compito è valutare chi può essere utilizzato. Abbiamo sempre dovuto sbagliare il meno possibile, si deve avere la strafottenza e pensare solo a raggiungere l'obiettivo".
Belotti come sta?
"I valori di Belotti sono buoni, come quelli di altri. Lui come altri ha dovuto dare l’esempio e trascinare i compagni. Siamo il Torino e non conta solo chi inizia la partita, ma anche chi entra a gara in corso, soprattutto in questo periodo".
Siete al top per il finale di stagione?
"L'unica certezza che voglio avere è il dubbio perché è l'unico aspetto che mi permette di verificare il mio lavoro e di non sedermi. La partita è una cosa viva e vi accadono situazioni differenti per cui bisogna farsi trovare pronti. Voglio mettere sempre tutto in discussione perché è sinonimo di forza farlo. E' la più grande forza che si può avere. Lo stato di forma più importante è quello mentale di come stai vivendo il momento. Dà energia per ogni dimostrazione di forza che sei chiamato a dare. E una è dimostrazione di forza. Devi avere la convinzione del lavoro che si fa e non essere schiavo di ciò che c'è intorno. Ed è questo che cerchiamo di comunicare ai ragazzi perché è lo stato mentale che serve per aiutare se stessi e gli altri”
A Verona si è vista una bella esultanza di gruppo, l’obiettivo della coesione è stato raggiunto?
"Non abbiamo raggiunto ancora nulla. Ma non c'è stato un giorno in cui non ci sia stato il sacro fuoco, la contentezza, la gioia e la responsabilità in me per essere stato chiamato a guidare il Torino. A me interessa solo l'obiettivo finale, credetemi, questo è l'unico mio pensiero e non sapete nemmeno quanto sia grande e il resto non ha nessuna importanza e non vi dedico tempo. Lo capireste se se poteste vedere gli allenamenti. Questo mi fa sentire vivo, ma ho già messo in preventivo che nella vita può succedere di tutto, ma conta solo quello che si vuole"
Sirigu sta bene?
"Per me sì"
Avrebbe voglia di una panchina dall'inizio?
"Fatico a rispondere a questa domanda. Ho già avuto esperienze di questo tipo e si è fatto un ottimo lavoro, secondo me. Il mio futuro non mi è mai passato per la testa in questo periodo perché penso al presente. Penso di continuo a ciò che posso fare di più e a quello che può sfuggirmi. Non dedico mai un pensiero a qualcosa che sfugge al mio controllo e se potrò cominciare dall'inizio. Non sono misurabili la forza mentale o le emozioni, non saprei cos'altro aggiungere perché a me adesso interessa non dico nemmeno la partita di domani, ma l’allenamento che inizierà fra poco"
Come giudica il suo percorso? Questa è la squadra che aveva pensato?
"I giocatori li si conosce solo quando li si allena. Quando subentri c'è la priorità di resettare e di fare ciò che è funzionale alle caratteristiche dei giocatori. Il nostro gioco rispecchia le caratteristiche dei ragazzi. Quando si parte dall’inizio si ha una versione più completa delle proprie idee, ma tutto resta in divenire. Questo Toro ha la capacità di far vedere strategie diverse anche in funzione dell'avversario e questo vuol dire che affrontare il Verona non è uguale a trovarsi di fronte il Milan. Si può fare sempre meglio e per ciò non sono mai completamente soddisfatto e voglio sempre migliorare. Tutti tendiamo alla perfezione, anche se sappiamo che non la si può raggiungere. Abbiamo dimostrato che crediamo in ciò che facciamo e la gente che ci guarda lo sa, ma tutti noi vogliamo fare ancora meglio"
Qual è la cosa che la fa stare più tranquillo in vista delle ultime delicate partite?
"Non voglio stare tranquillo, ma dobbiamo essere certi e sereni di fare il nostro lavoro. Non puoi stare tranquillo perché si deve conquistare l'obiettivo, i ragazzi facendo un percorso e io non voglio meriti particolari. Voglio che credano in ciò che stanno facendo e nell’essere all'altezza della situazione nel voler giocare in maniera propositiva. In 16 partite abbiamo dimostrato di avere valori diversi rispetto alla classifica e occorre che facciamo tutto con il massimo dell'entusiasmo. La mia tranquillità sta nel fatto che i ragazzi lavorano e hanno voglia di raggiungere l'obiettivo. Le difficoltà e i bivi fanno parte della vita: siamo sereni ma anche affamati"