LIVE Vanoli: "Adams fino all'ultimo proveremo a recuperarlo. L'abbiamo promesso ai tifosi che daremo sempre tutto: e lo faremo finché ci sarò io"
Fonte: Dall'inviata alla conferenza stampa Elena Rossin
Il Torino si era illuso con la vittoria sul Como di aver messo alle spalle il periodo negativo, ma le successive sconfitte con Roma e Fiorentina hanno portato a cinque gli insuccessi nelle ultime sei partite di campionato e hanno fatto scivolare la squadra granata, che dopo undici giornate ha quattordici punti, al 10° posto in coabitazione con l’Empoli.
L’allenatore del Torino, Paolo Vanoli, fra poco in conferenza stampa presenterà la partita con la Juventus che si disputerà domani alle 20,45 all’Allianz Stadium.
Come sta il gruppo?
“Bene, bene, molto bene. Stiamo vivendo una bellissima settimana, sapendo l'importanza di questa partita”.
Si dice che i derby si preparino quasi da soli. Quali sono state le principali indicazioni che ha dato ai giocatori in questa settimana?
“Il silenzio, perché quando prepari un derby è bello sentire la carica che c'è intorno a una partita speciale, è considerata la partita. E quando si giocano queste partite le motivazioni si trovano da sole”.
Sarà anche il suo primo derby della Mole a tinte granata. Ci racconta le sue emozioni?
"Grandi emozioni. C’è sempre una prima volta per tutto e questa è una prima volta speciale, sicuramente”.
Ha visto qualcosa di diverso negli occhi dei suoi ragazzi?
“Assolutamente sì, perché davanti a noi abbiamo la fortuna di vivere il presente, di vivere queste bellissime sensazioni che si provano poche volte in partite così speciali. Quindi nei ragazzi c'è questa voglia di scrivere una pagina importante”.
Come sta Adams? E’ schierabile domani?
“Siamo stati fortunati, ha avuto una piccola elongazione e fino all'ultimo proveremo a portarlo nel gruppo con noi”.
Qualora Adams non fosse disponibile, potrebbe cambiare qualcosa nel suo schema tattico?
“Sicuramente se non ce la farà Adams bisognerà sostituirlo con un altro giocatore. Abbiamo la possibilità di avere più alternative: Njie e Karamoh, abbiamo la possibilità di avere Vlasic dietro la punta. Abbiamo buone alternative”.
Come stanno i giocatori in difesa? Non chiedo ovviamente la formazione, perché tanto non me la dice, ma nelle ultime partite il numero di gol subiti è diminuito però nelle precedenti era alto per cui come ha visto i suoi difensori?
“Prima ne prendevamo tanti, adesso ne prendiamo pochi. Come ho sempre detto dall'inizio, è un percorso, ci stiamo arrivando piano piano. Il lavoro da un certo punto di vista ha pagato e adesso dobbiamo essere bravi a migliorare sia l'aspetto singolo e individuale sia l'aspetto collettivo, come stiamo facendo. Penso che nel calcio tutte e due le cose devono andare sulla stessa strada per costruire qualcosa di importante”.
In questi giorni o in questa settimana ha avuto modo di parlare con qualche tifoso in merito al derby? Le hanno fatto respirare un po' l'atmosfera di questa partita?
“Posso dire che è una settimana speciale perché lo vivo all'interno, con i miei magazzinieri, con il mio chef, con tutte le persone che lavorano intorno a noi. E' bellissimo, è bellissimo sentire le loro testimonianze, è bellissimo sentire la loro atmosfera. Ed è per questo che da quando sono arrivato ho sempre usato la parola unire, perché solo insieme puoi raccogliere queste sensazioni molto forti”.
In Italia sarà il suo primo derby, come si affronta da allenatore del Toro questa Juventus e come si affronta anche il recente passato di questi derby, dove il Torino ha sempre fatto fatica e lo scorre è molto negativo?
“Si affronta con lucidità e passione, queste sono le due parole per me importanti. Sicuramente questo è un aspetto poi la mente lucida e il cuore caldo. Questi sono aspetti importanti per affrontare partite di questo tipo. Poi all'interno della partita bisogna sapere affrontare tutti i momenti che derivano da un avversario importante”.
Con la Roma e con la Fiorentina le sconfitte sono derivate da errori individuali, Linetty e Maripán, sono cose che capitano anche se non dovrebbero. Pensa che Coco, Maripán e Masina possano essere il trio difensivo su cui continuare a puntare oppure Walukiewicz è in linea con questi due?
“Ho la fortuna, a volte, di poter scegliere anche in base alle caratteristiche degli avversari ed è un grosso pregio. Poi dopo ci vuole anche la continuità. Secondo me, ripeto, bisogna migliorare individualmente perché così si migliorare il collettivo. Però quando si parla di fasi di possesso e non possesso bisogna essere squadra, lavorare da squadra. L'errore in 90 minuti ci può stare, ma dipende come lo subisci e come vuoi reagire all'errore. E nell'ultima partita abbiamo reagito bene”.
C'è una tifoseria che fra poco verrà al Filadelfia e vi sosterrà pur sapendo che avete perso sei partite delle ultime sette e che attorno a voi è un momento particolare con tutte le voci che riguardano la società. Che cosa ha da dire ai tifosi che continuano a sostenervi e questo è un grande segnale anche nei suoi confronti?
“Grande. Devo dire che ci siamo fatti una promessa dall'inizio alle prime porte aperte: loro mi avevano promesso, e l'hanno mantenuto, di essere sempre vicino a questa squadra. Io come allenatore, insieme a ragazzi, gli abbiamo promesso massimo impegno, indipendentemente dai risultati. E penso che questo sia sempre stato mantenuto e lo manterremo fino a quando ci sarò io”.
Come si fa a raccontare emozionalmente che cos'è un derby ai tanti ragazzi stranieri nell'ambito di una società che tra le sue mille colpe ha anche quella di non tenere in particolare considerazione la storia del Toro?.
“Ho sempre detto che da quando sono arrivato ho cercato e cercherò sempre, piano piano, di trasferire questa storia ai miei giocatori. Lo faccio quotidianamente, con un esempio e lo faccio quotidianamente anche con tutte quelle persone che lavorano intorno a noi. E, come ti ho detto prima, il bello di questa settimana è proprio sentire loro. Sentire proprio quello che arriva da loro ed è questa emozione che noi dovremmo portare in campo”.
La sensazione è che la partita magari verrà decisa sulle fasce, considerando anche come la Juventus di Thiago Monta agisce in quei settori. Che tipo di attacchi vi aspettare e come pensa di poter reggere l’urto di una squadra che in campionato ha avuto alti e bassi, però comunque ha una certa continuità, mentre il Torino è ancora molto sulle montagne russe?
“Sicuramente sappiamo che è stata costruita una squadra a funzionale al progetto dell’allenatore e sugli esterni hanno giocatori molto importanti nel uno contro uno. Se dobbiamo andarli ad affrontare individualmente loro hanno qualche cosa in più ed è per questo che dobbiamo affrontarli da squadra. Tutto quello che deve succedere, deve succedere da squadra. Dobbiamo avere coraggio e provare a scrivere con la passione, con la determinazione e la voglia una pagina che veramente può essere ricordata. Penso che questo vada oltre la tattica e le qualità individuali di un giocatore.
C'è un derby della Mole del passato che ricorda e vorrebbe che il suo Toro lo giocasse in quel modo?
“Ho visto un video su Youtube di un derby dove la Juventus stava vincendo 2 a 0 e Zaccarelli aveva provocato il calcio di rigore del due a zero”.
27 marzo 1983.
“Bravissimo, mi sono emozionato. Il primo gol l’aveva fatto Rossi e in quell’occasione c’era stata un'ingenuità difensiva molto grossa, però l'ho voluto guardare perché ho visto che in quel momento dopo il 2 a 0 il Toro era in difficoltà però piano piano ha saputo reagire e ha fatto il 2 a 1 e piano piano il 2 a 2 e poi è andato in vantaggio”
Neanche tanto piano piano, ma veloce veloce perché il tutto è avvenuto in 3 minuti e 40 secondi.
“Questo voglio farlo vedere ai miei giocatori: rappresenta il coraggio e come su un errore si reagisce. Questa è la bellezza di una partita speciale”.
Farà vedere questo video ai giocatori prima del derby?
“Non lo so, ma io l’ho visto e piano piano, come ho detto, è con gli esempi a piccoli passi far loro capire che cosa vuol dire questo”.
Si è concentrato in particolare sulle palle inattive perché recentemente molti derby sono stati decisi così? Anche in quest’inizio di stagione avete faticato sulle palle inattive e se c’è stato un focus la squadra è migliorata in questo fondamentale?
“Sinceramente sulle palle inattive mi concentro quando preparo ogni singola partita”.
Quindi niente di più rispetto al solito lavoro?
“Lavoro quotidianamente su tutti gli aspetti che posso migliorare”.
Maripán, alla luce di quello che è accaduto contro la Fiorentina, deve anche lui andare avanti come fece Coco dopo l’errore con il Cagliari?
“Vale per tutti. Ho sempre detto che i giocatori importanti devono sempre avere la voglia di giocare, il riposo secondo me non esiste. Il riposo deve essere solo quello forzato e speriamo che non avere dei riposi forzati”.
Ha chiesto varie cose alla squadra prima il gioco poi la personalità, il coraggio e di limitare gli errori e dopo la Fiorentina ha detto che adesso vuole la cattiveria. Voi allenatori dite sempre che ciò che accade durante la settimana poi si porta in partita …
“Sono d'accordo”.
Questa cattiveria l'ha vista durante questa settimana?
“Ti posso dire che quando parlo di situazioni da migliorare ce ne sono sempre, se fossimo perfetti forse guarderemo delle altre cose. Sono aspetti che, come nella vita, sono sempre un sali e scendi finché non riesci ad arrivare a una costanza sia di prestazione sia di personalità e di coraggio. Queste sono tutte fasi che si vedono anche durante i momenti, quando parlo di alcuni aspetti magari li abbino anche a momenti nei quali si deve sapere gestire in una maniera differente. E’ come durante la partita, nei 90 minuti ci sono più partite e più sei bravo a gestirle e più sei vicino al risultato”.
Ilic è rientrato dall’infortunio la settimana scorsa, fisicamente ha i 90 minuti?
“Sì”.