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LIVE Vanoli: "C'è stata imprecisione nei tiri in porta, ma l'importante è tirare: miglioreremo i nostri giocatori hanno qualità"

di Elena Rossin
Fonte: Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin
Paolo Vanoli

Il commento in conferenza stampa dell’allenatore del Torino, Paolo Vanoli sulla partita pareggiata con il Monza.

Come accogliete il punto? C’è rammarico?
“C’è rammarico perché sicuramente volevamo un altro risultato, ma c’è anche una cosa positiva perché lo abbiamo cercato a tutti i costi e questo mi è piaciuto molto. Forse in alcune partite questa voglia di fare risultato ci è mancata. Dopodiché quando si ha tanta voglia di fare risultato si deve stare attenti perché a volte può succedere lo scherzo. Invece i ragazzi sono stati bravissimi e lo sono stati anche quelli che sono entrati. Oggi ho visto un passo in avanti”.

L'ambiente e le contestazioni possono condizionare?
“No, no. Ho sempre abituato i giocatori a essere focalizzati sul campo: il nostro lavoro è il campo. I tifosi, come ho sempre detto, sono una parte importante e devono sostenere la squadra. Penso che lo facciano e dovranno essere ancora più vicini a questa squadra in un momento di difficoltà e so che lo faranno e oggi questi ragazzi si sono avvicinati e hanno provato a fare questo”.

Può darci un parere su Njie, che quando è entrato ha dato la scossa come già in altre occasioni?
“Sì, è un ragazzo che ha ottimi margini di miglioramento, è stato bravissimo oggi a entrare in partita. E’ un ragazzo che ha delle qualità e non lo nascondiamo. Quelli che sono entrati oggi hanno dato qualche cosa in più per aiutarci a provare a vincere la partita. Njie deve vivere con gioia perché ha un futuro davanti, però deve anche capire come fare il calciatore”

Cosa ha provato quando i tifosi l'hanno acclamata?
“Ma i tifosi mi sono sempre stati vicini e in questo momento vorrei tanto che stessero vicini ala squadra perché ne ha bisogno. Sicuramente abbiamo attraversato un momento di difficoltà e adesso mancano ancora 6 partite prima di chiudere il girone d'andata e su questo dobbiamo accelerare e fare di tutto”.

La precisione nel tiro in porta è stato quello che è mancato oggi di più? Ed è forse per questo che alla fine i tifosi hanno fischiato e chiesto di tirare fuori gli attributi?.
“La storia degli attributi non è vera, alla fine quando attraversi questi periodi ti manca un po' di lucidità. Ma anche chi è entrato, soprattutto nel secondo tempo, ha voluto provare a vincere. Penso che anche il momento ti porta a essere poco qualitativo, perché vuoi essere frenetico, perché vuoi ottenere qualcosa a tutti i costi. Soprattutto nel primo tempo, ci è accaduto un po'. Non abbiamo avuto la pazienza di girare con velocità, Lazaro dalla parte sinistra era un po' troppo basso quando avremmo potutto sfornare un po' di più per andare al cross. Sono situazioni nelle quali rispetto all'inizio la squadra ha un'altra evoluzione e dobbiamo piano piano riuscire a fare sempre meglio. Sui tiri hai ragione, però l’importante è arrivare a tirare e poi sicuramente la qualità un peso ce l’ha”.

Coco ha sfiorato il gol su calcio piazzato, ma in occasione del gol subito non è strano che in marcatura sia andato Vlasic che ha una stazza differente da quella di Djuric?
“La marcatura non era studiata perché lavorando a zona e con un avversario molto strutturato com’è il Monza avevo detto che la seconda linea doveva bloccare gli uomini del terzo tempo quando arrivavano. Vlasic ha fatto un grande lavoro, ma in quell’occasione, secondo me, forse l'uomo davanti a lui la poteva prendere. Quando c'è una seconda linea con Vlasic, Ricci e due attaccanti l'altezza fa la differenza però, come ho detto, Vlasic ha fatto un ottimo lavoro come doveva fare”.

Njie è un giovane e con lui bisogna avere equilibrio nei giudizi, però la cattiveria quando entrato lui l’ha messa, ma come si fa a escludere la difficoltà e come si trova un equilibrio in rapporto alla mancanza di cattiveria, che anche lei ha sottolineato, in chi era in campo nel primo tempo?
“L’ho detto prima, lui non si deve frenare, deve solo divertirsi. Non voglio che i giovani si frenino. Mi dispiace quando sbagliano e vengono attaccati. Ma Njie deve solo mantenere il sorriso e capire come si può diventare, non solo all’interno del campo, un giocatore. Ha tutto davanti a lui e stasera ha dimostrato quali sono le sue qualità nell’uno contro uno. È un giocatore fra le punte che abbiamo che ha caratteristiche che altri non hanno. E' stato bravo perché ci ha aiutato ad accenderci. Questo è un aspetto molto importante e gli faccio i complimenti”.

Adams e Sanabria hanno fatto più fatica quindi come può inserire Njie?
“Tutti i giocatori che sono nella rosa possono giocare dal primo minuto. Lui ha delle caratteristiche e che parta dal primo minuto o che entri a gara in corso deve sempre essere questo. A volte, piano piano, un giocatore deve solo capire e oggi, devo dire la verità, è stato bravo. Ma è stato bravo anche Vojvoda che è entrato bellissimo e quella catena lì ha lavorato molto bene pur giocando con un sistema gioco 3-4-3 e gli avevo detto che queste sono le sue caratteristiche. A Njie gli ho detto che a volte doveva andare sulla linea e tenere dentro Walukiewicz per andare a fare l'uno contro l'uno e l'ha fatto veramente bene. Sono meccanismi sui quali all'inizio non ci avevamo mai lavorato e adesso piano piano sono cose che dobbiamo riprendere e sulle quali lavorare”.

Gineitis e Pedersen hanno 44 anni in due e sono quasi due stantuffi di qualità. Lei come li hai visti?
“Pedersen sta facendo molto bene, mi piace la sua intraprendenza. E' un giocatore che si sta trovando bene con Vlasic perché ha un po', tra virgolette, le caratteristiche  di corsa di Bellanova e quindi nell’uno-due lo manda nello spazio e Vlasic in questo è veramente bravo. Secondo me, abbiamo fatto meno bene nella catena di sinistra, mentre in quella di destra stiamo trovando dei meccanismi. Nella catena di sinistra a volte anche Gineitis nel primo tempo non ha mai trovato lo spazio per attaccare e ha fatto meglio quando ci siamo messi con due centrocampisti e infatti sia lui sia Ricci sono diventati più protagonisti. Questa non è una soluzione che si può pensare (anche per il futuro, ndr)”.

Nel primo tempo si è avuta la sensazione che il Toro fosse molto impaurito,  questo per lei deriva dai risultati che non sono arrivati nell’ultimo periodo oppure  è proprio una paura intrinseca derivata dal non riuscire più a fare come a inizio campionato?
“Penso che arrivi dal periodo che stiamo attraversando. Quando ti vengono i risultati giochi con la mente libera e questo fa parte della psicologia di qualsiasi essere umano. Adesso vorresti fare, ma a volte divieni troppo frenetico come quando si diceva della qualità dei tiri. Quando sei libero di testa, quando ti vengono tutte le cose bene fai gol anche all’incrocio dei pali, ma quando passi questi periodi … Ho sempre detto ai ragazzi che questi periodi devono essere d'insegnamento e ci possono far crescere”.


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