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LIVE Vanoli: "Ci è mancata la ferocia nell'attaccare. Aspetto uno sforzo dalla società perché ne abbiamo bisogno"

di Elena Rossin
Fonte: Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin
Paolo Vanoli

Il commento, in conferenza stampa, dell’allenatore del Torino, Paolo Vanoli, dopo il pareggio con la Juventus.

In questo derby sono arrivate le risposte che ieri chiedeva. La squadra focalizzata sulla partita è la soddisfazione più grande?
“Sì, ed è quello che forse avevamo sbagliato nella partita precedente in casa loro. Potevamo fare meglio, sicuramente nel primo tempo quando siamo andati a pressarli potevamo essere ancora più determinati perché sapevamo che alla Juventus piace molto palleggiare per uscire. Qualche volta siamo andati un po' in maniera individuale invece che collettiva. Quando siamo andati forti infatti gli abbiamo dato fastidio conquistando palla e creando tante situazioni pericolose.  Nel primo tempo forse quello che è mancata un po' la lentezza nell’andare ad attaccare la loro linea difensiva: era quello che cercavo molto. Quando più di una volta abbiamo liberato Ricci su palla libera siamo poi sempre stati fermi tra le linee. Invece di cercare sempre il pallone, secondo me, due o tre volte Lazaro  ho avuto l'occasione di fare corto-lungo e attaccare lo spazio. Karamoh ha attaccato poco la profondità. Questo ci è mancato.  Nel secondo tempo da questo punto di vista abbiamo fatto un po’ meglio. Faccio i complimenti ai ragazzi perché ci tenevano tutti per la nostra gente, per i nostri tifosi. È mancato forse un pizzico nel finale di quel coraggio di andare oltre per raggiungere la vittoria”.
A un certo punto con Pedersen alla destra è passato al 4-2-4. Perché quindi quando facevate un pressing più aggressivo ha tolto Karamoh?
“Ci stavo pensando tanto, ma in questa partita siamo stati un po' corti con i centrocampisti avendo avuto in settimana il problema di Ricci, l'ho recuperato all'ultimo e non sapevo se poteva reggere i 90 minuti, e  abbiamo avuto un problema puree con Ilic fino all'ultimo e infatti l’avevo provato anche questa mattina quindi mi sono trovato solo con Tameze a centrocampo. Avrei voluto farlo prima e per questo ci ho pensato tanto perché addirittura volevo lasciare dentro Adams insieme a Sanabria e mettere Njie perché le due punte nei cross potevano darmi qualche cosa in più. Ma ho visto che a metà campo, essendo un'inferiorità, a volte si faceva un po' di fatica perché la Juventus ha centrocampisti tecnici, di forza e di gamba e per questo ho optato per mettere Pedersen che poteva darci una mano  (3:51) Adesso anche ci poteva dare una mano, mentre Karamoh meno”.
Dopo l'intervento di Savona su Karamoh che cosa è successo fra lei e Thiago Motta?
“Penso che in un derby siano episodi da campo e finiscono lì e basta. Sicuramente poi ognuno può dire quello che vuole, però penso che il bello del calcio sia questo. Come ho detto l'arbitro, sono un allenatore sanguigno e magari ho qualcosa da migliorare sotto questo aspetto. Quando devi difendere la tua squadra ti metti sempre prima in dubbio, però l'arbitro ha fatto forse la cosa giusta in quel momento. Anche se c’era un po' di fastidio, però ci siamo chiariti. Non l’ho ancora rivisto, ma il rammarico c'è per l’episodio del fallo di mano perché dalla partita sembrava che avesse spostato il pallone.Questo è il risultato che voglio raccontare”.
Il 4-2-4 è il modulo migliore per la sua squadra in questo momento, in attesa del mercato? So che non le piace parlare di mercato, ma è importante perché possono arrivare delle risorse in più per poter variare meglio i moduli a seconda degli avversari.
“In questo momento abbiamo trovato la strada giusta.  Era un periodo difficile e giocando a tre forse ci mancavano, come ho sempre detto, delle mezzali di gamba per attaccare la profondità. Ci mancavano forse anche quinti più coraggiosi, a parte Pedersen a sinistra. Siamo una squadra più da palleggio quindi penso che questa sia stata la soluzione migliore in questo momento. Come ho sempre detto, non è detto che non si possa tornare a giocare a 5. Il calcio moderno è l'interpretazione degli spazi. Anche stasera tante volte abbiamo costruito 3 più 2 e tante volte abbiamo costruito 4 più 1. All'interno della partita ci sono tante situazioni e l’importante è andare a conoscere gli spazi. Lo stiamo facendo abbastanza bene. Ci è mancato stasera l’andare con più ferocia e attaccare lì”.
Cosa ha provato quando Vlasic ha tirato e fatto gol? E il giocatore cosa può dare ancora di più in questo sistema di gioco?
“Ho provato tanta gioia per lui, perché penso che sia un ragazzo che ha delle qualità importanti, l’ho sempre detto. È un giocatore che a volte è troppo severo con se stesso e si fascia troppo la testa. Secondo me, dovrebbe giocare un po' più libero per sfruttare ancora di più le sue qualità che a livello sia realizzativo sia di ultimo passaggio per questa squadra diventano importanti indipendentemente dal ruolo perché adesso tutti diciamo che sta facendo il trequartista, ma alla fine un pochettino di ragione ce l'ho sempre io infatti a lui piace sempre quello spazio: quindi anche giocare con i tre centrocampisti. Quando lo mettevo era solo una questione di fiducia. A volte anche il giocatore va a ricercare in tutte le maniere la migliore prestazione. Sono contento per questo e lo posso sbloccare per darci ancora di più”.
Ci sono serate che possono cambiare anche la storia di un campionato. Per lo spessore della prestazione del secondo tempo, per il carattere, per il cuore, per tutto quello che abbiamo visto in questo derby da Toro, inizia a percepire che la squadra sia pronta a scrivere qualcosa di nuovo in questa seconda parte della stagione?
“Mi ripeto, in realtà è un mese che vedo questa squadra iniziare ad avere la mia intensità, il mio carattere, la mia voglia di fare. Questo i giocatori l'hanno dimostrato anche stasera. Abbiamo aperto un ciclo nuovo e non è vero che le prime partite ci avevano illuso perché, come tutti sappiamo, avevamo un giocatore che per noi era importante (Zapata, ndr). Venuto meno lui, secondo me, c'è stato un momento in cui i giocatori si sono trovati spesati anche all'interno dello spogliatoio. Adesso piano piano ci stiamo ritrovando e, come avevo detto un mese fa alla società, adesso aspetto anche da loro (dai dirigenti, ndr) uno sforzo perché questa squadra ne ha bisogno”.
Per quel che riguarda il mercato ci sono novità? Le hanno detto qualche cosa?
“No, sono stato chiaro un mese fa. Adesso lascio loro lavorare e spero, come tutti voi, che al più presto possa arrivare quello che a noi serve per migliorare. Io devo essere focalizzato sul campo, l'ho detto quest'estate. Un allenatore non può perdere tante energie e quindi aspettiamo”.


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