.

LIVE Vanoli: "Ci sono mancati il ritmo del gioco, la personalità e le ripartenze. Abbiamo preso una buca, ma dobbiamo ripartire e andare avanti"

di Elena Rossin
Fonte: Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin
Paolo Vanoli

L’allenatore del Torino, Paolo Vanoli, fra poco in conferenza stampa commenterà la partita dei sedicesimi di Coppa Italia  con l’Empoli.

Siete stati irriconoscibili e nella squadra non si è vista la sua mentalità: cos'è successo, soprattutto nel primo tempo?
"Su questo non sono d'accordo. La mentalità c'è stata e si è vista nel secondo tempo. E’ mancato il ritmo di gioco. E' la cosa che purtroppo quando vuoi diventare padrone e quando ti fanno fare la partita ci manca. Nel primo tempo è proprio mancata la personalità di fare giocate semplici e veloci e anche la pazienza, che a volte si scambia con abbassare i ritmi e invece non è la mia idea. Sicuramente abbiamo fatto veramente fatica a trovare Linetty che era quasi sempre libero. Abbiamo avuto poca personalità coi centrocampisti quando dovevamo  guardare avanti velocemente. Infatti nel secondo tempo è cambiato questo. E ho dovuto cambiare sistema di gioco perché era la cosa più giusta da fare. Ci tenevamo tanto alla Coppa Italia, ma sono cose che in un percorso succedono e ci dispiace".

Questa partita testimonia che la rosa è un po' corta?
"No, non sono d'accordo. Non sono assolutamente deluso, ma voglio di più perché questi sono giocatori che possono dare di più: c’è sempre la possibilità. E come ho detto ai ragazzi lo dico anche qui: penso che per fare un campionato intero nel quale provare a fare qualche cosa d’importante non ho bisogno di 11, ma di 22 giocatori. Come è successo con Njie che quando è entrato ha fatto bene. Ho bisogno di spirito per andare oltre".

Che partita ha visto e che gara è stata per Adams? Con il tridente le cose sono andate meglio, è la novità?
"Come ho sempre detto fin dall’inizio ho quattro attaccanti bravi, cinque con Njie, che è un giovane interessante, ed è sicuramente giusto sfruttarli e motivarli tutti con le stesse opportunità. Il primo tempo non è dipeso dalle punte o da qualcuno che ha fatto male, ma è stato tutto il contesto perché abbiamo rallentato e fatto fatica a trovare le giocate. Fatto sta che nel secondo tempo anche Pedersen ha fatto un grandissimo secondo tempo. E' un aspetto che era successo già con il Lecce, quando proviamo a fare la partita alle volte non siamo ancora bravi e infatti rallentiamo, non siamo ancora bravi a dare il ritmo e nell’avere la pazienza di fare un giro in più per riuscire a trovare il buco, ma questo fa parte del processo, come ho sempre detto. Sono deluso perché ci tenevamo tanto a passare il turno".

Come si può leggere il primo gol dell'Empoli? Linetty ha sbagliato la pressione?
"Non è stata una pressione individuale, anzi era il tempo giusto per andare in pressione. Il problema è che nella pressione collettiva c’è anche l’aspetto individuale: non si può arrivare in pressione ai duemila all’ora e con un passaggio farti saltare fuori. E’ questo che è andato a creare la superiorità numerica dell’Empoli e ha messo fuori gioco Coco. Nell’azione non siamo stati bravi a rimediare all'errore ed è proprio in questo che invece dobbiamo essere bravi. Può capitare l’errore, ma il compagno deve aiutare. In questo modo di difendere non siamo ancora bravi e perfetti, però, e glielo ho detto serenamente anche a lui, quando si arriva bisogna anche saper temporeggiare se non si arriva in tempo o mettere davanti il corpo. Si poteva rimediare e questo mi dà fastidio, ma non si deve pensare che la colpa sia del giocatore perché è la squadra che deve  rimediare".

E sul secondo gol dell’Empoli? Forse Dembélé non è stato molto attento al movimento di Haas o c’è altro?
"Quando si vince e quando si perde è una cosa collettiva e non individuale. Sulle palle inattive è già il secondo gol che prendiamo, anche con il Verona su uno schema eravamo stati poco attenti. Non è questione di Dembélé. Bisogna essere un po’ più cattivi sapendo che il risultato è acquisito (si riferisce alla gara con il Verona e al gol subito nel recupero, ndr) e si è alla fine della partita. Oggi è costata l’eliminazione, ma in campionato possono essere punti. Non si può sempre recuperare quindi sono tutti dettagli che sappiamo che dobbiamo migliorare".

Questa sconfitta cosa insegna?
"Dobbiamo imparare a credere nella nostra strada e a continuare il processo. In una strada ci possono essere delle buche e questa sera abbiamo preso una buca, ma dobbiamo ripartire e andare avanti".

Ha ridisegnato la difesa, quanto sta lavorando sulla duttilità dei singoli?
"E' un reparto che è stato completato in ritardo e sicuramente c'è molto da lavorare rispetto all’anno scorso. Sosa l'ho messo braccetto perché dovevamo recuperare il risultato e mi serviva anche un piede sinistro che potesse fare le giocate e potesse andare a fare dei cross. Quando parlo di fase difensiva non la individuo mai in un solo elemento".

Maripán è una nota positiva?
"Sì, sì, assolutamente. Ho provato Coco a sinistra e la mia intenzione inizialmente era dargli meno minutaggio perché anche lui viene da un percorso nel quale c’è sempre paura che succeda qualche cosa perché non ha fatto un’ottima preparazione. Però è un giocatore d’esperienza, di personalità e lo ha dimostrato in queste due partite che ci può dare una grandissima mano sotto tutti gli aspetti sia a livello tecnico sia di personalità".

Come ha visto Njie che ha dato un po’  la scossa quando è entrato e Karamoh che sembra fare un po’ fatica quando è al centro negli spazi stretti?
"Njie è entrato veramente bene, è dal ritiro che si allena bene e ha sfruttato l'occasione che ha avuto: mi piace quando un giovane entra con questa determinazione e la voglia di provare a fare qualche cosa, questo è lo spirito che mi piace molto. Karamoh può fare tranquillamente la seconda punta con caratteristiche che non abbiamo di attacco alla profondità, ma anche lui deve migliorare in questo contesto di gioco imparando a giocare con la punta e a volte con meno tocchi e andare a cercare un po’ più la profondità. Questo deve fare, ma sono tutti  meccanismi e siamo solo all’inizio e c’è da migliorare però anche lui ci può dare una grossa mano".

C'è un problema nei finali visto che non è la prima volta che subite gol? Casualità o problemi di concentrazione?
"E' un problema più di concentrazione: su un calcio d'angolo come quello di oggi e in una partita così pretendo dalla squadra più attenzione in queste situazioni. E' uno step di mentalità e della mentalità fanno parte anche queste piccole cose e bisogna crescere per poter fare qualcosa d’importante. Questa squadra ha voglia di provare e indipendentemente da questo siamo delusi perché ci tenevamo tanto a passare il turno ".

Domenica affronterete la Lazio, si rischiano ripercussioni derivanti da questa sconfitta?
"Ma no, no, ripercussioni sicuramente no. Siamo appena all'inizio. Siamo uno spogliatoio umile. Come ho detto l’altra volta, è un momento per i nostri tifosi che devono gioire per la classifica, ma noi sappiamo benissimo qual è il nostro percorso e dobbiamo sfruttarlo ed esserne orgogliosi. Dobbiamo alzare la testa sapendo che dobbiamo solo migliorare".


Altre notizie
Martedì 24 settembre
PUBBLICITÀ