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LIVE Vanoli: "Dobbiamo pensare meno alla prestazione e più ai punti. Recuperati Sanabria, Karamoh e Pedersen. Provato anche il 3-5-1-1. Ricci deve convincersi a fare gol"

di Elena Rossin
Fonte: Dall'inviata alla conferenza stampa Elena Rossin
Paolo Vanoli

Il Torino è reduce da tre sconfitte in campionato  nelle quali ha incassato nove gol, tre  a testa da Lazio, Inter e Cagliari. E’ la squadra che in otto partite ha subito più tiri in porta, 45, e il suo portiere Vanja Milinkovic-Savic è è quello con più parate all’attivo, 31, in più è la peggior formazione per contrasti vinti, 52.  
L’allenatore del Torino, Paolo Vanoli, fra poco in conferenza stampa presenterà la partita con il Como che si disputerà domani alle 20,45 allo stadio Grande Torino Olimpico.

Come sta la squadra?
"Bene, stiamo molto bene a parte l'arrabbiatura per quello che è successo con il Cagliari. Abbiamo analizzato la partita e dobbiamo pensare un po’ meno alla prestazione e un più ai punti. Domani dovremo andare in campo con la determinazione e la voglia uno di migliorare ciò che stiamo subendo in queste giornate, quindi la voglia e la determinazione di non prendere gol, e due di prendere i tre punti per invertire un po’ il trend negativo".

Qual è l’insidia più grande del Como di Fàbregas?
"Ho avuto la fortuna d’incontrarlo l'anno scorso ed è un ottimo allenatore oltre ad averlo avuto, nella parentesi del Chelsea, tra virgolette di allenarlo. E' stato un giocatore che mi ha insegnato tanto infatti a volte lo prendo anche come esempio, come ha detto lui in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Questi sono gli esempi di un giocatore vincente che vuole andare a conquistarsi un posto importante. Faccio i complimenti al Como perché sta veramente portando avanti dall’anno scorso un calcio propositivo. Hanno cambiato tanti giocatori e hanno inserito giocatori sia d’esperienza sia di qualità tecnica, però, come h sempre detto, dobbiamo guardare a noi stessi e migliorare ciò che dobbiamo fare andando avanti decisi per la nostra strada".

Con tre partite in sei giorni, vedremo del turnover?
"Il turnover dipende sempre da chi hai a disposizione. Fortunatamente tanti ragazzi li recuperiamo e quindi vediamo di partita in partita. Adesso dobbiamo essere focalizzati e concentrati sulla partita di domani perché i punti sono importanti".

Come sta Sanabria? Giocherà?
"Sì, sta bene. Ieri aveva avuto un attacco febbrile, ma stamattina la febbre gli è scesa e oggi farà allenamento con noi. Uguale per Karamoh che aveva avuto l’altro giorno una piccola contusione ed è in gruppo. E Pedersen anche lui ha smaltito un po’ l’attacco febbrile e sarà con noi quindi siamo fortunati".

Cosa manca per ottenere risultati positivi?
"Manca quella determinazione e voglia di arrivare a un buon risultato. E penso che questa sia sta la differenza che c’è stata fra noi e il Cagliari. Ho detto ai ragazzi che bisogna continuare sulla strada della prestazione perché  stiamo offrendo grandi prestazioni però questo non è abbastanza. Contano i punti e i risultati. Per quello che hanno fatto vedere a Cagliari è un peccato aver buttato via il risultato. Bisogna essere bravi a 360° ed è un aspetto sul quale sicuramente dobbiamo migliorare tanto".

C'è da registrare qualcosa in difesa o è legato all’interpretazione della partita nei momenti chiave?
"Penso proprio di sì perché se andiamo a vedere gli ultimi gol che abbiamo subito, ma negli ultimi quindici minuti abbiamo per cui non è una questione di condizione fisica altrimenti non si sarebbero potuti fare i quattro gol su cinque appunto negli ultimi 15’. E’ una questione di attenzione e di concentrazione che va allenata tutti i giorni, ma non sul campo bensì nei particolari e questo piano piano, anche perché abbiamo cambiato un pochettino, la stiamo registrando”.

C'è stata la visita del presidente Cairo: possiamo sapere su che tasti ha battuto?
"Il presidente è venuto a caricare la squadra. E’ stato un atteggiamento molto positivo perché quando le cose non vanno bene è la cosa più importante. Ha fatto un discorso motivazionale".

Spesso ha insistito sulla prestazione, ma è cambiato qualche cosa ora che servono punti?
"Non è cambiato niente. A me non piace fare i punti senza la prestazione. Ho solo detto che le nostre prestazioni ci sono state fino ad oggi, soprattutto quella con l’Inter 11 contro 11, ma dobbiamo aggiungere quella cattiveria di voler raggiungere il risultato. Questa è un’altra cosa. Però se raggiungo il risultato senza la prestazione vuole dire che non abbiamo raggiunto niente. Questo è un periodo nel quale dobbiamo invertire la tendenza giocando sempre a calcio però con la determinazione di voler a tutti i costi raggiungere il risultato, cosa che non ci è successa a Cagliari perché non è possibile che sul 2 a 1 si perda poi la partita. Non è possibile!".

C'è la possibilità del passaggio alla difesa a quattro?
"E’ una domanda che mi fate dall’inizio. Sapete che non sono un integralista e vado sempre ad analizzare tutte le situazioni e ho sempre detto che questa potrebbe essere un’ipotesi però dopo non si devono guardare solo i difensori, ma anche il centrocampo e gli attaccanti che si hanno per sapere cosa si può fare. Penso che la fase difensiva e quella offensiva siano un discorso collettivo quindi, secondo me, i gol che abbiamo preso si possono migliorare sia con la difesa a cinque sia con quella a quattro".

Maripán può giocare dall'inizio domani?
"Maripán è una risorsa importante, è il capitano del Cile".

E Vlasic può stare a ridosso della punta in un 3-5-1-1?
"L'ho provato ieri vista la mancanza di Sanabria".

Sanabria ha risposto bene a Cagliari: ora qual è il messaggio che lancia a Tonny per il futuro?
"Non devo lanciargli nessun messaggio. Ho sempre detto che da quando sono arrivato io ha fatto sempre grandi prestazioni e adesso ha aggiunto anche il gol in Nazionale e a Cagliari. E' un ragazzo che alla fine ha fatto vedere che le proprie responsabilità se le prende ed è ciò che cercavamo tutti, ma non solo da lui. Se abbiamo fatto il doppio dei gol dell’anno scorso con sette giocatori diversi, vuole dire che questa situazione ci è chiara, ma sono d'accordo con quello che scrivete che non possiamo prenderne così tanti gol. E su questo ci devo lavorare io in primis".

Deve lavorare più sulla testa o sulle manovre e sulle giocate per rendere più cinica la squadra sotto porta?
"E' un lavoro principalmente individuale perché  i gol che abbiamo preso tante volte sono dipesi dall’aver perso l’uomo in area di rigore e poi c’è anche l’aspetto della testa. L’autogol che ci siamo fatti con il Cagliari è un po’ da mangiarsi le mani. Ve l’ho detto più di una volta che sapevo che avrei passato questi momenti, ma sono convinto che se li supereremo diventeremo più forti".

Una curiosità, dovesse servire, Gineitis può essere eventualmente utilizzato sulla fascia sinistra?
“Da mezzala?”.

No, proprio sulla fascia da terzino.
"Penso che non sia il suo ruolo. A me piace tantissimo da mezzala e si sta completando in personalità. Ha tiro, corsa, gamba e resistenza. Si deve ancora un pelo strutturare, però ha un tiro incredibile".

Coco ha bisogno di una pausa per riprendersi dall'autogol?
"No. Devono imparare a essere campioni. Il campione deve uscire da solo di suoi momenti: tutti li passiamo e dobbiamo essere bravi a resettare. Ha fatto vedere le sue potenzialità e le continuerà a far vedere. Bisogna capire che nei momenti difficili si deve usare la testa per le cose più semplici altrimenti ogni volta che uno sbaglia lo si manda in panchina? Quindi anche lui su la testa, forza e coraggio e via".

Come si allenano cattiveria e concentrazione?
"Parte da lontano, dai dettagli che non sono solo all'interno del campo, ma da come ci si prepara all’allenamento e da come lo si fa e anche da dove vuoi arrivare. Magari arrivare 10 minuti prima dell’orario di colazione, essere pronti, parlare con l’allenatore su cosa si deve migliorare: questa, per me, è la mentalità. Sono sicuro che piano piano la insegnerò. Allora poi si diventa vincenti. E' un passaggio, tutto questo va tradotto nel lavoro collettivo della squadra perché a volte un errore deve essere coperto anche da un compagno. Questa è la cosa bella".

Coco e Maripán possono fare i braccetti o sono meglio al centro della difesa a tre?
"Coco può fare tutti e tre i ruoli, ha caratteristiche fisiche, tecniche e mentali per poterlo fare. Maripán, per la sua esperienza e il suo carisma, è forse più adatto come centrale nella difesa a tre".

Qual è la situazione infortunati? Ce ne sono degli altri?
"No (fa gli scongiuri, ndr). A parte quelli di cui abbiamo parlato gli altri stanno tutti bene".

Lei vede Ricci come play che è poi il ruolo che ricopre in Nazionale?
"Se state un po’ più attenti e analizzate le partite, è questa la variazione che un pochettino c’è stata dall’inizio rispetto ad ora: palleggiamo con il doppio play. Ritengo Ricci un giocatore importante per uscire dalla prima costruzione. Infatti ha giocato molto vicino al compagno per il doppio play. Era una situazione per gli uomini che abbiamo a disposizione dopo l'assenza di Zapata è questa la soluzione. All’inizio del campionato, per esigenze che accadono quando manca qualcuno, essendo Samuele un giocatore intelligente può giocare da tutte le parti. Avere Samuele è una fortuna, è un giocatore veramente intelligente che può fare la mezzala, il play o come a Cagliari giocare a sinistra dove ha fatto un’ottima partita. Deve essere più convinto a fare gol, ha avuto una grandissima occasione dentro l’area e in quei casi deve fare gol. Si deve convincere, ma è un giocatore che può ricoprire più ruoli. Faremo una scelta quando avremo tutti i giocatori a disposizione".

Avete avuto novità in più su Schuurs?
"No, questo capitolo è chiuso: ne abbiamo parlato l'altra volta. E’ a Londra dal professor Williams e la società insieme ha lui ha deciso di continuare la rieducazione per un periodo a Londra".