LIVE Vanoli: "Non si può prendere un primo gol così. Sono tanto dispiaciuto, ma sono un combattente e non mi arrendo"
Fonte: Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin
Il commento, in conferenza stampa, dell’allenatore del Torino, Paolo Vanoli, sulla sconfitta con il Bologna.
L'impressione è che abbiate fatto la prestazione e in alcune situazioni siete arrivati vicino a far male al Bologna senza però riuscirci e poi loro vi hanno fatto gol. E’ questa l’analisi giusta della partita?
“Sì, hai detto bene. Abbiamo fatto un buon primo tempo, ma non siamo stati cimici nelle occasioni e le abbiamo sfruttate meno rispetto a loro. Siamo andati ad attaccare meglio la profondità e fatto una buonissima partita che ci permetteva di giocare un po' più tra le linee. Poi i cambi ci potevano dare qualche cosa, ma non possiamo prendere un gol del genere. E questo ci ha un po' tagliato le gambe. Dopodiché la reazione c'è stata, ma con un po' di confusione, senza essere ragionata nel continuare con quello che stavamo facendo nel primo tempo perché avevamo dentro la qualità per poter ragionare meglio anche con la palla. Poi è arrivato l'episodio del secondo gol che ha chiuso la partita di una squadra forte”.
La forza di questo Bologna esprime la differenza fra voi e loro? C’è uno status diverso?
“L'anno scorso l'hanno dimostrato arrivando in Champions e quest'anno sono cresciuti ancora con l'esperienza della Champions League. Sappiamo che hanno una rosa molto profonda e importante e l'hanno dimostrato anche questa sera. Per noi era un banco di prova per vedere dove potevamo crescere. Secondo me, fino all'episodio dei gol siamo sempre stati in partita, anzi, loro hanno avuto poche occasioni e noi potevamo sfruttare meglio le situazioni, perché che con le grandi squadre non è che puoi avere 4-5 palle gol. Ci è mancata forse la qualità nelle situazioni finali ed è questo che ci sta mancando”.
Non è piacevole parlare di cose extracampo, però è complicato vivere in quest’atmosfera di contestazione al Presidente con la Curva Maratone che esce prima della fine della gara?
“Lo dobbiamo fare e noi dobbiamo pensare al campo e ai risultati. Lo ho detto che siamo noi a dover trascinare il pubblico. Penso che questi ragazzi stasera, come in altre partite come è successo a Genova o col Napoli in casa, abbiano fatto il massimo e dobbiamo in settimana migliorare perché il primo gol era evitabilissimo, lo si poteva evitare tranquillamente: non è stata una giocata individuale importante da parte di un loro giocatore, Dobbiamo combattere, dobbiamo lottare, Sappiamo qual è il nostro campionato e dobbiamo guardare avanti perché adesso abbiamo un’altra trasferta importante (a Udine, ndr)”.
Quanto è dispiaciuto per aver preso un gol evitabile e aver fatto all'inizio una partita non proprio determinante dal punto di vista offensivo, ma comunque tenendo testa al Bologna?
“Tanto, perché anche i ragazzi ci credevano nel fare una partita di spessore e in parte l'abbiamo fatta, però sappiamo benissimo che contro le grandi squadre non si può sbagliare. Quell'episodio ci ha un po' tagliato le gambe, però allo stesso tempo dobbiamo anche imparare a rimanere in partita fino alla fine poiché, lo dico sempre, che si può sempre recuperare un uno a zero. Poi è anche vero che a volte gli episodi … il secondo gol è stato un episodio, ma già dopo il primo gol ci siamo un pochettino allungati, si continuava sempre a lanciare lungo per andare a cercare la spizzata e invece bisognava continuare a giocare, come nel primo tempo, per andare ad attaccare la profondità. È un insegnamento, adesso dobbiamo tenere alta la testa, tirare su le maniche e in settimana lavorare perché ci aspetta una grande partita”.
Le dispiace di più aver subito quel gol in quella maniera lì oppure perché la sua squadra non è riuscita a tirare in porta?
“Sono dispiaciuto per il gol, perché non siamo riusciti a tirare in porta, ma tante volte con Pedersen e con Karamoh siamo riusciti ad arrivare lì vicino. A volte, come c'è successo con Napoli, se arrivi lì e il portiere sbaglia, non fa la parata sembra che non tiri in porta. Poi bisogna avere un po' più di personalità perché, secondo me, sulla punizione di Gineitis col tiro che ha può tirare in porta anziché crossare. Ci manca quel pizzico di scaltrezza. Ma abbiamo tenuto testa a una squadra veramente importante però poi dobbiamo guardare il nostro cammino”.
Ha avuto modo di confrontarsi con il presidente Cairo o con il direttore sportivo Vagnati dopo la partita facendo il punto della situazione affinché venga preso un attaccante che segni?
”Il mercato non è ancora aperto. Sai benissimo che, come ho detto più di una volta, ci confrontiamo sempre e sappiamo cosa serve”.
Ma vi siete visti dopo la partita?
“Con il direttore sì”.
L’impressione è che con questa squadra lei stia ottenendo il massimo. Ma manca solo l'attaccante o anche un punto di riferimento dentro l'area che sia smaliziato che raccolga i palloni e segni? E poi a Sanabria che cosa sta succedendo perché è irriconoscibile?.
“Sulle caratteristiche della punta è normale. Prima avevamo un giocatore come Zapata che dentro l'area aveva queste qualità, mentre adesso siamo completamente diversi. Sanabria è un giocatore importante che adesso senza Duvan si è preso la responsabilità e questa responsabilità e personalità deve uscire, ma non c'è nessun problema. Secondo me, anche stasera ha lottato, però da questi giocatori ci si aspetta di più: è normale, ma anche lui lo sa”.
Cadono le braccia ogni tanto vedendo questa squadra così scadente. Questo può cambiare quelle che sono le strategie e le prospettive in vista del mercato? Serve anche altro oltre all’attaccante?
“Non sono uno che si abbatte, sono un guerriero e vado avanti cercando di dare il 110%. Se questo non basta allora cercherò di dare il 120% perché sono io il responsabile, sono io l'allenatore di questa squadra quindi è giusto che io debba spingere. Non mi sono mai arreso in tutto quello che ho fatto e non mi arrenderò neanche adesso”.
Ci sono alcuni ragazzi, come Karamoh e anche Gineitis dai quali ci si aspetta meno, che oggi hanno dato veramente l'anima in campo e altri che invece da fuori possono sembrare meno coinvolti emotivamente, meno carichi emotivamente come ad esempio Ilic. In alcuni c’è più o meno fame?
“Infatti li ho fatti giocare (riferendosi a chi ha più fame, ndr)”.
Ma è stato costretto anche a far giocare gli altri.
“Magari non li vedete da dentro perché penso che tutti stiano dando il massimo. Poi ho sempre detto ai miei giocatori che non guardo 12 persone e durante l'allenamento guardo tutti e chi merita gioca. Non ho nessun problema soprattutto su questo, l'ho dimostrato con Karamoh che stasera ha fatto un'ottima partita e questo deve essere lo spirito. Gineitis anche lui e magari in alcune situazioni si poteva prendere un po' più di responsabilità per il piede che ha. Di Pedersen avete detto voi, ma penso che tutti i ragazzi ci stanno dando. E se questo non basta allora bisogna dare ancora di più”.