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Ljajic se ci sei batti un colpo e ricordati quello che sai fare

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Ljajic all’andata con l’Udinese segnò il suo quarto gol in granata in campionato, prima era finito sul tabellino dei marcatori nelle partite con il Palermo realizzando una doppietta e con la Lazio segnando su rigore, in seguito con il Cagliari e con il Pescara. Il serbo avrebbe potuto avere un bottino superiore all’attuale di sei se non avesse sbagliato il rigore contro il Milan. Adem poi dal dodici febbraio non ha più segnato e tutti si aspettano che torni a farlo. A impreziosire il suo rendimento sotto porta ci sono i nove assist che ha realizzato per i compagni, ma questo non basta per uno del suo calibro perché di occasioni da gol ne ha avute trentaquattro (come riportato sul sito della Lega di serie A) e avrebbe potuto sfruttarle meglio. Tanto per fare un confronto, il suo compagno di squadra Belotti è il granata che ha avuto più occasioni da gol, cinquantasette, ma di reti ne ha segnate ventidue sbagliando anche ben tre rigori e di assist ne ha confezionati nove.

Il rendimento di Ljajic è altalenante nel Torino come lo era stato quasi sempre in passato nelle altre squadre nelle quali ha militato. Indubbiamente quando in estate Mihajlovic l’ha fortemente voluto si aspettava da lui di più, però, l’esterno non l’ha ripagato e soprattutto avrà seccato un po’ il presidente Cairo che per ottenerlo dalla Roma ha sborsato nove milioni di euro, mai prima aveva speso tanti soldi per un giocatore. Sulle doti di Ljajic non si discute essendo rapido e padroneggiando il dribbling, capacità che lo mette nella condizione di puntare e saltare il diretto avversario, in più ha un buon tiro dalla distanza che lo rende uno specialista nel calciare le punizioni. Si discute, invece, sul suo rendimento incostante che lo porta in troppe occasioni a essere in campo senza risultare utile alla causa. In alcune occasioni è fin indisponente per come perde la palla o non sfrutta la rapidità per proporsi a ricevere un passaggio. Arriva a far venire il nervoso quando chiede con insistenza la palla ai compagni ponendosi come colui che risolve tutto e poi sbaglia la più facile delle giocate oppure quando manda a stendere gli altri perché non l’hanno servito. Nelle ultime nove partite di questo campionato da Ljajic ci si aspetta più di quello che finora ha fatto, a iniziare dalla gara di domenica con l’Udinese.


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