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Lombardo: “Con il Napoli è mancato il carattere e parte del dna del Toro”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Il vice allenatore del Torino, Attilio Lombardo, in conferenza stampa ha parlato della sconfitta con il Napoli. Ecco che cosa ha detto:

Che cosa si può salvare di questa partita?

“Bella domanda, è difficile dire che cosa si può salvare quando c’è da spiegare una sconfitta per cinque a zero e soprattutto in casa. Non c’è da spiegare nulla, si può solo dire che questo non può essere il vero Toro. Il vero Toro non può essere la squadra che prende dieci gol in due partite con il Napoli, non è la squadra che ha dato, soprattutto in casa, filo da torcere a tutte le squadre, anche in occasione della sconfitta nel derby d’andata. Quindi, credo che questa sia stata l’unica pecca di questa stagione in casa, fa mele prendere cinque gol, però, è certo che non avevamo preparato la gara per perderla e soprattutto per subire cinque reti. Sapevamo le difficoltà che avremmo trovato, ma purtroppo è mancato il carattere e parte del dna di questa squadra”.

Possiamo dire che una partita così brutta è stata figlia di una giornataccia e che si archivia da sola?

“Sì, è quello che dobbiamo pensare tutti. Noi volevamo ripartire dall’entusiasmo e dalla passione mostrata nel derby una settimana fa. E’ vero che la differenza fra Juventus e Napoli è tanta soprattutto per come gioca il Napoli che fa tanto movimento e se non si è sul pezzo per tutti i novanta minuti al primo errore ti castiga. E’ logico che sia una partita da dimenticare, uno scivolone che fa male sotto l’aspetto morale perché abbiamo dimostrato forse il peggio di questa squadra nel nostro stadio davanti ai nostri tifosi”.

Come spiega i cambi di Benassi, che aveva fatto l’unico vero tiro in porta infastidendo Reina, con Gustafson e di Boyè, che sarà fumoso ma che dà  battaglia, con Iturbe?

“Per quel che riguarda Benassi, già alla fine del primo tempo aveva mostrato sofferenza, era un mese che non giocava e con questo caldo è venuto da me e mi ha detto: “Guarda mister non so se cela faccio” e allora abbiamo preso in considerazione la sua sostituzione. Per quel che riguarda l’ingresso in campo di Iturbe al posto di Boyè, volevamo un po’ più di velocità e allungare di più la linea difensiva del Napoli per cercare di avvicinarci all’area di rigore. Purtroppo, però, abbiamo poi preso il secondo gol perdendo palla a metà campo e non prendendo le giuste misure per intervenire su Mertens e da lì in poi la partita è stata tutta in discesa per il Napoli e forse per noi è stata anche un’agonia”.

La squadra porrebbe aver staccato mentalmente la spina dopo il derby?

“Il derby l’abbiamo pareggiato e non vinto e poi, comunque, quelle dovrebbero essere spinte che ti danno motivazioni in più. Ripeto, il Napoli è diverso dalla Juventus, è vero che la partita con la Juve ti carica a mille e in qualsiasi centimetro del campo riesci ad arrivare o in anticipo o anche se sei in ritardo a salvare un gol, ma oggi non si è visto nulla di quello che avremmo voluto fare soprattutto in relazione alla prestazione della settimana scorsa. Ci sono poche scusanti. Ogni partita fa storia a sé, quella con la Juve era una partita e quella di oggi un’altra. Non abbiamo sottovalutato il Napoli, sapevamo benissimo che questa è una squadra che non ti perdona mai in nessun momento e lo dimostra la sua forza. Mi sembra che nelle ultime partite abbia segnato diciassette gol, quindi, siamo stati vittime di questo Napoli, ma forse anche vittime del suo momento positivo visto che hanno un grande obiettivo, però, il nostro di obiettivo era di far divertire i nostri tifosi, soprattutto dopo aver ottenuto un buon risultato nel derby e cercando di fare una grande prestazione ripartendo da quello che avevamo dimostrato allo Juventus Stadium”.

La qualità delle squadre in campo era molto diversa e sulla trequarti e a centrocampo il Napoli è decollato, non avete pensato di tornare a una mediana a tre per salvare il salvabile?

“Sì, con un centrocampo a tre avremmo potuto anche coprire qualche spazio in più e ci è anche venuto in mente, ma quando una squadra perde due a zero si deve cercare di ribaltare il risultato o per lo meno di riaprire la gara e se avessimo messo un centrocampista in più avremmo delineato la giornata cercando di difendere il risultato di due a zero per il Napoli e non è nel dna di mister Mihajlovic di mettere un giocatore più difensivo. E’ anche vero che Benassi non aveva più tempo nelle gambe, Baselli a un certo punto ha dovuto chiedere la sostituzione e questo non ci ha permesso di poter essere più offensivi. Teniamo presente che Benassi tonava dopo un po’ di tempo, che Obi era inattivo da due mesi e così abbiamo mandato in campo Gustafson per avere una spirale più ampia di fisicità e di velocità, però, purtroppo la giornata era negativa e qualsiasi cambio avessimo fatto questa partita l’avremmo persa”.

Che insegnamento lascia questa sconfitta? Anche in vista della prossima stagione la fase difensiva va migliorata e servono dei rinforzi di qualità prima di tutto in difesa?

“Sono d’accordo con mister Mihajlovic e non si deve pensare a quello che succederà tra luglio e agosto, ma a ciò che accadrà fra oggi e domenica prossima. Domenica prossima avremo una partita importante in uno stadio dove il Genoa vorrà salvarsi e quindi io, insieme al nostro allenatore logicamente, dobbiamo portare i ragazzi ad affrontare una partita che sarà fondamentale per i nostri avversari, ma anche per noi perché se vogliamo salvare la faccia dopo questa brutta prestazione credo che sarà importante rimboccarsi le maniche e ripartire cercando di fare una buona prestazione a Genova. Sappiamo che sarà difficile perché per loro è vita o morte e quindi credo che non dobbiamo pensare alla prossima stagione, ma soprattutto al Genoa”.


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