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Longo sta facendo un grande lavoro per portare alla salvezza il Torino

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Moreno Longo

Va riconosciuto assolutamente a Moreno Longo quanto sta facendo per risollevare il Torino e portarlo il più in fretta possibile alla salvezza. Certo i frutti del suo grande lavoro in campo non sono ancora quelli auspicati, lui per primo nel post gara di ieri sera con il Parma ha sottolineato che si doveva vincere e che il pareggio è stato un risultato che sta stretto, ma questo non cambia la sostanza perché quando è arrivato in sostituzione di Mazzarri ha trovato macerie e nonostante il lockdown e la lunga sosta del campionato è riuscito a ridare alla squadra delle basi sulle quali portare al termine la stagione.

Ci sta mettendo anima e cuore Longo ed è facile immaginare, per chi lo conosce anche solo un poco, che in questi tre mesi si sia scervellato per trovare soluzioni che aiutino la squadra a stare in campo in modo dignitoso e non è stato neppure fortunato perché gli infortuni di Baselli, Verdi e i problemi muscolari di Ansaldi gli hanno complicato ulteriormente la vita lavorativa e sottratto risorse a una rosa già abbastanza scarna e sulla quale non ha potuto mettere becco perché arrivato il 4 febbraio a mercato già chiuso.

Ieri sera con il Parma si è visto eccome il suo lavoro sulla squadra. L’approccio alla partita è stato positivo e anche la tenuta fino alla fine non è mancata. In campo il Torino ha occupato gli spazi e seppur i ritmi siano stato bassi la tenuta atletica in generale del gruppo non è stata male in rapporto al fatto che l’ultima partita vera era stata giocata il 29 febbraio, infatti, i giocatori hanno provato fino al fischio finale ad agguantare la vittoria. Ha reso più solida la difesa utilizzando sia De Silvestri sia Berenguer a dar man forte a Izzo, Nkoulou e Bremer quando gli avversari attaccavano. Creando così una linea folta a protezione di Sirigu, sul quale si può sempre contare. Gervinho qualche grattacapo l’ha dato, ma Kulusevski e Cornelius sono stati contenuti. In mezzo al campo si è affidato a Rincon e Meïté per intercettare e bloccare le trame dei ducali. In attacco ha schierato due punte di ruolo come Belotti e Zaza, peccato che siano risultati spuntati entrambi, ma cosa può farci se il “Gallo” ha tirato poco angolato il rigore e per il resto non è stato in serata di grazia e se Zaza continua ad essere più fumo che arrosto. Qualcuno dirà che avrebbe potuto utilizzare Millico, ma se non lo ha fatto lui che ha avuto modo di valutarlo giorno dopo giorno in allenamento un motivo ci sarà. Ha chiesto a Edera di supportare gli altri due attaccanti e il ragazzo lo ha fatto, alternandosi fra l’esterno d’attacco e il trequartista, con qualche lampo di luce e qualche ombra, avrebbe dovuto osare di più e sicuramente Longo glielo farà capire. A Berenguer e De Silvestri ha chiesto anche di rifornire più palloni giocabili alle punte, soprattutto al secondo con i cross. E qualche traversone in più si è visto, anche se non sempre preciso così come qualche bel dribbling efficace, soprattutto da parte di Berenguer.

Il Torino è parso migliorato, certamente va valutato anche nelle prossime partite soprattutto quando diventerà routine giocare in linea di massima ogni tre giorni. Ma se i giocatori continueranno a seguire le indicazioni di Longo, anche accettando scelte iniziali e sostituzioni e non come ha fatto Berenguer che al moneto del cambio non ha gradito e ha gettato a terra la maglia e se dall’interno nessuno minerà l’autorevolezza di Longo allora il grande lavoro che sta facendo darà i suoi frutti. Giocando a distanza ravvicinata c’è bisogno che le i carichi di fatica siano dosati altrimenti poi nella partita successiva il rischio è avere il fiato corto e minore lucidità o, peggio ancora, infortunarsi e questo tutti devono averlo ben presente. Se poi il prossimo mercato non distrarrà i giocatori sarà anche meglio.
#iostoconlongo assolutamente sì perché lui il granata ce l’ha dentro ed è questo che serve al Torino per salvarsi e Moreno Longo ci mette anima e cuore, che sono valori aggiunti. Certo è il suo lavoro e lo fa anche per affermarsi come allenatore, ma gli va riconosciuto e non tutti lo fanno o lo fanno solo per convenienza o circostanza.


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