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Longo vuole giustamente sei punti con Parma e Udinese e i giocatori?

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Moreno Longo

Non ci sta Moreno Longo a vedere il suo Torino a due punti dal terzultimo posto, seppur la situazione così delicata della classifica non dipenda quasi per nulla da lui avendo “ereditato” la squadra da Mazzarri dopo le invereconde sconfitte con Sassuolo, Atalanta e Lecce. E non si sta neanche a proseguire nelle sconfitte dopo quelle con Sampdoria, Milan e Napoli avvenute sotto la sua guida e finire così per essere il capro espiatorio di un’eventuale retrocessione, perché un conto è correre al capezzale di un Torino moribondo per propria dabbenaggine per cercare di farlo tornare in vita per amore della maglia granata e un altro è esserne triturato per responsabilità altrui.

Per questo nei giorni scorsi, come rivelato da Tuttosport, ha fatto un bel discorsetto ai giocatori che in sintesi è riassumibile con “Voglio sei punti alla ripresa del campionato” che significa vincere con Parma e Udinese. Non ha chiesto la luna Moreno Longo ai suoi giocatori, sei punti sono assolutamente fattibili.

Il Parma veleggia nella prima parte della classifica, è ottavo insieme al Verona con 35 punti, otto lunghezze più del Torino, ma non è una squadra che segna tantissimo, ha fatto quatto gol, 32 in totale, più dei granata, ma è una formazione abbastanza attenta a no subire reti, infatti ne ha incassate 3 ben 14 in meno del Torino. All’andata, che ormai causa Covid-19 sembra lontana anni luce era il 30 settembre, i granata al Tardini capitolarono per 3 a 2 e guarda caso la difesa, Sirigu a parte, commise errori gravi. Izzo si fece prendere il tempo da Gervinho che poi servì Kulusevski che segnò dopo due minuti il gol che sbloccò il risultato e nel finale intervenendo sulla palla la sfera restò ferma e Inglese realizzò il gol vittoria del Parma e per fortuna per lui Sirigu ci mise una pezza quando sempre Gervinho gli andò di nuovo via (50’). Nkoulou in occasione del gol di Kulusevski fu un po’ statico e si fece trovare in ritardo su quello di Cornelius (45’ +3’) che riportò il Parma sul 2 a 2 dopo che Ansaldi (12’) e Belotti su rigore (43’) avevano ribaltato il risultato, e, infine non andò in anticipo su Gervinho a causa del fiato corto, era stato fuori un periodo a seguito dell’ammutinamento con il Wolverhampton, nell’azione che si concluse con la rete di Inglese. E anche il giovane Bremer non fece meglio dei compagni di reparto, anzi, andò a vuoto in occasione del vantaggio del Parma e poi tenne il gomito alto colpendo il pallone in area su tiro di Kulusevski che provocò il rigore, parato da Sirigu a Gervinho, facendosi ammonire e di conseguenza espellere (29’) poiché in precedenza era stato ammonito per un fallo a centrocampo su Cornelius dovuto a un anticipo non riuscito (21’).
L’Udinese ha un punto in più del Torino e segna ancor meno dei granata, ben 7 reti di differenza, 21 a 28, ma di contraltare commette un numero inferiore di errori difensivi, infatti, di gol ne ha subiti 37, otto in meno. All’andata il 6 ottobre, il Torino perse alla Dacia Arena 1 a 0, gol di Okaka (42’). In questo caso il primo tempo è stato giocato sotto ritmo da tutto il Torino e per il resto, a parte la dormita di Izzo nell’azione del gol di Okaka, è stato soprattutto l’attacco a non giocare bene. Lukic, che aveva il compito di supportare Belotti dividendosi l’incombenza con Verdi, ha faticato ad entrare in partita. Ha anche avuto un’occasione per segnare sfoderando una bella giocata, ma poi arrivato a ridosso dell’area ha impresso poca forza e angolazione al tiro (17’) e per il resto ha fatto ben poco e la sua partita è terminata all’intervallo. Zaza subentratogli nella ripresa ha provato da subito a creare pericoli, ma è stato murato (57’) e poi si è complicato da solo la vita con giocate cervellotiche. Verdi è stato la brutta copia di se stesso, troppo spesso impreciso e, quindi, non è riuscito ad essere il rifinitore che serve al Torino, ha perso palla nell’azione che ha portato al gol di Okaka e ha anche spedito in curva una punizione a inizio ripresa (51’). Falque, entrato al suo posto al 60esimo, è stato l’unico ad esprimersi sufficientemente e si è visto deviare il tiro da Troost Ekong (85’). Belotti ha sofferto la fisicità dei difensori friulani ed è stato servito poco e male per procurare pericoli a Musso per tutto il primo tempo e poi a inizio ripresa ci ha provato con la sua specialità la rovesciata, ma il portiere dell’Udinese è stato bravissimo a evitare il gol (48’). L’ingresso di Zaza e Falque lo hanno fatto essere meno solo, ma è riuscito solo a produrre un tiro veramente interessante finito, però, anche se di pochissimo a lato (87’).

Parma e Udinese non sono avversari impossibili da battere, ma i giocatori del Torino devono scendere in campo con piglio totalmente differente da quello delle sue partite nel girone d’andata e soprattutto da quello che li ha portati a perdere le prime sei gare in quello di ritorno. Moreno Longo ha chiesto sei fattibili punti, ma loro vogliono conquistarli?


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