L’ora della verità per il Torino: con il Genoa un crocevia da non sbagliare
Fonte: Elena Rossin
Sei pareggi in tredici partite confermano che il Torino è una squadra incompiuta e, infatti, rimane sempre a un passo dal riuscire a fare il salto di qualità com’è successo con il Cagliari. Anche in Sardegna un tempo, il primo, non giocato con sufficiente determinazione e una ripresa migliore, ma senza riuscire a segnare pur mettendo in difficoltà l’avversario e trovando Cragno sempre attento a salvare la sua porta. Il pareggio ha confermato che i granata in trasferta sono imbattuti e che restano nel gruppo delle squadre che mantengono viva la possibilità di lottare per un posto in Europa League, però, questo non basta.
Non basta perché prestazioni e andamento sono altalenanti e se il numero dei gol subiti è in linea con un piazzamento utile per l’Europa, le quindici reti incassate fanno della difesa del Torino la quinta insieme a quella della Lazio, il numero dei gol realizzati, diciassette, pone i granata insieme ai blucerchiati all’undicesimo posto di questa particolare classifica e li colloca decisamente fuori dalla zona che porta alle coppe internazionali. Il mese di dicembre che condurrà al temine del girone d’andata è quindi cruciale per il Torino perché o riuscirà a conquistare abbastanza punti per restare a ridosso dei posti che vanno dal settimo al quinto, meglio sarebbe installarsi in quelle posizioni, oppure rischia di aver sprecato troppo e di ritrovarsi ancora una volta a vivacchiare a metà classifica aspettando la fine del campionato.
Nelle partite al Grande Torino finora i granata non sono riusciti ad avere un ruolino di marcia che facesse del proprio stadio un fortino difficilmente espugnabile per gli avversari. E le due vittorie (Spal e Frosinone), il pareggio (Fiorentina) e le tre sconfitte (Roma, Napoli e Parma) ne sono l’evidente dimostrazione. Tanto più evidente se si considera che con la Spal la vittoria è stata solo per uno a zero e il Torino dopo essere passato in vantaggio all’inizio della ripresa (57esimo) non è riuscito a segnare il secondo gol lasciando il risultato in bilico fino al fischio finale. Con il Frosinone, che aveva solo un punto in classifica dopo sette giornate, i granata sono riusciti a passere in vantaggio con due reti, però, poi si sono fatti rimontare e per fortuna hanno segnato il gol della vittoria che ha almeno in parte mitigato il giudizio negativo sul complesso della prestazione. Il pareggio con la Fiorentina ha lasciato l’amaro in bocca per i due punti non conquistati poiché i viola in trasferta faticano molto e per ottenere una vittoria il Torino aveva solo da essere più concreto sotto porta. Con la Roma molto probabilmente non sarebbe arrivata la sconfitta se i granata non avessero concesso l’intero primo tempo ai giallorossi e avessero iniziato subito a giocare come hanno poi fatto nella ripresa. Con Napoli e Parma il Torino è riuscito a fare anche peggio perché ha lasciato campo libero agli avversari per tutta la partita.
Fare meglio di quanto si è visto finora non pare proprio un’impresa e il Torino dovrà dimostrare di essere in grado di sfoderare in casa prestazioni migliori già domenica pomeriggio con il Genoa, che sta disputando un campionato con qualche affanno e ha tre punti in meno in classifica e non ha più vinto dalla settima giornata quando batté il Frosinone al Benito Stirpe. Il momento della verità è giunto e la partita con il Genoa ha assunto i connotati di un crocevia, infatti, o il Torino vince possibilmente convincendo oppure rischia di porsi in una situazione difficile perché a seguire, tralasciando la gara di Coppa Italia con il Südtirol, dovrà vedersela con il Milan al Meazza e la Juventus in casa, due gare dal tasso di difficoltà superiore a quello con i rossoblù. Il calcio è imprevedibile, ma se il Torino non batterà il Genoa quante probabilità avrà di riuscire a conquistare punti con Milan e Juventus? La classifica al momento è compatta e basta poco per trovarsi più in alto, però, anche per scivolare più in basso.