Lotta tra Milan e Torino, ma nessuno è riuscito a segnare e prevalere
Fonte: Elena Rossin
Chissà se Gigi Radice avrà gradito ciò che da lassù ha visto in campo fra le sue ex squadre Milan e Torino? Sicuramente non gli saranno andate giù certe imprecisioni sotto-porta e si sarà un po’ arrabbiato per qualche errore di troppo dovuto all’affrettare le giocate a causa della pressione che gli avversari esercitavano sui portatori di palla, ma avrà apprezzato i tanti duelli uno contro uno che hanno caratterizzato la partita.
Il Torino torna dal Meazza con la consapevolezza di aver approcciato positivamente al match e di aver tenuto bene il campo pressando a dovere per tutto il primo tempo e per una quindicina di minuti nella ripresa, poi, la squadra di Mazzarri è calata e il Milan è cresciuto, ma i granata devono rammaricarsi per non aver concretato le occasioni che hanno creato soprattutto nella prima frazione. La squadra di Gattuso è venuta fuori alla distanza, ma prima aveva sofferto la chiusura delle linee di passaggio e le marcature del Torino. Donnarumma ha compiuto un paio di parate fondamentali, ma in generale dagli attaccanti di entrambe le squadre ci si aspettava di più. I difensori, invece, sono stati molto attenti, in particolare quelli del Torino che hanno protetto bene il loro portiere Sirigu. Milan e Torino vincendo potevano migliorare la loro classifica allungando un po’ sulle dirette concorrenti, mentre con il pareggio hanno confermato le loro posizioni che occupano in solitaria, la quarta per i rossoneri e la sesta per i granata.
Gattuso ha confermato il 4-4-2 delle ultime partite e si è affidato alla coppia d’attacco formata da Cutrone e Higuain con Suso e Calhanoglu sulle fasce e ha confermato Abate centrale difensivo sopperendo così alle tante assenze per infortunio. Mazzarri è tornato al 3-5-2 schierando la formazione tipo, ma preferendo Ola Aina a De Silvestri. Il Torino ha iniziato subito a pressare e il primo a provare a sbloccare il risultato è stato Djidji con un tiro di destro molto centrale dai 25 metri bloccato in due tempi dal portiere del Milan (2’). I granata erano in partita e sono andati a un soffio dal gol con Iago Falque che di testa su cross di Ansaldi ha costretto Donnarunna a intervenire con un riflesso che ha lasciato tutti a bocca aperta mettendo così la palla in angolo (5’). E’ stata poi la volta di Meïté che dopo essere avanzato per vie centrali ha tirato di sinistro non inquadrando la porta (11’). Il Milan più che altro si è affidato alle ripartenze senza, però, trovarne di efficaci, infatti, ad andare ancora vicino a sbloccare la partita è stato il Torino con Belotti che al volo su imbeccata di Rincon ha calciato un po’ alto (17’). La prima vera occasione del Milan è capitata a Higuain che ignorando Suso ha finito per calciare su N’Koulou con la palla che poi è arrivata a Cutrone che non è riuscito a sorprendere Sirigu (33’). Altra possibilità di segnare è capitata a Belotti servito di tacco da Falque, ma prima una deviazione di Zapata e poi un’altra decisiva con la punta delle dita di Donnarumma gli hanno negato la gioia del gol (41’). Su sviluppo da calcio d’angolo Donnarumma è uscito a vuoto, ma Izzo di testa non ha inquadrato lo specchio della porta (42’). Higuain, tornato dopo i due turni di squalifica, ha oscillato tra la voglia di segnare cedendo all’egoismo e il servire i compagni quando sarebbe stato meglio che tirasse lui: il passaggio a Suso è stato vanificato dallo spagnolo con un tiro di destro impreciso che è finito a lato (46’); poi l’argentino ha voluto andare lui alla conclusione ma complice una piccola deviazione con il costato di N’Koulou la palla è finita oltre la linea di fondo, c’era però Kessie in posizione migliore (47’). In quest’ultima occasione è intervenuto il Var e l’arbitro Orsato è andato al monitor a rivedere l’immagine che ha confutato ogni dubbio che il difensore granata avesse toccato in area la palla con il braccio, niente rigore quindi, ma doveva essere assegnato l’angolo che però non rientra tra le opzioni d’intervento del Var. Per quanto si è visto in campo in questa frazione di gioco lo zero a zero sta un po’ stretto al Torino che, però, al di là delle due belle parate di Donnarumma avrebbe potuto essere più concreto in zona gol.
Nella ripresa all’inizio il copione non è cambiato, anche perché il Milan continuava a giocare troppo spalle alla porta. Su sponda di Ola Aina Belotti di destro si faceva respingere il tiro da Zapata (52’). Izzo di testa non sfruttava una punizione di Falque mandando a lato (57’). Su sponda di Meïté e velo di Rincon Belotti dal limite di contro balzo con il destro non era preciso mandando la palla alta (58’). Il Milan ci provava con Calhanoglu su cross di Higuain, ma il sinistro strozzato dello spagnolo finiva non poco a lato (61’). E poi ancora i granata su cross di Aina per Falque che da dentro l’area al volo con il mancino ha svirgolato mandando alta la palla (64’). Intanto il Torino iniziava ad accusare un po’ di fatica abbassando il baricentro, mentre il Milan cresceva e ne approfittava aumentando l’intensità. Mazzarri decideva di giocarsi la carta Zaza al posto di Falque non traendone beneficio perché senza lo spagnolo in campo i granata non avevano più chi sapesse impostare la manovra offensiva (69’) e l’ex Valencia è stato ancora una volta ininfluente. Gattuso rispondeva con l’ingresso in campo di Castillejo per Calhanoglu e questa mossa ha aumentato il tasso di pressione dei padroni di casa (71’). Infatti, si è assistito a un monologo offensivo del Milan. Cross basso di Calabria per Castillejo e provvidenziale deviazione di Izzo (72’). Girata Higuain dal limite, ma il sinistro è debole e centrale così Sirigu non ha problemi a fare sua la sfera (75’). Allora Mazzarri immetteva forze fresche a centrocampo con Lukic al posto di Baselli (81’). Ma il Milan continuava a rendersi pericoloso. Bakayoko portava via la palla a Meïté serviva Castillejo che verticalizzava per Suso che di destro calciava sull'esterno della rete (81’). Cross dalla destra di Suso per Castillejo con controllo di petto dello spagnolo e sponda di Cutrone per Higuain che tirava trovando il muro di Djidji (83’). Poi un’occasione clamorosa per i rossoneri: tacco di Kessiè che liberava Cutrone che a tu per tu con Sirigu mandava inspiegabilmente sul fondo (87’). Traversone di Calabria con Izzo che spazzava via (89’). Mazzarri veniva allontanato per proteste dopo che davanti alla sua panchina un fallo di Rodriguez ai danni di Zaza non era rilevato (90’). L’ultima mossa del Torino era l’ingresso in campo di Berenguer al posto di Ansaldi (91’). Il Milan aveva ancora il tempo di tentare il colpaccio con Kessiè che recapitava in area a Higuain la palla e l’argentino che di testa la girava in porta, ma Djidji, quasi sulla linea di porta, neutralizzava il pericolo e permetteva alla sua squadra di evitare la beffa della sconfitta (93’). Pareggio giusto.
Per quel che riguarda il Milan persistono, nonostante la conferma del quarto posto a sole tre lunghezze dall’Inter terza, le perplessità su Higuain e Suso che commettono troppi errori sotto porta, per l’argentino almeno c’è la scusante che non è in buona forma e lamenta dolori alla schiena. Calhanoglu non può sfoderare prestazioni assolutamente impalpabili a tal punto che Izzo in più di un’occasione si è spinto in avanti potendo tralasciare di occuparsi di lui. Kessiè e Bakayoko devono sapersela sbrogliare ancora meglio quando di fronte si trovano giocatori fisici come Rincon e Meïté e tecnici come Baselli. In più ci sono le tante assenze per infortuni che condizionano non poco le scelte di Gattuso, riprova ne è che con il Torino ha effettuato un solo cambio. Donnarumma, invece, si conferma una certezza.
Anche il Torino ha problemi in attacco. Belotti si sbatte e aiuta sempre i compagni in fase difensiva, ma il suo compito principale è segnare, cosa che ormai gli riesce sporadicamente. Zaza fatto entrare con il preciso compito di provare a sbloccare il risultato più che altro ha fatto a spallate con gli avversari neppure troppo vicino all’area. Falque è l’unico che ispira la manovra offensiva e uscito lui dal campo Donnarumma è diventato inoperoso. La difesa si conferma il reparto più solido, mentre le fasce continuano a dare solo a tratti certezze perché Ansaldi dopo il rientro post infortunio ha buona autonomia per poco più di un tempo e Ola Aina ha sì il fisico, ma evidenti lacune tattiche. Mentre Berenguer è stato utilizzato solo per il recupero finale e De Silvestri lasciato in panchina, magari per averlo al top con la Juventus. In vista del derby il pareggio con il Milan che conferma l’imbattibilità del Torino in trasferta e il sesto posto in solitario è un buon viatico, ma per cercare di contrastare i bianconeri serve di più e non si può prescindere dal riuscire a segnare.